Pasquetta dal cielo coperto, come si conviene. Per meglio dire: lunedì dell’Angelo, ed è proprio un angelo che in questi giorni sento particolarmente vicino.
Mi divido fra più libri e un sentimento che non è noia, ma piuttosto un’abulia strisciante, come di chi non ha un ordine interno; come di Mosè che si vede davanti un intero mondo di latte e miele ma non può goderne, perché il suo tempo è terminato e la sua anima satura.
Pianura e nuvole, cuore sospeso ma vivo.
Non sono triste, non sono felice; sono, e vorrei essere lasciata essere – un mese, un anno, sola. Con molti libri, molto thè e la possibilità di tornare a sentirmi affamata.