In questa seconda rassegna mi butto sul culturale 🙂
I piatti del menu sono:
- Nientemeno che Dante.
Leonardo Lugaresi, con questo primo post, ha infatti iniziato una sua personale (ma liberamente condivisa) esplorazione dell’Inferno; con intenti d’animo semplice: un fitness per l’anima privo di velleità sospette; - Libri di-sul cinema.
I redattori de Lo specchio scuro hanno raccolto in un unico post quelli che ciascuno di loro considera i migliori titoli pubblicati sul tema, in senso ampio e meno ampio.
Ci trovate, sì, anche quel prezzemolino che è Il cinema secondo Hitchcock – ossia l’intervista tra lui e Truffaut; ed i soliti noti Deleuze e Barthes (mai letti, confesso che mi stanno antipatici a pelle).
Ma ci trovate anche stuzzichini come Lo schermo empatico. Cinema e neuroscienze, oppure L’alieno e il pipistrello. La crisi della forma nel cinema contemporaneo.
A proposito di pipistrelli, permettetemi qui di ricordare un libro edito dalla Gargoyle che consiglierei di vivo cuore a chiunque sia affascinato dalla figura del vampiro – e specialmente nel cinema: The dark screen, di Franco Pezzini e Angelica Tintori. E’ un gran bel lavoro; - Di cosa sia il flow nell’hip-hop parla invece Cesare Alemanni su Il Tascabile, rivista online della Treccani, in un estratto da un suo libro edito da Minimum Fax.
Per oggi è tutto. Passo.
Molto interessante quello sui libri di cinema, anche perché da queste liste si finisce spesso per scoprire cose che non si conoscevano nemmeno…
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Eh già. Il mio solo rammarico quando incappo in cose come questa è che non avrò abbastanza vita per godermele tutte – ma del resto, come insegnano i migliori rabbini, se un Paradiso esiste è tutto foderato di libri (e dvd, aggiungiamo noi contemporanei).
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Non l’avevo ancora sentita, ma credo che i migliori rabbini abbiano proprio ragione
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Diciamo che a voler essere ortodossi i “libri” paradisiaci altro non sono che quelli della Torah, perché cosa è più delizioso che passare l’eternità studiando e ristudiando la Legge? Nulla.
Ma siccome io ortodossa non sono, o almeno non lo ero quando ho contemplato la conversione all’ebraismo, ho deciso in piena autonomia che vicino alla Torah ci metto anche Stephen King e Clint Eastwood 😀
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No no, preferisco decisamente la lettura laica del detto…😁
Anche perché di leggi ne ho studiate abbastanza… Non quelle della torah ma comunque abbastanza!😁
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Per restare nello stile ecclesiastico, “chiedi e ti sarà dato”: non sarebbe un paradiso, diamine, se non potessi schioccare le dita e sfamarti di qualunque cosa ti aggradi 😉
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A proposito del libro di Alemanni sul rap, qualcosa anche qui:
https://www.illibraio.it/rap-cesare-alemanni-1132130/?utm_campaign=NewsLibraio&utm_medium=email&utm_source=SerieTV
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