Premessa indispensabile.
Mi piace il macabro, l’horror; spesso sto dalla parte dei mostri, ma non vado a cercarli.
Il presente blog non è un lugubre diario in cui sfogare derive depressive.
Ci parlo (anche) di morte perché è un tema a me caro, per me rilevante, ai miei occhi interessante – ma non scambiatemi, please, per una emo, una preraffaelita oppure una darkettona impenitente; non lo sono.
Se siete approdati qui nella speranza di rinfocolare la vostra angoscia ed il vostro tumulto interiore, il mio consiglio è: chiudete la pagina e preparatevi un caffé. Sul serio.
Y ahora vàmos.
In rigoroso ordine sparso.
Tutte le strade portano a Roma, e tutti i link portano a YouTube.

Opera di Robert Gligorov
L’idea di raccogliere quattro carabattole musicali e farci una delle mie adorate listine è nata con Kasabake che, nei commenti alle mie due righe sul Batman di Nolan, ha citato un brano della soundtrack – cioè Corynorhinus, “composta da James Newton Howard su commissione di Zimmer”.
Lì per lì l’ho trovata molto adatta per una… sepoltura, ehm, e l’ho pure scritto: è un tema che sarebbe piaciuto a mio padre – di più: lo descrive – e quindi ho sostenuto che, se dovessi seppellirlo oggi, forse opterei per questo brano. (Non gliela sto tirando addosso, eh: purtroppo m’è già toccato di farlo, per questo ne parlo tanto liberamente. Ed al tempo, cioè nel 2011, ho scelto come base per accompagnare la sepoltura un pezzo di Hisaishi, che trovate sotto).
Poi, però, ci ho riflettuto meglio ed ho trovato che, probabilmente, ha tempi lunghi e pause troppo dilatate per poter funzionare in un contesto simile: ci vuole qualcosa sì di rispettoso, ma anche di non dispersivo.
Perciò comincio il mio elenco con:
Molossus – di Hans Zimmer & James Newton Howard, appunto, (Batman begins OST)
Mi correggo ed indico questa come accompagnamento adeguato per mio padre.
E’ ritmata, tesa ma sempre un passo indietro rispetto all’esplosione: sono convinta che mi verrebbe concesso di mandarla on air.
Alternata a Somewhere over the rainbow / What a wonderful world di Israel Kamakawiwo’ole ed a Take me home, country roads, di John Denver, finirà per essere tra quelle che ascolterò più spesso in cuffia mentre curo il giardinetto della tomba.
Memory – di Joe Hisaishi (Okuribito – Departures OST)
Ed ecco, questa è invece la canzone che ho effettivamente chiesto al parroco di far partire al momento in cui veniva posata la cassa. Molto più melodica, no?
Per dire, il mio cugino orso s’è messo a lacrimare e m’ha più o meno maledetto, il che significa che ho fatto la scelta giusta.
Di zun vet aruntergeyn – The Klezmatics (versione da Rythm and Jews)
Io amo il klezmer. E questo brano, struggente ed essenziale, mi pareva perfetto per accompagnare – stavolta – mia madre. Non ho potuto farlo perché non c’è stata la classica inumazione a terra, ho predisposto un ossario di famiglia come lei sperava.
Ma lego molto testo e musica a lei, perciò ogni volta che mi càpita di ascoltarla – non troppo spesso, per carità – è come se le rinnovassi un saluto. Mentre il sole tramonta.
Sinfonia n° 7, II movimento (Allegretto) – Ludwig van Beethoven (direttore: Bernstein)
Non c’è molto da dire. Abbassate il laptop ed aprite le orecchie, questa roba spacca.
Non è altro, a mio avviso, che una danza macabra in musica.
Marche funèbre plus Thanatos – Soap&Skin (Lovetune for vacuum; Marche Funèbre EP)
Vabbeh, i titoli sono trasparenti, direi.
Un gruppo capace di creare grandi atmosfere.
Perfetto per un corteo funebre a New Orleans, no?
Ajde jano – Kroke
E torniamo al klezmer, stavolta con sonorità slave, e tutto strumentale acustico.
Se la ascolterete reggetevi forte, e se siete sensibili munitevi di lenzuolone per piangerci dentro – magari voi no, ma io mi commuovo oltre misura con questo brano in questa versione, e nonostante ciò non mi intristisco: anzi di solito la ascolto a ripetizione almeno tre volte.
Gloomy Sunday – Billie Holiday, Sarah Brightman, Diamanda Galàs, Pauline Byrne & Artie Shaw… chi preferite insomma (a me piace molto quest’ultima coppia, e ve la linko).
E con questa meraviglia jazz, chiudo.
Che stile!
Spettacolo! — Bernstein scelta supertop!
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Danke.
Non è che sia andata a cercarlo, però, ho semplicemente immesso il numero della sinfonia e Ludovico Van, poi ho sfogliato i risultati per trovare qualcosa di decente 🙂
Et voilà.
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Le mie note notturnissime.
Per Israel Kamakawiwo’ole il link sembra sbagliato, perché mi porta a “Somewhere over the rainbow” invece che a “What a wonderful world”.
Su “Country road” ti dico che, parlando con Daniela su cose semplici da dire alla nonna spaesata in clinica, le ho suggerito di parlarle del suo “ritorno a casa”. E ho detto tutto. Ci sta.
Più o meno, quasi tutti i brani vedono protagonisti gli archi, strumenti, per me, particolarmente malinconici e piangenti.
Mi è venuto in mente, per stare nel blues-rock, la struggentissima “Tears in heaven” di Eric Clapton, scritta a seguito della tragica morte del figlioletto Conor, di quattro anni, avuto con Lory Del Santo. Un gioiello dalla struttura perfetta.
“Ajde jano” mi ha colpito. Ritmica complicata, ma che mi fa pensare naturalmente alla danza popolare, con quella fisarmonica…! strumento evocativo e nostalgico.
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Giustissimo, Clapton.
(Ovviamente qui ho messo giù solo alcune cosette, se volessimo radunare tutte le canzoni a tema… sopraggiungerebbe la morte per fatica 🤣)
E’ una delle mie preferite, tra l’altro, proprio perché come tu dici ha una struttura esatta:
Sono talmente abituata a sentire What a wonderful world e Somewhere over the rainbow insieme, che faccio fatica a pensarle come due canzoni distinte – e nonostante questo ho comunque omesso una delle due dal titolo…
…quello di Israel è un medley tra le due, infatti (ed è strano che il video ufficiale ne riporti una). Ma non è di sicuro l’unico che abbia ascoltato… insomma, davvero le considero come un unico brano; più o meno da sempre.
Ma ora vado a correggere.
Torniamo, torniamo a casa sempre.
Tutto sta a non intestardirci e a percorrere la strada che più ci somiglia.
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Altre toste canzoni “da funerale”:
http://ilpoltronauta.com/2017/10/31/dieci-canzoni-piu-1-per-un-funerale/
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