Film .22: Batman v Superman: Dawn of Justice, Zack Snyder

Avvisi ai naviganti

  • Se siete intenditori, sappiate che chi scrive è una profana, sommamente ignorante del genere, con tendenze eretiche. Proseguite a vostro rischio e pericolo;
  • se non avete visto il film ma avete intenzione di farlo, e siete allergici agli spoiler, fuggite: anche se probabilmente, considerato l’anno d’uscita al cinema (2016) e l’hype che ha generato, anche le casalinghe di Voghera conoscono la storia a memoria;
  • infine, lo immagino come un post abbastanza lungo, e quando è “abbastanza lungo” nelle intenzioni, poi nella pratica diventa chilometrico (final count: 3805 parole). Io adoro la roba chilometrica, voi non so: consideratevi edotti.
    Non lo dividerò nemmeno in due parti: il corso di un fiume non va spezzato.

Premesso che non ho ancora capito la ragione di quella v in luogo di vs (un banale vezzo linguistico, un uso che non conosco?), ma questi son dettagli che forse interessano solo a me; devo precisare che ho visto la prima versione da due ore e mezzo, non la Ultimate (ovvero: extended) da tre.
I tagli ci sono e si avvertono tutti anche se non si è esperti o informati, ma quanto a questo vi rimando a chi sa indicarli meglio, cioè Gramon Hill.
Vi sono anche dettagli da alzata di sopracciglio: Wayne che si getta nella polvere sollevata dall’implosione del grattacielo in cui ha sede il ramo financial della sua azienda, e ne emerge lindo come un lenzuolo steso. Wayne che si slancia a salvare una bambina dal crollo di un pilastro di cemento (e qui non è tanto il gesto, quanto la scarsa rapidità che insomma… pareva un ballerino). Abbiamo capito, signor Wayne: sei n’eroe, Tom Cruise con le sue acrobazie te spiccia casa. Mo’ basta però.
Altro sospirone quando sento parlare della città di… Nairomi. Con la emme. Legittima cittadina africana inventata ad hoc per il film, come si legge nel wiki dedicato al DCEU, che viene collocata in nord africa. Ora, ascoltando l’audio originale ho sentito che è differente dall’italiano – e non son certa di come suoni -, tuttavia in italiano, appunto, il doppiaggio ha trasformato la cittadina nairomiana Zahina, durante la sua testimonianza sulla strage, in una GHANESE. Ha l’accento GHANESE, mannaggia. Poiché Ghana = Nord Africa, è risaputo. Accidenti.
Dettagli, dettagli. Contano, i dettagli, è lì che si nasconde il diavolo. Eppure, questi li voglio scusare tutti – compreso il ghanese (mannaggissima). Perché dal punto di vista cinematografico sarebbe inappropriato, ed ingeneroso verso i veri capolavori, definire tale questo film. Ma dal punto di vista cinefilo, cioè di chi ama il cinema non solo come arte ma soprattutto per gli accordi che va a comporre sulla tastiera del cuore umano – e quindi per come fa suonare e risuonare negli uomini la vita che ha da dire – per me lo è ufficialmente diventato (alla seconda visione: avevo bisogno di digerirlo). Capirete.
Infine: a me è piaciuto!! – poteva sembrare ovvio, ma non è; e prima dell’exploit in queste ultime righe, ancora non l’avevo esplicitato. Non si può tacere della sempiterna coesistenza di due forze spirituali che puntualmente si scatenano all’uscita di ogni film vagamente importante: quella degli Incensatori e quella dei Demolitori. Nel mezzo ci stiamo noi umani, ma queste entità superiori hanno il pregio, senza riuscire estremiste o fanatiche, di motivare la propria adorazione o il proprio ribrezzo con inaudita chiarezza ed incisività.
Per esempio, di BvS ha parlato in modo causticamente competente Cassidy de La bara volante – come del resto fa sempre. (Il titolo del blog dovrebbe ben farvi sospettare qualcosa: è roba sopraffina in confezione improbabile, un po’ come i fagioli azuki in lattina).

All the boys and the girls

Tutta la faccenda si apre con un flashback del 7enne Bruce Wayne, che mentre sta partecipando al loro funerale ricorda il giorno dell’uccisione dei suoi genitori. Suggestivo, ma il padre Thomas onestamente non ha nulla a che spartire con la figura morbidamente autoritaria che Nolan ci ha consegnato, al secolo Linus Roache.
Il primo impatto è stato duretto: tra questo, la corsa nel bosco del piccolo erede (terribilmente boccoloso: ricordatelo, è un indizio importante per quanto seguirà), e le due tre frasi messe lì in bocca ad un Wayne adulto che tornando sul passato tenta di far filosofia (ma sembra sotto LSD), ho un po’ trattenuto il fiato…
… poi, comunque, la storia comincia. E Ben Affleck molla un bel calcio al bambinetto.
Lasciamo perdere se sia un attore abbastanza bravo (quasi mi vergogno a scriverlo), il punto è che ha la faccia che mi aspetto abbia Batman. Specie passati i trent’anni. Ha una sfumatura di malinconia impietrita rimasta a turbarne lo sguardo come un bruscolo che non si riesce a togliere (ce l’ha sempre, è proprio sua, anche fuori dal set), ed è quella giusta. Ed ha l’allure: quella cosa che urla figo dimesso in svendita – va via come il pane, ma riesce a passare per una creatura figlia di riservatezza ed understatement. (Non va dimenticato, come ebbe a sintetizzare Kasabake, che nel suo caso è Bruce Wayne a rappresentare la maschera, mentre Batman è la realtà più propria della sua persona).
In gergo tecnico cinematografico, un commento appropriato a tutto ciò potrebbe essere: ‘sticazzi.

trasferimento (4)

Henry Cavill, alias Superman alias Kal-El alias Clark Joseph Kent.
Beh. Cavill non lo conosco, non ho visto (o non ricordo, ma nel caso la colpa è mia) altri suoi film. Impossibile darne un giudizio più globale e bilanciato, dunque.
Due cose però le so: la prima è che non ho mai amato il personaggio Superman, per motivi che si avvicinano molto, anche se non coincidono del tutto, con l’avversione di Wayne/Batman per la vera o presunta prepotenza di un (semi?)dio alieno che fa il bello ed il cattivo tempo sulla Terra senza manco chiedere “permesso”. Diciamo che l’ho sempre considerato uno strafottente, l’equivalente – in un contesto più ristretto e del tutto terrestre – di quello che uno yankee, persuaso nell’intimo della propria superiorità morale, rappresenta per un europeo di antico lignaggio e antico disincanto.
(In Smallville, che ho visto in parte, era diverso; ma la serie tv in questo contesto è per me un oggetto altro).
Non l’ho mai amato. Ma adesso non posso più dirlo: con Snyder l’ho cavato fuori dallo stereotipo. L’idea che me ne sono fatta è solo un embrione d’idea, un pensiero in divenire, ma intanto l’essere distante, freddo e impassibile s’è mutato in un uomo buono che gli eventi possono aver reso crudele (cit. Alfred: tutte le sue battute sono geniali, affilate, un vero totem nel film: in questo il direttore del Daily Planet non lo eguaglia, ma lo segue a ruota).
Di quest’uomo buono abbiamo un milione di momenti che ne fan mostra. Tanto Kent quanto Superman sono, lungo tutto l’arco narrativo, letteralmente dei cuccioli che desiderano solo essere salvati (su questo tornerò più avanti). A differenza che per Wayne/Batman, di cui s’è detto sopra, non c’è scarto tra l’uomo e l’eroe.

Amy Adams nella parte di Lois Lane è perfetta. Mi correggo: Amy Adams è perfetta, punto.
Bella, brava, semplice, intensa (intensità accentuata da quella sua caratteristica umidità oculare costante…).

Gal Gadot aka Diana Prince aka Wonder Woman: poco minutaggio, okay.
Ma oh, lei buca lo schermo. Non ha bisogno di ore di vouyerismo.
E non è vero che non incide per nulla. Mentre i maschietti si azzuffano lei fa quel che deve e quel che vuole. E lascia il segno, sempre. La classe non è Tavernello.

E quanto a Lex Luthor, potrei quasi aprirgli un paragrafo a sé; ma l’ho già detto che la cavalcata qui sarà lungherrima? Ecco, date di sperone e muti, oh miei prodi lettori (ma ne saranno rimasti?).
La prima considerazione che mi sale – assunto che è un buon cattivo, tolta la penosa scena del discorso per i fondi alla biblioteca… – è: Ma questo qui è Joker! L’aspetto più evidente e volutamente psicopatico (mugugni, ecolalìe, risatine isteriche, ed una specie di discinesia periorale incipiente) risulta, per paradosso, del tutto realistico – laddove non lo era in Leto.
Ciò mi riporta alla mente la piccola, ma significativa, correzione da me apportata al recente post su Suicide Squad, linkato qui sopra. Descrivendo appunto Joker, avevo usato il termine psicotico. Un po’ anche per abitudine. Ma quel Joker psicotico non è, in realtà – più in generale, tolte definizioni affrettate, è uno psicopatico: uno cioè che ha disturbi a livello mentale, ma non tali da poter essere diagnosticati in modo preciso, rigido; e in buona sostanza “borderline“. Disturbi quindi che stanno sul confine tra normalità socialmente percepita e devianza. Mi pare opportuno, a suggello di questa notazione, riportare le parole dello stesso Luthor, condivisibili o meno che siano (di certo non lo sono quelle sull’impossibile contemporaneità, in Dio, di bontà ed onnipotenza: siamo ai fondamentali di teologia, accidenti, e questa è una minchiata storica, ma pur sempre solenne minchiata. Anche i cervelli affilati sbagliano, anzi soprattutto loro):

Lois: “Lei è uno psicopatico!”.
Lex: “Cinque sillabe valide per ogni pensiero inadatto a menti ristrette”.

“Alfred, aggiornami sul livello di trucidume raggiunto!”

Bat v Sup è trucido quanto basta per deliziare palati raffinati come quello di Sandro, carissimo amico al quale più che consigliarlo lo prescrivo.
Abbiamo tutto l’occorrente: un Batman (temporaneamente) corazzato con tanto di occhi digitali azzurri tipo robot, roba che Emiglio si muoveva meglio – lo giuro, la rima non è stata premeditata. E’ grosso, è burino, e ci piace (ma il dettaglio trucido-chic da urlo è che sotto la corazza quella sua tuta grigia aderente gli disegna un culo della madonna. L’ho detto. E lo ripeto: culo-della-madonna, senza riferimenti né offese alla Santa Vergine, s’intende).
Pure la voce che gli han dato da… “travestito”, ehm: una cosa maschia, ma non nel senso di virile: più nel senso di un cinquantenne accanito fumatore che impiega il suo tempo a farsi le pippe in linea con una chatline erotica, a tarda notte. Brrr! Very trash, indeed.
Ma proseguiamo il nostro tour anatomico.
Kent è più sobrio, con un tocco di charme: bagnetto vestito con tanto di scarpe per baciare la sua bella, immersa nella vasca, con trasporto, e quel gesto fuori camera di levarsi gli occhiali da giornalistino e gettarli via, per poi inondarli d’acqua trasbordante – rilevo ovunque simbolismi sessuali a pioggia, e poi dicono che è cinema d’intrattenimento. Comunque, per la cronaca, wow. Vado a riempire la vasca… non pago, lo rivediamo subito dopo in cucina con solo un asciugamano legato in vita (le coronarie delle spettatrici sentitamente ringraziano): guarda il tg. Un frame di inquadramento del viso, lievemente concerned, poi TAAAC!, stacco sul torace che manco un quarto di bue appeso al macello. A scanso di equivoci: tutte le donne qui presenti AMANO i quarti di bue. Appesi, sdraiati, per cortesia nudi grazie; datecene ancora. Ancora, ancora, non limitarti, produttore!
Ma, c’è un ma.
In tanto ben di Dio, e giuro solennemente (ragni serpenti scorpioni e zanzare, se dico il falso ch’io possa crepare) non lo dico perché Batman è il mio preferito, Clark deve stare sereno ed accettare il fato: avrà anche una tartaruga TOP, ma se volete la prova che Dio esiste (e non è un kryptoniano) guardate, osservate, ammirate e rimirate il dannatissimo celestiale – il diavolo se lo porti – TRATTO ILIACO di Wayne. Sì, quella scena lì, quando si solleva trascinandosi legato sulle caviglie un “tombino”. Sì, quella con i pettorali illuminati quel breve secondo giusto per assetare chi guarda, così tesi che t’aspetti da un momento all’altro di sentire uno STRAAAPP.
Nunc dimittis, la Tua serva è felice e sente di poter spirare in pace. Amen.

Immagine

Se pensate che passata la febbre (balle, a me non è affatto ancora passata) le scene di lotta scivolino inosservate agli occhi infuocati delle donzelle, sbagliate.
Abbiamo, in crescendo:
Batman che sacagna un magnaccia;
Superman che fa punching-ball con Doomsday nello spazio;
Batman che in una visione disfa dei guerriglieri devoti a Superman nel deserto (ma non prevale, ahi);
Batman che smantella una falange di russi armati ed attapirati (l’uomo russo è attapirato per vocazione: scoprilo qui);
Superman incrudelito e straincazzato che nella stessa visione di cui sopra sfonda un Batsy appeso come un salame e gelatinoso di paura;
Batman che dà legnate su legnate a Superman e Superman che lo usa come martello per demolire pareti da ristrutturare;
e Doomsday, vabbeh… Doomsday non fa lo stesso effetto testosteronico, ma è comunque un “Oh, merda” (cit.).
Volendo essere estremamente sintetica, una contraddizione in termini dentro questo post, possiamo dire che dopo la prima tranquilla oretta Snyder non fa particolare economia di

vviulenzaaaah!


Feelings, nothing more than feelings

Adesso pausa, ragazzi.
Mettete sul fuoco caffè o thè, tirate fuori dal frigo birra o latte al cioccolato; e respirate.
C’è qualche ulteriore cosetta che vorrei raccontare, e se siete ancora con me, vi devo una tappa defatigante. Così poi lanciamo il ❤ oltre l’ostacolo e parliamo di

ammmore

Sì. Esso. Se la cosa punge il vostro orgoglio di persone che non devono chiedere mai, è legittimo. Chiudete la porta uscendo, grazie.
Innanzitutto una faccenda seria.
Ho letto in rete che è nato, bontà del Cielo, un affair Martha tra i seguaci dei nostri valorosi. Si tratta di questo: nel momento in cui (ricordate l’avviso spoiler?) Batman sta per infilzare Superman come uno spiedino con l’arpione armato di kryptonite, quest’ultimo si mette a biascicare che così stanno facendo il gioco di Luthor e che Martha, appunto, è in pericolo. Salvala, dice al pipistrellozzo. Martha altri non è che la madre di Superman, rapita dai russi attapirati e in procinto di diventare un arrosticino su mandato di Luthor. Il punto è che mentre il fanciullino dal ciuffo sbarazzino nomina sua madre, Batman si blocca con l’arpione a mezz’aria e la bocca aperta (volle il Cielo che non gli cascasse del tutto la mascella, di Ridge Forrester ce n’è uno e tutti gli altri son nessuno). Perché, udite udite, anche la madre di Wayne si chiamava Martha.
Colpo di scena! Crisi emotiva! Conversione flash (che pure c’entra, dopotutto) e repentino riallineamento del pipistrello tra i legali buoni a fianco del  man in blue.
Molti se ne son lamentati: MACCOSA, dicono, eravate tutti impegnati a sbriciolarvi a vicenda, e nel giro d’un secondo cambia tutto perché vi è venuta nostalgia della mamma?!
Rispondo: sì, porco Luthor. Sì, perché “la signora del cuore di ogni bambino è la sua mamma” (cit. Lex). Sì, checcèddimale?
Le Martha del resto sono come il prezzemolo, tutto concorre a formare un quadro che rende nient’affatto fuori luogo l’esito sentimentale.
Il flashback iniziale di Bruce. Il consiglio d’oro dato a Clark davanti alla fattoria. Wayne che ripetutamente si siede davanti alla sua tomba – inquadratura mobile sul nome. Kent che ne parla in montagna, in una visione-ricordo del padre defunto che afferma: “Lei era tutto il mio mondo” – espressione ripresa pari pari dal figlio nell’ipotetico futuro in cui dà fuori di matto per non averla salvata. I pizzini – “Hai lasciato morire la tua famiglia!”. L’accenno di Luthor, appunto, che la sfrutta per far leva sulla sua vittima. E infine…
… non so quanti l’abbiano notato. Io l’ho captato soltanto la seconda volta, son rimasta di stucco ed ho fatto rewind per sincerarmene, ma sì: era lì. Durante la lunga sequenza di lotta di cui parlavo, quella in cui Sup rischia di finire spiedino, alle spalle di Bat a un certo punto compare una colonna. E graziarcazz, direte voi, si trovano in una sala piena di colonne… okay, ma che c’è scritto sulla colonna (o è un pilastro, non ricordo mai quale dei due)? Che c’è scritto, eh? Ve lo dico io. C’è scritto, in maiuscolo, in blu!, tra gli altri “graffiti”:

MOM

E con questo abbiamo segato tutti i rompicoglioni che “Ah ma che cazzata gli dice il nome di sua mamma e quello si scioglie”. Duri di cuore, non erediterete il regno dei cieli.

Altro discorso – e qui scendiamo nei bassifondi, colorati caramellosi ed appiccicosi – per il Fattore Coppia. [Musica romantica ON].
Intanto, Lois & Clark together are beautiful. Bene, benissimo.
Ma (primo ma) ribadisco che, se il Bruce bambino (al funerale) ha quei boccoli assurdi da Piccolo Lord, Superman non rinuncia mai alla sua ciocca tirabaci che sguscia via dal capello liscio e ordinato (chiamasi: leccata di mucca). Per me, questo è un chiaro e non casuale indizio. Indizio di cosa, ve lo spiego tra poco, ma scommetto che avete indovinato prima che finissi la frase perché siete lettori sgamati.
Lois e Clark, insomma. Ovvero: il campanello ed il cane (di Pavlov). Per Clark, e per Superman, che è lo stesso, Lois (il suo nome, la sua voce, il rumore che fa cercando di uscire da sotto i lastroni che la intrappolano sott’acqua, qualsiasi ding! che gliela imponga alla mente) funziona come il campanello per i cani di Pavlov.
Lui spalanca gli occhietti, drizza le orecchie, e sbava. E poi va, vola, e la salva. Bum!
Se questo non è tossicodipendenza amore…!

trasferimento (3).jpg

(Momenti epocali. Uguagliati solo dall’aria lacrimosa da Labrador còlto con le zampe nei croccantini, a orecchie basse, che mette su Batman quando, prima della battaglia finale con Doomsday, Superman gli chiede se ha recuperato l’arpione. E lui: “Ho avuto da fare [scusa, padroncino!]”. A seguire, attimo imbarazzante all’exploit vigoroso di WonderWoman – “Non è la prima volta che uccido qualcosa di non umano“, dice lei. I due fanciulli si guardano, e… “Lei è con te?“, chiede Sup. “… credevo fosse con te“, risponde Bat. Due sagome. Li adoro).
Ma dicevamo del Fattore Coppia.
In fact, Lois e Clark non sono l’unica coppia interessante, qui.
(Una prece per Wayne & Diana Prince: io voglio che restino così, né amanti né amici né altro, soltanto simili ed affiatati senza sforzo).
L’altra è la coppia Bruce e – INTERMEZZO: come scrivevo al buon Lapinsù,

‘sto film è roba da femmine, comunque.
E’ tutto guarda come sono fico / guarda come sono umile + violenza / muscoli da svenimento + facciamo la pace amico alieno & ti amo Lo pucci pucci.
Indecente proprio.

Così scrivendo scherzavo, ma mica troppo.
Il tono è sì giocoso ma – l’ho detto – secondo me c’è stato anche un minimo di attenzione, di scelta voluta, a particolari che potessero intrippare le donne. Che sono quelli citati: corpi da sballo, violenza (piace pure a noi, se è ben coreografata!), giochetti relazionali e tanti, tanti feelings. Che i maschietti magari manco se li son filati, ma noi sì.
– FINE INTERMEZla coppia fatale, per me, è quella Bruce / Clark. (Doh!).

trasferimento (19)

Non ho idea di quanti fra voi (quelli che non mi hanno sfanculato al primo paragrafo E che son giunti fin qui senza morire nell’attraversamento del Mediterraneo del post) conoscano, comprendano e magari addirittura amino far parte di un fandom, ed eventualmente scrivere fan-fiction – disegnare fanart, in questo caso di tipo omo (slash).
Per me è passione totale (e non sto ad elencare le altre millemila coppie da opere di ogni risma, son troppe e se comincio WordPress mi blocca l’account per sopraggiunti limiti di parole).
Due cose le lascio giù, però.
La prima è che, senza tediarvi oltre col perché e il percome, considero il fatto stesso d’essere una fangirl slash l’ulteriore controprova di essere nettamente sbilanciata verso l’eterosessualità. Diciamo pure che sto all’80% di attrazione verso i maschi vs. il 20% di attrazione per le donne. (Spero sia chiaro che non stiamo parlando meramente di sesso). E penso anche che ciò valga, in linea generale e al di là di percentuali puramente esemplificative, per la quasi totalità delle altre slash-writer.
Va da sé che se sento qualcuno dire che ci divertiamo a scrivere dell’amore tra due uomini perché in realtà quei due uomini vorremmo farceli entrambi, lo avvito nell’asfalto a colpi di mazza ferrata. C’è altro dietro, sempre a mio avviso, ma lasciamolo appunto dietro le quinte.
La seconda cosa: di tutti i possibili shipping omo ricavabili dal fandom di Batman, questo mi sembra indiscutibilmente il più “sano”. Sappiamo benissimo che nelle fogne di Gotham, oltre a Pinguino ed ai suoi accoliti, allignano una marea di cose sconce che non sono tali perché toccano il sesso, ma perché sono specchi di incidenti mentali gravi. Non parlo di problemi clinici, semplicemente del fatto che si incrociano – e si leggono, e si vedono – tante produzioni che generano puro malessere.
Lasciamole al loro destino e balliamo una macumba per tenerle lontane.
Ma sarà comunque utile tener presente che se per una Batman/Robin c’è forse il 15% di possibilità d’aver di fronte una cosa leggibile cioè che non stuzzichi appetiti strani, decente cioè valida e soprattutto carica di senso; per una BatJokes la probabilità sale, ma non esaltiamoci troppo – diciamo un 50%? -, tanto che persino LEGO Batman vi allude poco nascostamente; mentre è proprio con una SuperBat che possiamo sfangarla, e dimostrare all’universo mondo che slash è intelligente e slash è bello, cazzo (nomen omen).
In attesa dunque di reperire Justice League, onde – anche – capire meglio cos’ha da offrire questa coppia (anche se mi dicono che il film è malriuscito, ma poi vedremo), concludo – si fa per dire, non cantate Hallelujah, non ancora – con una… breve disamina di un piano sequenza che mi ha colpito.

[Crediateci o no, ho scritto l’intero post, compresa la parte che segue, in una nottata.
Che Hans Zimmer vegli sul sonno di recupero post – sabato sera di voi tutti].

Siamo al finale, Doomsday è stato liquidato dal povero Superman che adesso giace a terra col petto squarciato. (Soffro, lo rivoglio indietro, e fortunatamente così sarà).
Fotografie – orrende, perché ho usato la telecamera dello smartphone di notte per screenshottare; oppure trovate in rete, imperfette, ma sufficienti a dare un’idea.

Originale
La IMAX scorre riprendendo un’inquadratura dall’alto, in avvicinamento al corpo del (fu) uomo d’acciaio. Corpo costruito ma snello, inguainato in un tessuto traslucido, (s)composto in una posa sommamente plastica ed elegante: le braccia distese, una mano che morbidamente cade di lato come fosse d’un dormiente. Una gamba slanciata in avanti e l’altra piegata verso l’interno, quasi un passo di danza, una volée.
Ed il capo reclinato di lato. In attesa di una carezza, che non si fa aspettare.
Ci avviciniamo ancora, ma cauti, rispettosi. E lo vediamo meglio.
Non è un uomo e non è un dio, non è una conclusione insoddisfacente o una potatura necessaria. E’ invece bellezza. La bellezza seducente, giovane e luminifera di un fanciullo caravaggesco, calor bianco ultramondano che emerge tridimensionalmente da un fondo oscuro ma non piatto, tappezzato da profondità d’ombre.
Al suo fianco lei, virgen dolorosa piena di grazia soffusa, a reggergli la mano, palmo vòlto in alto, con la delicatezza di chi regge un calice prezioso. Vuoto.
Risalendo in lenta fuga nei cieli silenziosi nel loro lutto, tutto precipita nel nero, all’infuori di poche macchie d’aurora incipiente: il marmo rosa di un viso d’uomo ed il chiarore al neon della camicia d’una donna, la sua donna. Dissolvenza.

da video

Pappa Buona (ovvero: altri post sul film da blog che spaccano)

Teaser emotivo non recensivo on Kasabake
BvS on Per un pugno di cazzotti
BvS on Matavitatau (scorrete il post fino in fondo)
BvS on Lapinsù
Bvs on Alcolisti Cinefili
Bvs on Marotz

59 pensieri riguardo “Film .22: Batman v Superman: Dawn of Justice, Zack Snyder

    1. Ahah, lo credo 😉
      Ti sei conquistato non venti, ma ben trenta minuti di vita, ed il tuo nome già è stato inciso nel libro maestro dei benefattori ad aeternam memoriam.
      Per caso sei un podista? Abituato alle maratone? 😀 (Ora che ci penso, in effetti io – che non corro, ma cammino volentieri – sono molto più “maratoneta” che centometrista. E questo mi sa che spiega molte cose).

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        1. Pensa che, anche se sulla carta non è cosa che mi appassioni, qualche anno fa avevo tentato di implementare la mia abituale camminata con la corsa.
          (Avevo corso anni addietro, quando avevo circa 14-15 anni, con un’amica; lentamente e al massimo per 20 minuti, poi più niente).
          La forma fisica c’era, la gradualità ce l’ho messa, ma non c’è stato niente da fare.
          Già al quarto o quinto anno di superiori il rendimento era calato ai 9, sudatissimi minuti del test di Cooper, e quando ho voluto fare un tentativo, appunto, la MELAS (è la mia malattia neuromuscolare) s’era già mangiata qualsiasi possibilità avessi.
          Del resto mi è francamente sconsigliata l’attività anaerobica, quindi nessuno qui ci smena nulla…

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    1. Grazie, caro 🙂
      E’ un comportamento spassosissimo, quello, anche se non così strano: con l’udito che c’ha e la velocità e tutto il resto se lo può permettere.
      Un comportamento prevedibile, che in accezione (molto) positiva si legge anche: affidabile.
      E la storia del cinema, ma diciamo pure la storia del mondo, è zeppa di donne che sognano di un uomo affidabile, no?

      Il tuo post l’avevo riletto, sì – ed è linkato nel mio -, piuttosto avevo cercato se ne avessi scritto uno appunto su BvS ma non ne ho trovati.
      Nel caso, linkamelo, così ti aggiungo alla listina! 🙂

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      1. Pensa che non solo non ho recensito Batman vs Superman, ma non l’ho neanche visto fino in fondo. Anzi, ne sono rimasto così disgustato da spegnere la tv dopo pochi minuti. Avevo pagato anche 10 euro per il dvd, ma era comunque la cosa migliore da fare: interrompendo subito perdevo soltanto quei soldi, andando avanti perdevo anche 2 ore della mia esistenza.
        Ero incredulo nel vedere la messa in scena dilettantesca di quel film (incredibile per un regista esperto come Snyder), e soprattutto nell’accorgermi che la sceneggiatura non trovava di meglio da fare che rimasticare per la centesima volta le origini di Bruce Wayne. Inguardabile, semplicemente inguardabile. Come ho letto in una splendida recensione del film (https://nisi89blog.wordpress.com/2016/03/30/recensione-batman-v-superman-dawn-of-justice-di-zack-snyder/), Batman vs Superman fa concorrenza ai peggiori film della Asylum.
        Va detto comunque che negli ultimi anni sono diventato uno spettatore meno paziente: prima se un film partiva male restavo a guardarlo lo stesso, adesso lo spengo e faccio altro. Anche tu sei così?

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        1. Grazie per il link, dopo pranzo me lo leggo.
          “I peggiori film della Asylum”: come i peggiori bar di Caracas! 😁 Fantastico.

          Davvero, una reazione così estrema? Woah!
          Certo, càpita anche a me… a dire il vero la mia natura precisina, simmetrica e desiderosa di compiacere mi spinge a cercare, se non è proprio troppo penoso, di terminare sempre qualcosa che ho cominciato.
          Ma, per risponderti, in effetti Sì: negli anni ho cominciato a oppormi sempre più efficacemente a questa mia tendenza, ed anche se non mi piace interrompere un film o un libro, “quanno s’ha da fa’ s’ha da fa’”. Punto.
          Oppure, per amor di cronaca – che per demolire qualcosa bisogna pur sottoporsi a qualche sacrificio – leggo / vedo qualcosa fino in fondo ma cercando un trastullo che mi dia sollievo: per esempio, quest’ultimo mese ho visto l’horror The descent di Neil Marshall, e ad un certo punto ho preso a sbirciarlo soltanto, mentre leggevo. Davvero Tremendo.
          Uno che invece sono stata tentatissima di piantare in asso, nella vana attesa che cambiasse registro, è The master di Paul Thomas Anderson. L’ho trovato odioso, per come… boh, non racconta quello che vorrebbe raccontare, credo.
          Mentre rispetto ai libri, il primo che mi viene in mente è il terrificante Il talento di Mr. Ripley della Highsmith, della quale al contrario ho adorato Sconosciuti in treno. Di Ripley m’è piaciuta la trasposizione con Damon e Law, quella sì. Mentre di Sconosciuti avevo visto la piacevole trasposizione di Hitchcock, L’altro uomo

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        2. Sono totalmente d’accordo: The Master è uno dei peggiori film che abbia mai visto. Tra l’altro comincio ad essere convinto che ci sia una vera e propria maledizione della M, perché tra i film più brutti che abbia mai visto ce ne sono altri 2 che cominciano per questa lettera (Un milione di modi per morire nel West e soprattutto il più brutto in assoluto, Mulholland Drive). Nel tuo caso invece qual è il film più brutto (e più bello) che tu abbia mai visto?

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        3. Ho letto la recensione di nisiblog: naturalmente sono di tutt’altro avviso, ma una cosa che mi ha fatto sorridere c’è: in questa “pre-recensione” [ https://nisi89blog.wordpress.com/2016/03/29/pareri-a-caldo-batman-v-superman-dawn-of-justice-di-zack-snyder/ ], che dice praticamente le stesse cose, si dice che il Luthor di Snyder è ricalcato sul Joker di Nolan. E allora, non me lo sono sognata…

          Divertente la cosa della M… la chiameremo la MdM 😀
          Mi chiedo a questo punto come sia venuto La Mummia con Tom Cruise, che ancora non ho visto.
          Mulholland Drive io non posso dire di averlo trovato brutto, anzi: mi ha fatto, piuttosto, star male, e se Lynch ti fa star male dentro la probabilità che abbia fatto un buon lavoro è molto alta [definizione universale da me coniata per capirci qualcosa!].

          Il film più brutto e quello più bello!
          Mamma mia! (Antonia, per la cronaca, così se qualche mio acerrimo nemico decide che mi vuole arpionare ci mettiamo d’accordo che la sua, di mamma, si chiama uguale).
          Premesso che è un’operazione molto difficile, questa, mi presto volentieri al gioco e ti darò due titoli, sulla base esclusiva del mio amore per essi…
          … ma lasciamici pensare un momentino.
          (Ed il tuo, più bello, qual è?).

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        4. Senza dubbio In mezzo scorre il fiume.
          Comunque Mulholland Drive mi ha fatto vomitare (non schifo, proprio vomitare) non perché sia disturbante, ma perché ha un trama illogica. E intendo illogica nel senso che neanche Einstein saprebbe trovarci un senso, non nel senso di “complicata, ma una mente elevata può arrivare a capirla”.

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        5. Ah, ottimo 😂
          Così l’ho percepito anch’io, infatti.
          Ma era il mio primo film di Lynch, per altro visto senza nulla sapere di lui se non che è famosissimo, “particolare” e che adoravo la colonna sonora di Lost Highways 😀

          Tornando ai film, comincio col fornirti un titolo che, tra i tanti a potersi giocare l’alloro di “più bel film da me visto”, ha tutte le carte per vincere.
          Sia per ciò che è, che per il fatto che parla al mio cuoricino.
          Trattasi di La morte corre sul fiume di Laughton.
          https://www.mymovies.it/film/1955/lamortecorresulfiume/
          Non a caso, un film non di genere che, però, incamera non pochi elementi dell’horror.
          Lo vidi in un cinema con un’unica sala, ancora attivo, alternativo, che per altro proietta spesso classici in originale e cose di nicchia.

          Sul più brutto ti aggiorno.

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        6. L’ho visto: bello, ma non così bello da entrare in una mia ipotetica Top 10.
          Colgo l’occasione per dirti che In mezzo scorre il fiume ha vinto in scioltezza, ma a Tutto può cambiare assegno un convintissimo secondo posto. Attendo tue notizie sul film più escrementizio, fetido e nauseabondo! 🙂

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        7. Io ce l’avrei già pronta, se decidessi di farci sopra un post dovrei solo decidere quali titoli escludere da questa lista:

          In mezzo scorre il fiume
          Tutto può cambiare
          Two Lovers
          Il mio piede sinistro
          Forrest Gump
          Will Hunting – Genio ribelle
          La vita è bella
          Profondo rosso
          Hotel Rwanda
          Scent of a Woman – Profumo di donna
          Ritorno a Cold Mountain
          Bobby
          Stanno tutti bene (quello con De Niro)

          Hai visto qualcuno di questi film?

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        8. Uhm, vediamo.
          Forrest Gump
          Will Hunting – Genio ribelle
          La vita è bella
          Profondo rosso
          Scent of a Woman – Profumo di donna
          Ritorno a Cold Mountain
          Stanno tutti bene

          sono quelli che ho visto.
          Ammetto che fra questi ne sceglierei (ne sceglierò, a questo punto!) solo uno per la mia TT, ossia Forrest Gump.

          Non credo sia ancora il peggiore in assoluto, ma senza dubbio uno dei più stomachevoli e deprimenti che abbia visto è Love & secrets (All good things) di Andrew Jarecki, con Gosling e la Dunst:
          https://www.mymovies.it/film/2010/allgoodthings/

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        9. Good.
          Già il fatto che sia un film “corale”, o forse dovrei dire un “mosaico” mi piace.
          Come mi era piaciuto da morire 11/9, montato con una serie di momenti di registi diversi.

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        10. Come film corale è molto bello anche “Crash – Contatto fisico”. Ma sono di parte, perché adoro Bobby Moresco (qua insolitamente solo sceneggiatore e non anche regista).

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        11. Io AMO quel film!
          Non sapevo nemmeno che esistesse un uomo di nome Paul Haggis, prima, ma ormai ce l’ho stampato a fuoco in mente sol per quello.

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        12. Bobby Moresco spacca ancor più di lui… ha fatto solo 3 film da regista, ma sono tutti e 3 delle vere cannonate! 🙂 Uno dei 3 lo trovi gratuitamente su Youtube, completo e in italiano. E’ quello che ti ho linkato nel blog di Lapinsù.

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  1. Questo post trasuda ormoni.
    A me il film non è piaciuto, penso si siano giocati male l’ottimo tema di base (a me il fumetto era piaciuto, ma non ne sono esperto). L’aggiunta di Doomsday che, se usato bene, poteva fare da materiale per un altro film, è stata infelice… messa lì per risolvere tutto semplicionamente.

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    1. Di fumetti batmaniani ho all’attivo soltanto Joker di Azzarello e Bermejo.
      Non sarò mai in grado di coprire abbastanza produzione da potermi considerare aggiornata su quel mondo, ma di certo ho parecchia voglia di addentarlo.

      Doomsday, sì, sembra un po’ un meteorite caduto improvvisamente dal cielo; perché in fondo noi umani abbiamo bisogno di rogne da risolvere o non siamo felici.
      Più che un’aggiunta a cazzo, però, credo che abbia il suo senso ma sia stato sviluppato pochissimo (del resto, il materiale è davvero tanto, e come scriveva GramonHill con tutta quella roba si poteva anche tirar fuori di peggio).

      [Che il post trasudi ormoni è cosa buona e giusta oppure ti preoccupa? 😉 ]

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  2. Se fossi in ferie e se fossi più bastardo dentro di quanto non sia in realtà, mi cimenterei nell’ardua impresa di scrivere un commento perfino più lungo del post stesso, che poi l’impresa non sarebbe poi così ardita a ben vedere, dal momento che il film di Snyder mette talmente tanta carne al fuoco che ci sarebbero tanti elementi da enucleare e sui quali chiosare energicamente.

    Lo stesso, per altro, si potrebbe dire del tuo post, perchè se da un lato parte scherzoso, a tratti quasi canzonatorio, poi prende una piega più leggera (addominali machi di qua, amplessi omosupereroistici di là) ed è tutto molto divertente. Ma è il finale che mi ha stregato, perchè hai messo più poesia tu in quell’ultimo paragrafo che Snyder in decine di fotogrammi.
    Brava, brava, brava.
    L’unica nota stonata è il link che manda alla mia recensione… giacchè io non ho parlato del film. Ma siccome è casa e giustamente fai come ti pare, mi limito a rinnovare i complimenti.

    PS: la versione extended merita, secondo me i produttori non sono stati coraggiosi perchè al cinema andava portata quella (anche perchè in fondo tra un film di 2:30 e un film di 3:00 non è che passi tantissima differenza….)

    PPS: non so per quale stracavolo di motivo, ma quando provo a commentare sul tuo blog da pc, mi chiede sempre di reinserire user e pw, nonostante sia loggato, mentre da smartphone no. Deliri di wordpress?

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    1. Oh, no, niente stonature: è vero, non hai parlato del film nei suoi contenuti, ma hai spiegato che tipo di film è, cosa aspettarsi e qual è il miglior modo di prepararsi ad aspettarselo.
      Vedi, è un po’ come il discorso degli off-topic, questo: come scrivevo l’altroieri a Chicco Conti [ https://cosepreziose.blog/ ], non dirlo neanche per scherzo, qui l’off topic non esiste.
      Ed ho sorriso, contentissima, quando ho letto la vostra piccola discussione con Kasa proprio sull’OT in uno dei post che ho sfogliato in questi giorni, per trovare quelli da linkare qui 🙂

      Ma è il finale che mi ha stregato, perchè hai messo più poesia tu in quell’ultimo paragrafo che Snyder in decine di fotogrammi.
      Brava, brava, brava.

      Cuoro: ❤
      Grazie, cacchio.
      Grazie grazie grazie.
      In effetti mi sono stupita persino io, di quanto una seconda visione non solo mi abbia fatto piacere di più il film (e questa cosa, a proposito di Snyder, l'ho l'ho trovata espressa parecchie volte: pare che col tempo, "invecchiando", un suo film migliori l'effetto che fa), ma anche mi abbia regalato momenti così pazzeschi che la prima sera non mi sarei assolutamente immaginata.
      (A proposito, ma tu l'avevi notato quel graffito, "mom"?
      Io ci sto ancora pensando, non riesco a credere che sia un caso. No no).

      Penso anch'io che la versione extended avrebbe meritato di vedere il buio in sala, e pure che se uno spettatore non ama vedere un film, specie di questo genere, lungo due ore e mezza, non sarà poi così riconoscente per non averne dovuto "subire" uno di ben tre.
      Ma la frittata ormai è fatta, e da tre anni, dunque andiamo avanti e armiamoci per combattere il male futuro… davvero è un peccato, seppure molto umano, che universi di interesse così ampi, proprio perché generano interessi anche economici, debbano essere sottoposti ad un regime di iper-sorveglianza e quasi assenza di rischio.

      (Non ho idea del perché Wp faccia i capricci.
      Sappi però che a me, invece, non permette di aggiungere like direttamente sulle pagine dei blog, infatto io leggo, laiko (wwoof woof) e commento sempre dal Reader, che trovo comodissimo).

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      1. Una volta, parlando a un amico iptnotizzato dalla bellezza fulgente ma frivola dei cinecomic MCU (non son tutti così, è vero, ma la quasi totalità si) gli chiedi se ne avesse mai rivisto qualcuno una seconda o una terza volta. La risposta fu no, ovviamente.
        E qui casca l’asino.
        Una cosa bella – ma bella sul serio e nel profondo – non può che essere complessa e la complessità in quanto tale ha bisogno di più tempo per essere compresa.
        Questo spiega perchè tu – come anche io e molti altri – non solo abbiano desiderato vedere più volte BvS, ma anche perchè l’abbiano apprezzato di più col passare del tempo. I significati (ma anche i significanti) sono spesso nascosti e occorre rimasticare la pellicola per goderne appieno.
        I classici non smettono mai di dire qualcosa di nuovo (cit., più o meno).
        Ecco, per me BvS lo è, pur non essendo privo di difetti (voglio dire, la trilogia di Nolan è distante anni luce e pure il Logan di Mangolds sta su un altro pianeta).
        Già con Justice League la magia si è spenta, peccato, ma non ti voglio spifferare troppo.
        PS: no, mi spiace, quel MOM non l’ho visto nè alla prima nè alla seconda nè alla terza visione. Comunque non credo possa essere classificato come coincidenza. Secondo me se provi a googlarlo potrai trovarei qualche teoria interessante (ovviamente previo scarto delle assurdità che sempre circolano in rete in merito a queste cose…)

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        1. Concordo su tutto.
          (Ora, a dispetto di Wp che per catalogare il post ha scelto giusto tre tag una delle quali è sesso, non sono così morbosa.
          Ma di certo, a proposito di significanti – immagino non voluti, o non tutti, ma che come tutti i simboli funzionano da sé, prima che chiunque li adotti con intenzione – molti di quelli che mi sono saltati all’occhio durante la seconda visione sono appunto di matrice sessuale.
          Non ultimo, quella mano a coppa di Superman morto, per non parlare dello squarcio in mezzo al petto dove Doosmday l’ha beccato con – ehm – una delle sue escrescenze rocciose: oltre che poesia, è femminilità allo stato puro.
          Ricettività, sacrificio e “discesa” dallo stato diurno a quello notturno, lunare (a proposito di fotografia eccellente…).
          [Ora come minimo mi aspetto che lo spirito di Guenon si prenda la briga di commentare per bacchettarmi, mi preparo ad incassare, eheh].

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        2. A proposito dei film da rivedere: nella classifica dei film più belli che ho visto nel 2018 (https://wwayne.wordpress.com/2018/12/22/i-10-film-piu-belli-che-ho-visto-nel-2018/) misi Hostiles soltanto al nono posto. Ma adesso, a distanza di 8 mesi da quel post, devo dire che Hostiles l’ho rivisto per ben 2 volte, Una stagione da ricordare l’ho rivisto una volta, mentre tutti gli altri non li ho rivisti e non mi è neanche venuta voglia di farlo. Ergo, Hostiles meritava di stare ben più in alto in quella classifica. Anche perché più lo rivedo e più rimango affascinato dalla sua immensa bellezza (e infatti solo a parlarne mi è venuta voglia di rivederlo per la QUARTA volta).

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        3. Il desiderio di rivedere un film è sicuramente uno dei metri di giudizio più efficaci per stabilirne il gradimento e il fatto che tu abbia rivisto così spesso HOSTILES testimonia che probabilmente avrebbe meritato addirittura il primo posto della tua classifica.
          Per altro quel film l’ho amato tantissimo anche io, perchè è sceneggiato da dio e interpretato in maniera sopraffina da Bale.
          Colgo l’occasione (spero che la nostra simpatica ed eclettica padrona di casa non me ne vorrà) per segnalarti questa serie tv che immagino fin d’ora avrà tutta la tua attenzione: https://movieplayer.it/news/sylvester-stallone-dolph-lundgren-serie_69723/

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        4. Oh porca miseria! Come sai di norma sto lontano dalle serie tv, ma una interpretata da Dolph e prodotta da Sly è davvero imperdibile! Naturalmente spero che quest’ultimo faccia anche un cameo: quando questi 2 miti recitano insieme ne esce sempre fuori qualcosa di leggendario. Grazie mille per avermi fatto iniziare la giornata con questa splendida notizia! 🙂

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        5. ehhheehhehehe, sapevo che questa notizia ti avrebbe rallegrato, per altro ha rallegrato anche me.
          Ho sempre nutrito grande stima di Sly come regista\sceneggiatore\produttore e quindi ho grandi aspettative per questa serie. Con uno come Dolph, poi, avrà quel giusto tocco tamarro che non può non piacere!!!!

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  3. A me «The Master» è piaciuto molto! — Da GramonHill l’ho anche indicato nella lista dei film del decennio! (https://gramonhill.wordpress.com/2019/07/29/i-migliori-film-del-decennio-prima-parte/) — della v invece della vs avevo letto che era un uso giuridico come delle cause civili (ma non credo che Snyder, pover’omo, arrivi a tanto)… — questo film, in maniera che mi sorprese assai, non mi dispiacque a suo tempo (è l’ultimo film recensito in https://matavitatau.wordpress.com/2016/06/16/biancalana-e-i-sette-gnomi-parte-iv: una recensione che, premetto, è del tutto ateistica e per nulla teologica)… ed è da quel “tempo” che non lo rivedo… — e già in quella recensione paventavo che Wonder Woman e Aquaman, in mano a Snyder, avrebbero distrutto qualsiasi anticchia “buona” fosse ancora presente nella serie filmica DC… — a rivederlo oggi, magari, con negli occhi l’obbrobrio della Justice League, forse sarei meno generoso (lo fui anche troppo con Suicide Squad (https://matavitatau.wordpress.com/2016/08/27/tonzura-koite)… — ma pensavo anche che Man of Steel sarebbe peggiorato a una seconda visione, ma invece m’è migliorato… quindi chissà… — una cosa è certa: Affleck come Batman non mi ha per nulla convinto (ma Batman per me è un nervo scoperto: dopo Batman Begins non me ne piace nessuno), e davvero avevo paurissima di vederlo in ventordici miliardi di film nei panni di un Batman anziano… spero ancora che non succeda (e le voci dell’assunzione di Pattinson mi fanno sperare che quella branca di idee sia stata cestinata dalla Warner… anche se so quanto alla Warner non ci sia limite al peggio e dalla padella si passi facilmente alla brace: rallegrarsi per la mancanza di un Batman di Affleck potrebbe voler dire, perfino, che quello di Pattinson sarà peggiorissimo!)

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    1. Uhlallà, quanti link! Amo ❤
      Parto dal fondo: una delle cose che mi ha reso felice del Batman di Affleck è stato proprio il fatto che non è più abbastanza giovane da militare nella Primavera.
      Certo, anziano è un'altra cosa… ma come insegna McKellen col suo Holmes, non necessariamente uno schifo.
      Piuttosto, stavolta sono io a temere non dico la padella, non dico la brace, ma addirittura la torba: per Pattinson. Sarà che non mi piace quasi per niente, specie dopo Cosmopolis, sarà che ho un pregiudizio verso i film adolescenziali (ma d’altronde qui parliamo di qualcuno nemmeno lontanamente paragonabile al mio primo amore cinematografico, Di Caprio, che ben lungi dall’aver avviato una carriera in forza del successo di Titanic era già un gigante da tempo).

      Grazie per la info sulla “v”, è una banalità ma io son donna che ama tutto, anche il banale.

      Di The master purtroppo non so argomentare meglio il mio fastidio, se non col dirti che, dopo aver letto il libro su Scientology di Wright [ https://www.adelphi.it/libro/9788845930270 ] mi aspettavo molto, ma molto, dal film.
      Un molto che non c’è stato. Intendiamoci: si è parlato della storia come rappresentazione di Hubbard e del suo “credo”, ma se ho ben capito è solo una supposizione, mai confermata.
      Tuttavia penso che, con un riferimento del genere, poco conta che si parli davvero di Scientology, di altro o addirittura della “sudditanza” e della manipolazione mentale in generale: il risultato dovrebbe avere una forza ed una spinta che possano trasmettere non solo l’angoscia al pubblico, ma anche un discorso riconoscibile, intelligibile, dal quale potersi distanziare.
      Almeno io l’ho sentito così… a te, invece, cosa ha dato di positivo?

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      1. Io non amo PT Anderson (e su questo sono una mosca bianca), ma ho trovato «The Master» un ottimo testo sulla impossibilità dell’«oggettività» sia esteriore (come si appare a tutti) sia interiore (come ci vediamo noi)… mi è piaciuto che Seymour Hoffmann riesca a infinocchiare tutti con le sue fumisterie tranne Phoenix, e che finisca quasi prigioniero delle sue stesse triccheballaccherie; mi è piaciuto che perfino le scempiaggini di Seymour Hoffmann diano in ogni caso un “senso” alla vita completamente amorfa di Phoenix, cosa che mi ha fatto anche concludere quanto, alla vita del tutto assurda dell’essere umano, sia comunque necessario un «sogno» (finto, inventato, di cui l’uomo è consapevole della fintezza ma di cui non riesce a fare a meno) onde poter essere vissuta: la cacchiata della vita precedente passata a spedire palloni anti-prussiani; la puttanata di ricordarsi/immaginarsi le vite precedenti; il prendersi in giro che sia stato l’aver lasciato la ragazzina amata da bambino a rovinarti l’esistenza: tutto questo finisce per essere “necessario” alla conduzione dell’esistenza, anche se assurdo, anche se inventato, anche se perfino distruttivo o “rinchiudente”… — un film, quindi, che ho assimilato a «Shadows & Fog» di Allen come al «Memento» di Nolan… che ho assimilato alla massima di Rita Levi Montalcini («saper mentire è segno di grande intelligenza: quando vediamo un animale capace di mentire lo consideriamo subito più intelligente di un animale incapace di farlo… l’uomo quindi è senz’altro l’animale più intelligente, visto che è l’unico capace di mentire perfino a se stesso!»)… e un film in cui mi godo la gestione dello schermo molto grande del 70mm, desumibile anche in video grazie ai numerosi dettagli (tipo la Adams che spunta sullo sfondo molte volte)…

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        1. Mi hai messo all’angolo e, con piacere, riconosco che è un film che continua a non piacermi, ma ha qualcosa da dire.
          Forse il punto è che quel che ha da dire, semmai mi fosse passato anche soltanto microscopicamente, è roba che mi fa venir voglia di scappare e basta.

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    2. [Batman] capisce che è bene finirla di ammazzare le mamme, di chiunque esse siano, e che chiunque tema per (e agisca per proteggere) la sua famiglia non è un nemico ma un fratello…

      Riporto qui un copia-incolla che m’è rimasto nella tastiera, dal tuo post, perché voglio ribadire ancora una volta, anche nei commenti, che la mamma è la mamma e noi da italiani dovremmo capirlo meglio di altri 😉

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      1. Perfino nel primo film di Superman, quello di Donner del ’78, la mamma era centrale: la signorina Tessmacher [e ho il difetto, per ragioni anagrafiche, di avere nelle orecchie il doppiaggio totalmente comico di Renato Izzo] ricatta il Superman di Christopher Reeve [per altro a mollo in una piscina bellissima costruita da John Barry, roba che Tatopoulos si sogna] di non togliergli la kryptonite dal collo se prima non promette di deviare per primo il missile luthoriano verso Hackensack invece del missile puntato sull’amata Lois… e questo perché la mamma di Tessmacher abita a Hackensack!

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  4. Batman v Superman è un film derivativo ed interlocutorio che ho visto e rivisto, di cui posseggo la versione director’s cut in Blu-Ray, ma che non ho mai amato e con il quale ho un rapporto conflittuale, proprio per il suo essere un brutto rito di passaggio, con cui Zack Snyder voleva traghettare la versione nolaniana del Dark Knight dentro lo sbilenco progetto dell’Universo DC Condiviso ovvero nella pantomima con cui alla Warner/DC pensavano di inseguire un’irragiungibile Marvel/Disney nella corsa al crossover eterno: in altro post ed altro commento, scrissi a Lapinsu che nel far questo, la DC si stava comportando come la Pepsi, che si è svenata per decenni cercando di strappare il primato di bibita gasata zuccherata leader di vendite nel mondo, restando sempre in uno squallido secondo posto, senza nemmeno la dignità di una pochissimo venduta ma molto più carismatica Dr. Pepper (la mia preferita, al caramello, slurp!).

    BvS doveva e poteva essere un coraggioso film sulle conseguenze, un elegiaco day after dopo le distruzioni oceaniche avvenute nel bellissimo Man of Steel, ma ciò che rese allora meraviglioso il precedente script di Goyer (la figura messianica di Superman, il suo essere alieno su un pianeta che l’ospitava, il rapporto con la mamma come devota genitrice affidataria, la straziante lotta tra una misericordia marianica e la necessità guerresca di un Re David, la palette di colori plumbea della devastazione cittadina, il corno da leviatano del meccanismo di terraformazione con cui veniva stuprato tutto il pianeta, la ninna nanna di Zimmer con cui Lara Lor-Van saluta suo figlio mentre Krypton sta per essere inghittito dall’apocalisse, Amy Adams e qualsiasi cosa abbia fatto) qui viene scavalcato dalle brotture già presenti anche in Man of Steel (in particolare quel girovagare patetico nell’astronava del davvero duro da digerire character dell’ologramma di Jor-El) e tutto l’impianto dolente della fuga di Bruce Wayne attraverso le macerie ed il punto di vista meraviglioso (di lui, supereroe umano) della lotta “spaccapalazzi” che si era vista nel film precdente, nonchè il processo della giustizia umana ad un dio che decide come atto d’amore di sottoporsi al giudizio dei farisei, ebbene tutta questa potenziale meraviglia viene letteralmente schiacciata dal timing opprimente di dover a forza inserire nel film le anticipiazioni del film imminente della Justice League…

    Lo scempio maggiore (paragonabile ad un filetto alla Wellington cucinato alla perfezione e poi buttato sul pavimento della sala da pranzo, con la salsa soubise che riga il marmo insieme al sangue della carne cotta a roast-beef) è l’imperdonabile sequenza filmica del sogno premonitore di Batman, girato in vero stato di grazia da quel talento visionario che per l’appunto è Snyder ma poi massacrata da un montaggio senza senso, in un film che ostenta un Batman già parecchio imbolsito ed una Wonder Woman dissipata, fino alla tragica comparsta di una divinità ctona come Doomsday (ennesimo spreco, per un’arma biologica di potenza devastante di scala galattica e che lo stesso sceneggiatore Goyer, senza le briglie di una produzione Warner folle ed ignorante (che ricorda gli scherani assetati di potere dei dirigenti della OCP nel vecchio Robocop di Verhoeven) trattò con la giusta dignità nella serie tv Krypton, molto più bella di BvS e soprattutto più coerente e rigorosa.

    Insomma, genio e sregolatezza di un uomo come Snyder che con BvS ha firmato la sua condanna tombale come autore di film supererositici, troncando una potenziale carriera luminosissima e che anni prima aveva regalato all’universo un film sublime, di pura arte cinematografica ed inno alla sub-cultura nerd come Sucker Punch, del quale vogliamo ricordare la sequenza dello specchio (nota bene: non furono usati effetti speciali al computer, solo bravura e meccanica), che in mondo giusto andrebbe protetta dall’Unesco:

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    1. “Un brutto rito di passaggio”: comprendo bene, grazie alle vostre chiacchierate e ad un’infarinatura molto rapida sul densissimo universo dei cinecomics… per altro, finora ho guardato, con una certa cognizione di causa, soltanto film DC – ho visto anche un paio di Spiderman, okay, ma in modo del tutto acritico ed isolato.
      Forse, alla prossima infornata “studiata”, posso buttarmi sulla Marvel, nello specifico sui vari capitoli dedicati agli X-Men, che in teoria avrei voluto vedere già da un sacco di tempo, quando scrissi un paio di fan-fiction per il fandom (assurdo: io non ne sapevo niente, ma volevo scriverne, ergo mi sono sciroppata wiki su wiki, poi prontamente per lo più dimenticati, per riuscirci senza far ridere i polli incappando ogni due secondi in una castroneria.
      Fatto sta che, almeno, da lì ho acquisito un minimo di familiarità, ed ho potuto apprezzare Dio ama, l’uomo uccide, perciò ben venga tutto).

      Hai descritto in modo come sempre suggestivo alcune caratteristiche di Man of steel, e, come sempre, ne farò tesoro in una delle prossime serate (il dvd è arrivato giusto oggi in biblioteca).
      Mi solleva la conferma di ciò che avevo già letto, cioè che la Adams ha fatto tripletta e non è stata sostituita in corsa – né ha sostituito qualcun’altra in BvS, come accaduto con per la Gyllenhaal con la Holmes in Returns. So che davanti a produzioni cinematografiche, in particolare così grosse, dovrei imparare a rassegnarmi e accettare dei compromessi, ma la mia idiosincrasia per ciò che turba con tale indifferenza la mia sospensione d’incredulità, la rinomata sospensione d’incredulità, regna sovrana.
      E sì, probabile non basti affatto nemmeno una versione extended per riparare del tutto la frammentarietà dovuta alla fretta che si avverte attorno a diversi passaggi, non ultimo (anzi direi il primo) proprio la scena della visione-premonizione instillata in Wayne da Flash.
      Non è la scena in sé il problema, la si comprende dopo ma deve essere così. Però, per riprendere la tua meravigliosa metafora, è come aver davanti un filetto alla Wellington (perché quell’idea l’ho adorata!) ma tagliato per il verso sbagliato.
      [A quanto pare, con Justice League s’è rotto pure il coltello:
      https://www.mymovies.it/film/2017/justiceleagueofamerica/ ]

      Mi pare che Snyder susciti sentimenti forti, a prescindere: o lo si ama o lo si odia?
      Intanto, Sucker Punch è al sicuro nella mia cesta di vimini, nella quale sto portando un po’ di nutrimento culturale alla Nonna nel bosco.
      Riuscirò a seminare i lupi, o almeno a convincerli a non farmi del male ma venire nel letto con noi a sgranocchiare patatine davanti allo schermo?

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