Futuro

Ho sbirciato nel mio futuro e ci ho visto cose interessanti.
Cose che si realizzeranno nel medio termine.
Non progetti, ma anticipazioni:

  • cesserò quasi integralmente di mangiare carne, abbastanza da rendere i casi in cui lo farò delle lampanti eccezioni (e delle occasioni di festa: sarà per una scelta precisa e non per necessità stringente o abitudine);
  • abiterò in una casa più piccola, almeno la metà di quella in cui sto attualmente;
  • quando non camminerà più, non sostituirò l’auto. A qualcosa, forse a molto, dovrò rinunciare; ma lo stesso mi arrangerò a piedi e coi mezzi, coi taxi ed il noleggio.

Noterà chi mi legge che – oltre a rappresentare tutte, queste letture del futuro, delle riduzioni alla mia realtà attuale – potrebbero costituire un gruppo di matrioske: il corpo fisico e ciò di cui si nutre inserito dentro il corpo-casa che lo accoglie e protegge, a sua volta collocato nel ventre del corpo del mondo, spazio in cui muoversi e agire.
L’ho capito a posteriori, e ciò mi conferma la naturalezza e l’autenticità di queste previsioni.

10 pensieri riguardo “Futuro

    1. Sei un tesoro 😘
      Per ora mi accontento di tornare a dormire nel mio letto, aha, dopo almeno un mese d’abbonamento al divano dato che sul materasso stazionavano scatole e scatole di roba da risistemare…!!
      (Prendi il sacco dei rifiuti più grande di cui disponi e immagina di riempirne quattro di roba: è più o meno la quantità cose che ho fatto sparire dagli armadi e regalato / venduto / buttato). Puff, pant!
      La strada verso “casina” è costellata di lavoro di braccia!

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    1. Eheh, sicuramente sì 😉
      Come recita il proverbio, chi ha pane non ha denti, chi ha denti non ha pane… io adesso abito da sola in un quadrilocale con due bagni (!), e so che sembra un’enormità, ma d’altra parte quando ci trasferimmo qui più di vent’anni fa eravamo in quattro e le tre camere servivano, perché noi due fratelli stavamo crescendo, un maschio e una femmina, dei quali il maschio di diec’anni più grande di me e con handicap.
      Ora le cose sono cambiate e mi sto, lentamente, avviando a ridimensionare e ad abituarmi all’idea di una casa nuova, quando sarà, a staccarmi anche dai ricordi. Ma all’epoca, e per molti anni, vivere qui è stato provvidenziale; anche se in sé le case popolari raramente sono un ambiente felice.

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  1. Anche io sto facendo grossi lavori…non solo a casa (sto ripitturando, colorando i mobili, sfasciando, aggiustando)……io sto riducendo anche l’altra casa, l’involucro…”mè stessa” 🙂
    Al momento non riesco a mollare le proteine…ma come te ho una previsione futura…lo farò.
    Buona giornata

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    1. Benvenuta 🙂
      Il lavoro manuale è sempre un toccasana, al di là dell’obbiettivo.
      E spesso è più efficace modellare il mondo esterno per cambiare se stessi – l’inverso è un processo duro.
      Ti faccio i miei auguri per il tuo percorso… ed il tuo futuro 😉

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    1. E’ proprio così, Massimo.
      A una riduzione del superfluo corrispondono più opportunità, più libertà dalle abitudini, più creatività e persino più memoria (provare per credere!) 🙂

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