Tragico discendente

Sarò via per un paio di giorni. Ogni risposta al ritorno.

[prima pubblicazione: 01. 06. 2006]

olivier-mosset
Opera di Olivier Mosset

Spedisco un pensiero a te, se ancora esisti anche al di fuori dei nostri ricordi.
Non lo so, ma vorrei fosse così.
Leggo delle due sorelle genovesi stroncate dalla depressione, calatesi nel gorgo con una corda al collo. Non riesco a non pensare a te, che hai invece volato in spirale tuffandoti, saltando; immagino i tuoi biondi capelli mossi dal vortice d’aria che ti deve aver avvolto, per l’ultima volta, così diverso dalla calda coccola di un phon.
Mi è stato raccontato un motivo per il tuo gesto, ma non so nè mai saprò cosa ti ha portato sul ponte davvero, e con quali invisibili shee hai contrattato la morte.
Per me tu sei e rimarrai profumo di lacca e buon caffè, forte e nero come un cuore che cresce e matura; e capisce. Per me sei e rimarrai una perfetta cascata di boccoli che riprende il colore della sabbia kenyota, in una foto appesa alla parete destra. Le mani decise, il tocco di chi conduce le danze ma non obbliga a seguirti. Eppure convincevi me a farlo, anche se non l’avrei ammesso mai.
Vorrei, ora. E condividere anche altro; per cui sei stato un inconsapevole modello.
Cedo adesso alla romantica lusinga di pensarti cosciente e comunicante: se ci sei, qua intorno, sfiorami i capelli: te ne dedico la rinnovata lunghezza, me ne curerò per te. Grazie, anche se non dovessi rispondere. Anche se.

41 pensieri riguardo “Tragico discendente

    1. All’epoca non ricordo nemmeno più se ero atea (ma non credo) o semplicemente monoteista, non cristiana, con poche e generiche convinzioni. Per questo la chiusa.
      Era solo un piccolo pensiero al mio ex… parrucchiere, che mi era nato perché avevo letto un articolo su queste due tizie genovesi (e siccome la modalità del suicidio era simile…). Ma prevale comunque un buon ricordo, senza inutili tristezze – spero si colga.
      Ciao, Ape ❤

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    1. Non ho dubbi – ne avevo qualcuno allora, adesso no, però mi pareva giusto mantenere il post così come l’avevo scritto.
      Un piccolo pensiero per quello che era stato il mio parrucchiere di fiducia. Mi càpita di sentirmi addosso un colpo di phon caldo quando vado di fretta e non li asciugo bene, immagino sia lui 😉

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        1. Uhm. ‘Spetta che recupero una cosa.

          [8.02.12]

          Galaverna

          C’era ancora la galaverna quando ho appoggiato sul comodino, pronto da leggere, Murakami.
          Ero entusiasta, in quei giorni, di quel velo brinato di nebbia; dall’apparenza quieta di neve e pronto, inaspettatamente, a sollevarsi vorticando in aria. Sembra fatto di nulla in quel frangente, e non ci si capacita di come un tappeto bianco, tanto corposo e spesso, si possa dissolvere così rapidamente lasciando storditi.
          Lo vedo come una metafora della morte, quel mulinello di galaverna che si scompone nell’aria come zucchero filato in bocca: in fondo, è lo stesso principio: non una scomparsa, ma un degradare in una minor complessità della materia.
          A chi resta sta il compito di dirsi e di dire se quelle molecole, molto prima di disperdersi, abbiano impressionato con il loro solo esistere e configurarsi insieme la pellicola del mondo, se questi ne rechi una traccia in substrato. O se la rottura dei legami (ai nostri sensi, legami forti) sia definitiva.

          C’è la neve, oggi, a coprire come un mantello i campi.
          Ho iniziato a leggerti il libro soltanto ieri; ci voleva forse d’esser spossata fisicamente per pulire ancora una volta la mente e concedermi una pausa. Sotto le coperte, alla luce dell’abat-jour, abbiamo incontrato Watanabe e Naoko. E’ un inizio. Spero ti piaccia: il protagonista aveva vent’anni quando li avevi anche tu.
          Stasera, ancora un po’, ancora qualche pagina.

          Ciao, papà.

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        2. Ti ringrazio 😘
          Hai voglia… con gli anni e l’esperienza tendono a durare ed offrire di più, comunque questo è più o meno il decimo blog che apro.
          Due o tre hanno avuto vita effimera, puri esperimenti che non ho fatto nemmeno in tempo a far nascere davvero; ma dagli altri ho avuto soddisfazione.
          Se penso che ho iniziato con MSN Spaces…!! 😅

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        3. Ho scritto per molto tempo sui diari. Sui quaderni. Sull’agenda. Poi ho conosciuto un tizio che scrive qui. O meglio scriveva. E mi ha dato questa dritta. Comunque qui sono tutti molto bravi da ciò che vedo.

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        4. [Totally OT]: prima che il segnale sparisse mi stavo guardando qualche brandello di Walk the line su Paramount Channel.
          Erano arrivati al tira e molla corredato di sensi di colpa di Cash e la June che, dopo il duetto a piedi scalzi mollato a metà, mi pare li mostri proprio “bene”: a lui manca solo la scopa che spunta dalla spina dorsale, ‘ché senza s’affloscia, e lei pare un salice piangente.
          Me lo vedo come Dio comanda in dvd, anche perché ho in corpo troppo caffé e già devo trattenermi dal metter su JLL all’una di notte e dare scandalo.

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        5. Vedilo come dio comanda. Anzi sai che ti dico? Lo rivedo anche io, perché sono passati appena 15 anni, ed ho un ricordo sfuocato di tutto. Il problema è che temo sempre di rinnamorarmi della Whiterspoon. 🤦🏻‍♂️

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        6. Muahahah, macché fanciullo, macché!
          Rispetto per la tua speranza, eh, ma no: ovviamente sta per Jerry Lee Lewis. Anzi, adesso che ho mezz’ora prima di uscir di nuovo lo metto su, appunto, e a spaccatimpani ❤
          (Lui è detestabile, certo, ma la musica…eh!).

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        7. Mi ero illuso con Jennifer Lynn Lopez! 🤣 Ho pensato mettessi l’ultimo film, dove a 50 anni mi fa capire tante cose! 🤣🤣🤣
          Vabbè, confesso la mia totale ignoranza sulla musica di Lewis. Pardon!

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        8. Embé, anche LA JLL ha i suoi perché, ne convengo 😉 Non che mi abbia mai entusiasmato, ma è pur sempre una bella donna ed una professionista, checché ne dicano le chiacchiere malevole.
          A breve vorrei rivedermi The cell – l’avevo visto al cinema -, che non mi era dispiaciuto, anche se allora proprio non faceva per me e l’avevo trovato noioserrimo.
          Ma ho letto di recente un commento al film di Lucia (de Il giorno degli zombie) e penso che potrei rivalutarlo.

          IL JLL invece fa(ceva), semplicemente, rock n’ roll. Niente di più e niente di meno. Ma lo sanno anche i sassi: il r n’ r non morirà mai…!

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        9. Infatti lo vidi con le amiche che frequentavo alle medie… uhm 😏
          Smith mi sta simpatico, ma nulla più.
          Però, dato che di Gemini Man incontro in giro solo critiche diffidenti verso il soggetto, se e quando l’avrai visto mi dirai 😉

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        10. Non ho letto il libro. Ma il film era un po’ scontato. Forse perché mi aspetto sempre dei colpi di scena, che evitino la prevedibilità dei copioni.

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    1. Non intristirti.
      Si è buttato giù (metaforicamente e fisicamente), ma son sicura che poi uno strano tizio alato l’ha acchiappato per la collottola e l’ha riportato su, a piani più alti dei nostri.
      Magari non pensava gli spettassero, e invece.

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      1. Ma certo che gli spettano. Che poi ora dico una cosa brutale, ma io stimo molto quelli che riescono a compiere il gesto (fermo restando che c’è chi può e chi non può, dipende dalle persone che si lasciano intorno). E’ una scelta durissima e personalissima e se uno è davvero convinto che quello sia il meglio per lui, che dire… Non so eh. Spero di non essere stata indelicata verso chiunque mi legga.

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        1. Degli altri non so, indelicata secondo me no.
          Poi si può anche avere un punto di vista diverso, ma sia un punto di vista e non di fuga, corredato dalle solite frasi fatte che son piene di ogni cosa fuorché di rispetto per il suicida.
          E per aver rispetto in fondo “basta” guardare le persone, invece che spingerle all’angolo della visuale. Meglio un vaffanculo in faccia che un poverino di lato.

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