Al termine di questo mese voglio ringraziare il Signore per:
- le castagne raccolte nel bosco che la mia vicina mi ha regalato (le prime caldarroste della stagione!), i melograni aggràtise che ho prelevato dal nostro giardino, ma anche la lumachina sulla tomba al cimitero e la cavalletta tanto carina che s’è posata sul mio cactus, e ha avuto la pazienza di lasciarsi fotografare:
- il foulard sui toni del beige e del marrone trovato all’associazione, che sarebbe piaciuto alla Mater e che s’abbina bene con la matita occhi che uso di solito;
. - a proposito dell’associazione, grazie per la rumena-volontaria nuova, che sembra una a posto, e per la rumena-badante, che mi fa ridere un casino, e in quel posto grigio et noioso ci vuole;
. - M., l’infermiera del Cps, con cui si parla di parrucchieri e di soluzioni organizzative per evitare di saltare i pasti – ed è una personcina interessante;
. - i sorrisi delle persone che incontro per strada, che palesemente mi conoscono e mi salutano, o addirittura mi fermano per chiacchierare (la metà delle quali non ricordo mai chi cazzo sia. Ma come dicevo qui, ho imparato a mentire… white lies, white lies! Prima o poi risponderò al saluto sbagliato, di qualche maniaco che lo prenderà per consenso alla carneficina);
- la serata in biblioteca a tema marinaresco, caruccia; lo spettacolo de Il magico baule che spacca sempre; il ritorno al cinema – cercherò di non lasciar passare altri tre anni alla prossima volta;
. - Tea, la gatta di L., che ho battezzato io in onore della regina longobarda Teodolinda. Sfranfugnarle la moquette sulla pancia è un sogno proibito:
- le giornate di caldo extra, che non sono un bel segnale per il nostro clima ma che personalmente mi sono goduta assai, riscaldando le mie stanche ossa al sole sul terrazzo;
. - la pizza di Birbes, goduriosa, e soprattutto Pino lo strano che ce l’ha comprata e consegnata – prima di defilarsi. Il sogno di tutte le (ex) mogli (cioè della mia amica), ma, comunque, strano 🙃 C’è in programma anche un caffé da lui per un disbrigo di pratiche, Dio solo sa cosa ci farà trovare davanti 😙;
. - il calore di casa propria quando si rientra dalla pioggia esterna e si indossa il pigiama prelevato bollente dal calorifero;
. - i due giorni da zia M., tra coccole, buon cibo, e tane tranquille in cui rifugiarsi;
. - il contributo economico del Comune (fondamentale) e quello dell’amico S. (provvidenziale).
Bellissimo il gattone! E anche la cavalletta e la lumachina! :–D
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Vero eh? 🤩🧡
Si può ben dire che non sono mai da sola 😀
E nel frattempo è ripassata anche la “mia” tortora adottiva, a disfare il nido primaverile. Speriamo che l’anno venturo torni 😇
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Mica male direi…😊🙏😘
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Per niente 🙂
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La gratitudine è un gran dono. Ringraziare ed essere felici per le “cose minime” è fondamentale.
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Le scocciature e le sfighe non han bisogno di essere messe in luce, fan tutto da sé.
Perciò conviene dedicarsi alle cose belle, quelle che non sgomitano per farsi raccontare.
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Grazie a te per aver condiviso.
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E’ un piacere.
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https://gattofebbraio.wordpress.com/2019/08/02/diario-della-gratitudine/
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Parlami un po’ di quella serata in biblioteca, mi incuriosisce! 🙂
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Dunque, vediamo.
Ogni anno il circuito bibliotecario provinciale organizza questo ciclo di incontri a tema, Un libro, per piacere!, e almeno una tappa tocca sempre a noi 😉
Stavolta hanno messo insieme un reading intervallato da canzoni note rivisitate da un famoso cantante (anche) goliardico bresciano, Piergiorgo (detto Charlie) Cinelli.
La lettrice, Barbara Mino, ha recitato brani da questi testi:
– Storia delle terre e dei luoghi leggendari, Umberto Eco
– Nel segno del baccalà, Flavio Birri e Carla Coco
– Alla larga da Venezia, Franco Giliberto e Giuliano Piovan
– Il naufragio della querina. Veneziani oltre il circolo polare artico, Pietro querini e Cristofalo Fioravante
– Dove finiscono le mappe, Attilio Brilli
– Terre ignote, strana gente, Duccio Balestrucci
– Il racconto dell’isola sconosciuta, José Saramago
– L’isola non trovata, Guido Gozzano
Cinelli invece ha parodiato, tra le altre, Onda su onda, My heart will go on (fantastica, un peccato non averne un video!), e cantato a suo modo ma senza modificarla L’isola non trovata di Guccini.
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Attilio Brilli ha scelto un titolo geniale, e merita una chance solo per quello. Colgo l’occasione per dirti che ieri ho sfornato un nuovo post… spero che ti piaccia! 🙂
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Vero.
Oggi mi sono alzata tarderrimo, credo recupererò i nuovi post di oggi direttamente domani (doppia razione…). Perciò vedrò anche il tuo 😉
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Spero di non deluderti. Nel frattempo, buona serata! 🙂
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A te 🙂
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Davanti a me tengo un cartello con scritto Grazie, per non dimenticare di dirlo sempre. Bello leggere di te così
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E’ un modo per essere grati, ma anche per allenarsi a farsi del bene 🙂
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