Carnet (Novembre 2019)

Libri

107. Le acque del nord – Ian McGuire [5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐]
108. Let them eat chaos – Kate Tempest [3.5/5 ⭐⭐⭐ ]
Poema moderno, di un’autrice poliedrica che non conoscevo. A tratti mi ricorda Ginsberg – e infatti m’è piaciuta così così -, ma la struttura è buona, e si suddivide fra i protagonisti – i miserabili -, svegli di notte nella stessa via.
109. Fondamenta degli incurabili – Josif Brodskij [5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐]
110. Foliage: Vagabondare in autunno – Duccio Demetrio [3.5/5 ⭐⭐⭐]
111. Autosufficienza – Massimo Acanfora, Ilaria Sesana [4.5/5 ⭐⭐⭐⭐]
112. Vivere in 5 con 5 euro al giorno – Stefania Rossini [2.5/5 ⭐⭐]
L’ho ordinato giusto perché, quando frequentavo i gruppi su minimalismo e risparmio su Facebook, ne erano nate polemiche feroci. Volevo quantomeno curiosare e capire quanto estrema fosse la proposta e l’atteggiamento di codesta Stefania. Ebbene, ho scoperto che tutto il casino è nato unicamente sulla base del titolo: guerra aperta tra chi propugna uno stile di consumo ridotto all’osso e chi (per orgoglio, sostanzialmente) non accetta cifre tanto drastiche perché se ammettesse che sono possibili, si sentirebbe giudicato. Anche se non è vero, ed il giudizio è solo nella sua testa.
Anyway: del tutto tralasciabile, non fa che ripetere cose già dette e stranote, e non presenta alcuna lettura teorica personale.
113. Cento storie in bianco e nero (raccontate a colori da sacerdoti)
– a cura di P. Gabriel Gonzalez [2.5/5 ⭐⭐]
114. Le lettere di Groucho Marx – a cura di Giulia Arborio Mella [4/5 ⭐⭐⭐⭐]
Ho trovato questo epistolario nel baule in sala d’attesa al Cps, utilizzato da quelli del Centro Diurno per lo scambio libri… grazie, è fantastico!
115. I frattali: Un nuovo modo di vedere il mondo [Mondo Matematico]
Un assaggio lo trovate qui.
116. Il libro rosso (Liber novus) – Carl Gustav Jung [4/5 ⭐⭐⭐⭐]
117. Guida alle Messe – Camillo Langone [5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐]
118. L’enigma di Fermat: Una sfida lunga tre secoli [Mondo Matematico]
Per questo come per i successivi libri della collana elencati sotto, vale la regola che ho letto le parti storiche e riepilogative, mentre ho saltato quelle strettamente matematiche, alle quali proprio non riuscirei ad andar dietro nemmeno volendo – e lo sforzo non vale la candela.
119. L’armonia è questione di numeri: Musica e matematica [Mondo Matematico]
120. Arkham Asylum: una folle dimora in un folle mondo
– Grant Morrison, Dave McKean [5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐]
121. La sezione aurea: Il linguaggio matematico della bellezza [Mondo Matematico]
• Dilemma del prigioniero e strategie dominanti: La teoria dei giochi
[Mondo Matematico]
Invece, questi ultimi due li ho segnati ugualmente perché gli argomenti mi interessano molto, ma ho faticato anche nelle pagine più generali, dunque non li conteggio.
• Mappe del metrò e reti neurali: La teoria dei grafi [Mondo Matematico]
122. La chiave a stella – Primo Levi [5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐]

Film

168. IT (parte I) – Andy Muschietti [3.5/5 ⭐⭐⭐]
169. La madre – Andy Muschietti [4/5 ⭐⭐⭐⭐]
170. Molly’s game – Aaron Sorkin [4/5 ⭐⭐⭐⭐]
171. The hole – Nick Hamm [3.5/5 ⭐⭐⭐]
Ho voluto rivedere questo “titolone” dei miei anni d’oro. Carino, ma non merita tanta attenzione quanta ne meritava allora.
E’ comunque sempre bello rievocare, specialmente quando nei ricordi albergano amici che non si frequentano da una vita, ma che hanno significato qualcosa.
172. Sinister – Scott Derrickson [4.5/5 ⭐⭐⭐⭐]
173. Nightmare – Samuel Bayer [5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐]
Che bomba! Nel post sui film usciti nel mio anno di nascita (84) che mi hanno segnata, l’avevo inserito, ma ero davvero troppo acerba quando lo vidi per capirlo davvero. Capolavoro di scrittura e anche tecnico. Meriterebbe un super-post dedicato, ma come sempre il meglio mi schiaccia sotto il suo peso e tende a rendermi muta.
174. Office killer: Un’impiegata modello – Cindy Sherman [4/5 ⭐⭐⭐⭐]
175. L’amore non perdona – Stefano Consiglio [4/5 ⭐⭐⭐⭐]
Non male, non male. Una relazione inter-generazionale ed inter-razziale. La piccineria e la pruderie scandalizzata (della figlia di lei, soprattutto). E’ una di quelle cose che mi scatenano il furore, e se non trascendono finiscono anche per essere catartiche.
In proposito, riporto il parere del Morandini:

Adriana ha quasi 60 anni, infermiera, origini francesi, vive in Italia, ha una figlia e un nipotino. Conosce in corsia Mohamed, giovane immigrato arabo, 30 anni. S’innamorano. Hanno tutti contro: colleghi, amici, la figlia, i vicini. Ma soprattutto è Adriana che dubita: dubita di lui, dubita di sé stessa.
Esordio al lungometraggio (con pochi mezzi economici e molta intelligenza) di un documentarista: Consiglio mette una grande attrice al centro di una vicenda difficile da accettare dalla maggior parte del pubblico (soprattutto quello maschile), che affronta il duplice tema della differenza di età e di razza con grande leggerezza, sensibilità e con apprezzabile onestà. Una chiusa non banale di una vera storia d’amore.

176. Justice League – Zack Snyder [3.5/5 ⭐⭐⭐]
177. Coco – Lee Unkrich, Adrian Molina [4/5 ⭐⭐⭐⭐]
178. Walk the line – James Mangold [4.5/5 ⭐⭐⭐⭐]
179. Gli ultimi saranno ultimi – Massimiliano Bruno [3.5/5 ⭐⭐⭐]
Un finale un po’ deludente per un rispettabile dramma. La Cortellesi è stata brava anche in questo ruolo fuori dai suoi canoni. Eppure, qualcosa mi stona, come se le vicende, pur ben rappresentate, conservassero il tono un po’ rarefatto della commedia – che però non è.
180. Cape Fear, Il promontorio della paura – Martin Scorsese [5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐]
Filmone. De Niro implacabile.
181. Premonition – Mennan Yapo [3.5/5 ⭐⭐⭐]
182. A dangerous method – David Cronenberg [3.5/5 ⭐⭐⭐ ]
183. Il colore nascosto delle cose – Silvio Soldini [3/5 ⭐⭐⭐]
Piuttosto paraculo e luogo-comunista (chiedo scusa), sia nei confronti di Giannini-Theo, quasi incorreggibile latin lover allergico a prendere impegni, sia in quelli di Golino-Emma, cieca ottimista convinta di vederci meglio con gli occhi del cuore – gli occhi del cuoooore, gli occhi del cuoooore! Ci manchi, Boris.
Brava però la Golino nella messa in scena del corpo. I film sui ciechi meriterebbero di più, per esempio che si torni al muto.
184. Se7en (Seven) – David Fincher [5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐]
Incredibile. 24 anni sulle spalle e non sentirli: l’antesignano di un mucchio di figli, che ancora ci stiamo sorbendo, e ben più banali; un concentrato di tutto ciò che un amante del thriller con serial killer può desiderare; persino ancora attuale: quella storia dell’Fbi che tiene sotto controllo determinati prestiti librari delle biblioteche, ovviamente in segreto, per intercettare cittadini potenzialmente problematici… e noi poveri polli convinti che ogni cosa nasca e muoia con internet. Tzè.
185. Squadra 49 – Jay Russell [2.5/5 ⭐⭐]
La recensione di Mattia Nicoletti su MyMovies dice in sostanza tutto: è un disgraziato polpettone agiografico dedicato ai pompieri ed agli irlandesi, che dopo l’11/9 furono fatti santi per acclamazione. Bene, benissimo e lunga vita, ma cazzo, dopo mezz’ora mi usciva la melassa dalle orecchie. Però, data una recente conversazione con qualcuno che lo citava (al solito, mi confondo sul chi dove e quando, ma vabbeh), e dato che lo davano subito dopo Seven, ho còlto l’occasione.
Retorica non è solo la sceneggiatura, ma persino la musica!: ogni pretesto è buono per un’elegia flautata e romanticheggiante, mancava giusto una scena coi piccioncini abbracciati davanti ad un tramonto con lui che dichiara: questo tramonto rosseggiante mi ricorda un incendio. E’ bellissimo. Potevano farci un musical, forse sarebbe uscito più decente. Ma comunque. Cosa salvo?
Salvo Travolta, che per altro continua a starmi simpatico nonostante i trascorsi (?) con Scientology. E salvo il fatto (ecco perché 2.5 e non 2) che tutto sommato sono film così, con momenti drammatici assai stemperati e telefonati, che permettono alla gente traumatizzata come me di riprendere confidenza con certe faccende umane. Superati i primi due incendi, e appurato che in quello raccontato alla base di questo lungo flashback il pompiere-eroe va giù insieme ad un pavimento che crolla anziché – come temevo – rimanere incastrato e schiacciato sotto le macerie, ho potuto smettere di tenere la mano davanti alla faccia e spiare da uno spiraglio tra le dita. Amen.

Serie Tv / Web

Dexter (quarta stagione) [5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐]
Semplicemente fantastica. Una stagione perfetta.
E con essa, sulla cresta dell’onda, chiudo con Dex.
Supernatural (XIIa stagione) [in corso]
Like me, like a Joker (prima & seconda stagione – in corso) [4/5 ⭐⭐⭐⭐]
Grazie a Batman Crime Solver che ne ha parlato! Non credevo, invece mi ci sono intrippata. Hanno fatto un buon lavoro, e stanno crescendo. Se siete di Catania, andatene orgogliosi! E seguite il canale 😉

Harley quinn Web Series (prima stagione) [4.5/5 ⭐⭐⭐⭐]
Suggerimento da YouTube quanto mai gradito: sto cercando di capire se si sono fermati alla prima stagione (finita nel luglio 2017), o se sono tonta io – probabile la seconda -, comunque: se amate la trottolona amorosa vedetevelo. Per quanto possa capirne io di web series, scrittura e regia mi paiono davvero buone – non sopporto il trucco di Harley, ma vabbeh, per quel corpicino e quella voce tollererò.

Musica

  • Marracash, Persona [4/5 ⭐⭐⭐⭐]
  • Johnny Cash, Live at Folsom Prison [5/5 ⭐⭐⭐⭐⭐]
  • Roba varia al Floppotron! 🙂
    Per esempio, Bohemian Rhapsody:

28 pensieri riguardo “Carnet (Novembre 2019)

    1. Ah, fai con comodo… io qui ci metterò tutta la giornata a far su l’albero di Natale! 😯🤷‍♀️ Credo comunque di essere (finalmente) arrivata ad un punto di svolta, e con l’anno nuovo mi darò una calmata 😁
      Buona domenica e buona Immacolata, cheri!

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        1. Ahah, sì!!!
          Ci ho messo qualcosa come quattro ore tra una sessione e l’altra, pulizie comprese, ma esso ora si erge in tutta la sua magnificenza… le luci funzionano… il puntale è dritto da qualunque parte lo si guardi… mo’ mi do una pacca sulla spalla da sola e poi mi infilo a letto ‘ché sono cotta 😂😘

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        2. 😂😂😂😂il mio è talmente nano che ci ho messo venti minuti…. puntale inesistente… sarebbe caduto tutto e sarebbe stato troppo alto….nano è simpatico.. ♥️♥️♥️♥️♥️♥️🤩

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        3. Il mio è più alto di me, anche se non gigante… poi ha tutti i ramettini da stendere. Di seguito, strisce e luci, e infine tutta la mercanzia (e ogni anno, c’è almeno una palla nuova ❤ )
          Seguiranno fotine.

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  1. Andando in ordine
    – L’enigma di Fermat
    Sul finire dei Novanta, con l’uscita al cinema di “Will Hunting. Genio ribelle” (1997) e la nascita della coppia di stelle Matt Damon e Ben Affleck, tutti “scoprirono” il teorema di Fermat, tanto che il film sembrava la biografia del suo risolutore! Per l’occasione arrivò in Italia “L’ultimo teorema di Fermat” di Simon Singh, divulgatore scientifico dalle ottime doti narrative: essendo io una totale schiappa matematica, ci vuole uno bravo per appassionarmi su un argomento del genere. E Singh c’è riuscito.
    C’è solo un problema. Libro splendido e appassionante che racconta come è stato risolto l’enigma dopo tre secoli. Poi un decennio dopo tutti parlano che finalmente è stato risolto l’enigma di Fermat… Ma… di nuovo? Malgrado Wikipedia parli del solo Wiles, cioè quello che l’ha risolto negli anni Novanta, dovunque mi giro pare che l’enigma sia stato risolto nei Duemila avanzati. Un nuovo enigma!

    – The hole – Nick Hamm
    Non mi è piaciuto all’epoca e rivederlo (per il blog) purtroppo non ha aiutato. Un ottimo spunto che però trovo gestito molto male. La scena iniziale, però, quella con la tipa che telefona in una scuola vuota e urla nella cornetta, rimane un capolavoro.

    – Nightmare – Samuel Bayer
    Quando ho fatto il lungo e terribile ciclo di film di Nightmare per il blog sono arrivato a questo distrutto: dopo il primo grande film del 1984 ho trovato solo robaccia sempre più inguardabile. Questo remake l’ho trovato addirittura rinfrescante! Partivo più che prevenuto e invece, pur con le dovute proporzioni, l’ho trovato un ottimo prodotto, ed è un peccato che si siano fermati nella saga. (Almeno per ora: di solito questi franchise devono fare qualcosa ogni dieci anni per non perdere il marchio, quindi questo 2020 probabilmente uscirà qualcosa.)

    – Cape Fear, Il promontorio della paura – Martin Scorsese
    Se non l’hai visto, ti consiglio caldamente il film in bianco e nero con un Robert Mitchum più cattivo che mai: De Niro gli fa un baffo! 😛 E se invece vuoi farti una risata, cerca “Fatal Instinct”, la parodia di Cape Fear con un irresistibile Armand Assante nel ruolo del bravo avvocato: un film a tratti demenziale ma parodia di tutti i thriller dell’epoca 😉

    – Marracash, Persona
    Incredibile, le parole finali della canzone sono davvero prese dal film Persona di Bergman! Sono vittima di un fenomeno comune ai fan: sono convinto di essere il solo a capire ciò che amo, gli altri non ne sono in grado, e quindi mi stupisco quando ciò che amo viene citato altrove. L’aveva capito benissimo Stephen King, quando ha scritto “Cose preziose” (almeno la parte non copiata da Richard Matheson!) e infatti è un romanzo che amo e gli altri non lo capiscono, come il protagonista che ama cose che gli altri non possono capire 😛

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    1. Su Fermat, ti posso dire cos’hanno riportato nel volumetto della RBA (che è di quest’anno): che Wiles propose la sua soluzione, quasi perfetta, durante le tre lezioni pubbliche; che la commissione incaricata di vagliarla ci trovò un punto ostico, che non quadrava; e che dopo ulteriori due anni, insperatamente, Wiles stesso riuscì a venirne a capo grazie ad una di quelle intuizioni improvvise, che in pochi secondi raccolgono i frammenti di mille elucubrazioni e li riordinano finché tutto torna alla perfezione… e dunque alla fine lui ebbe la propria teoria validata.

      Su Nightmare… mo’ farò la figura dell’idiota, ma vabbeh: sappi che io credevo d’aver visto l’originale… il nome del regista non mi tornava, infatti, ma per qualche calcolo strano che ho fatto mi son detta: si vede che ricordavo male… e invece! Evidentemente al momento di metterlo in lista non ci ho fatto caso.
      Però, come tu dici, è fatto talmente bene che remake o no, si merita tutto il plauso. (Tant’è che mi complimentavo anche per gli effetti speciali ecc.).
      Vorrà dire che recupererò anche quell’altro, ma più avanti, adesso non mi va.

      Vuoi dire sempre un “Cape fear”, ma con Mitchum?
      Non sarà mica un remake pure questo nè… mi sento in un labirinto di specchi…

      Persona: è normale. Rejoyce: non ce l’ha infilato solo per fare una rima, l’ha spolpato: egli vive!
      E poi, dal punto di osservazione opposto, obbiettivamente certi nomi (Bergman, Fellini, De André, Dostoevskij,,,) fanno talmente parte del patrimonio culturale comune che tutti li hanno avuti in bocca almeno una volta, pur nella maggior parte dei casi non conoscendoli affatto.
      E’ un corollario del mio assioma anti-Gerry Scotti di cui ti parlavo.

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      1. “Nightmare. Dal profondo della notte” del 1984 te lo consiglio, al netto della sua età è un prodotto ancora più che godibile.
        Il “Cape Fear” del 1991 è un remake del “Cape Fear” del 1962, con il bravo avvocato Gregory Peck minacciato da un Robert Mitchum più Robert Mitchum che mai. Il tutto tratto dal romanzo omonimo di John D. MacDonald che però ancora non sono riuscito a leggere.
        Ciò che mi stupisce è che Bergman non mi pare un autore così noto nell’immaginario collettivo, soprattutto nel mondo dei “giovani rapper” o come si chiamino. Contento di sapere che invece è ampiamente citato… Ma siamo sicuri che nell’album c’è scritto che tanto la copertina quanto la canzone è una citazione?

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        1. Uh, pure Peck: ottimo, ottimo.

          Non so dirti se il riferimento sia chiarito, ma dal mio punto di vista:
          a) è così palese da non essere necessario;
          b) soprattutto, le citazioni nel rap sono così fondanti, e numerose, che esplicitarle sarebbe un suicidio. Chi le coglie bene, gli altri s’inculino. Il bello del confronto con gli altri rapper e con il pubblico sta anche molto in questo.
          Sotto il profilo dei diritti d’autore non so come siano messe le cose, ma in linea generale, ancora oggi, mi risulta che campionare o citare chicchessia non comporti alcun dovere etico o men che meno economico, data la natura particolare dell’utilizzo. Ma è una mera supposizione mia…
          … poi, certo, in questo caso – almeno per Bergman – siamo già più sull’ispirazione articolata che sulla semplice citazione, ma che questo si traduca in un omaggio a chiare lettere dipende in ultima istanza sempre dall’autore: se per uno è importante ed opportuno, se c’è gratitudine o stima, o meno.
          Comunque se passa di qui Joker chiedo lumi, sempre che l’abbia acquistato / scaricato e non sentito su YT come me.

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  2. C’è tanta roba di cui parlare e ti dico le mie scelte in riguardo alle tue: per il libri “Fondamenta degli incurabili” di Brodskij, “Lettere di Groucho Marx”, quello di Grant Morrison e La sezione aurea; giusto per abbracciare tematiche diverse. Per i film: “The Hole”, “Walk the Line”, “Premonition”. Per le serie TV “Dexter” e per la musica passo…

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    1. Premonition l’ho trovato un prodotto semplice, certo non eccezionale, ma ben fatto. Poi ho voluto vederlo perché la Bullock mio papà la adorava, io meno ma comunque ci sta. E’ come quando ti rimane il gusto per i Kinder da adulto, ma non puoi farci niente: ti piacciono e basta, più del fondente.
      The hole ha il suo perché, e credo che quando uscì fosse un film per adolescenti, anche migliore della media per quella fascia, ma resta già un tantino troppo morboso per i miei gusti attuali.
      Groucho consigliatissimo, nel frattempo ho messo in lista i film dei fratelli che mi ispirano di più. E sono sicura che Dex ama Groucho 😀 Brodskij non ho bisogno di spingerlo, ma vale la pena ribadire ancora una volta quant’è un gioiellino: breve e denso, poetico ma in modo geometrico, non sfilacciato.
      Ma: per la musica, salverai bene almeno Clash, giusto? 😉
      Su quella purtroppo sono una scansafatiche e non ho molto da offrire.
      Un grappino (di Moscato)? Un amaro Averna? Un brandy Branca Stravecchio?

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      1. Cara mia se scrivevi “Clash” firmavo a occhi chiusi, ma siccome hai segnato Cash devo solo ribadire che il “Live al Folson Prison” e un buon disco dal vivo, ma tutto quel country alla fine mi stanca. Io Cash lo preferisco nei suoi ultimi album, quelli prodotti con Rick Rubin per intenderci: memorabili (!)

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    1. No, al di là del tema che mi interessa poco il fatto è che dopo Joker (un’eccezione) ho esaurito le risorse con cui ho campato negli ultimi mesi, quindi ora diventa prioritario stringere la cinghia.
      Però per Natale ho chiesto a mia zi… a Babbo Natale, appunto, se mi porta una tessera abbonamento per cinque ingressi scontati 😀

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        1. Oh sì 🤩
          A volte basta chiedere 😉
          Del resto, a parte che ho scorte per mesi, di ricevere bagnoschiuma e burrocacao (alla fragola poi, bleah!) ne ho pure un po’ piene le palle, ecco 😀

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    1. Ne avevo parlato con altri lettori ancor prima di iniziarla: via via che prosegue, perde mordente ed il livello cala.
      Ovviamente ognuno ha i suoi punti di vista, ma avendo sbirciato qualcosa per caso dall’ottava stagione, ho capito che non mi andava di rischiare e seguito il consiglio di fermarmi prima.
      Visto che la quarta è stata così perfetta, lascio così, sulla cresta dell’onda 😉

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