Il colore viola

Avete presente quel bel colore viola acceso che mi son fatta fare la scorsa settimana, che riluceva al sole e copriva tutte le lunghezze, che dava risalto agli occhi verdi e mi rendeva tanto wow?
Ecco, scordatevelo. Ei fu, siccome non è più 😞 😥
Stamattina sono tornata alla scuola professionale per far sistemare le basi, che erano rimaste un po’ scoperte, ed il taglio – soprattutto il taglio: non vedevo l’ora, è da un intero anno che spasimo per levarmi questo peso, e invece…
… e invece, prima sono riuscite a rovinare il colore. Il pigmento era già applicato e andava bene, ma siccome i capelli bianchi non prendevano, hanno insistito con maschera e bagno di colore. Peccato che questo cazzo di bagno di colore non fosse il medesimo, così mi sono ritrovata davanti allo specchio mezza viola e mezza color topo.
E sì che avevo detto che non era importante. E sì che avevo detto che quelli bianchi non mi interessava coprirli, bastavano le basi così come venivano.
Ma siccome le sfighe non vengono mai da sole, ho cercato di non pensarci e spiegato come li volevo tagliare. Nulla di strano o creativo, un taglio classico (scalato, simmetrico), purché corti – la lunghezza massima, davanti, doveva arrivare all’orecchio.
Vi risparmio il racconto di tutti i passaggi: il risultato è stato un taglio a scodella, con meetà delle orecchie che spuntano da sotto ciocche diseguali, storte; e le ciocche sul collo tagliate con le forbici ma non rasate (nonostante l’abbia esplicitamente chiesto due volte). Uno schifo, una roba immonda, che se l’avessi saputo – ma come potevo? finora erano stati bravi – me li sarei tagliata da me a casa, conservando quel viola meraviglioso.
E chi ha compiuto il prodigio della scodella? 😠😠😠
Una primina?
Nooo, macché, era il laboratorio delle quarte… ultimo anno…
… un’incapace? Eh, sicuramente, ma non una studentessa… è stata l’insegnante!!!

Ecco fatto.
Un paio di centimetri viola mi son rimasti, ma non è la stessa cosa, non ci si avvicina neppure. E soprattutto sembro una scolaretta di inizio secolo. Ho provato a raccogliere la zazzera con cerchietto e molletta, ma sta comunque male e non ci riesco: sono troppo corti per non uscire da tutte le parti…
… così, ora non mi resta che una cosa da fare.
Nell’attesa che ricrescano un minimo così da poterli raccogliere, e magari di rinnovare il colore originale senza consentire ulteriori ritocchi danni, li devo coprire. Non c’è verso di tenerli liberi senza sembrare una mentecatta, perciò li devo coprire.
Non li raso, perché (in ordine di importanza): non ho nessunissima voglia di passare mesi a farli ricrescere una volta che mi sia stufata, non ne avevo in ogni caso l’intenzione ma avevo tutt’altri progetti, ad almeno un paio delle persone cui tengo piaccio di più con la chioma.
Ergo:

turbante all’africana

così come nel lontano 2007 (mi pare), fino a nuovo ordine.
E adesso salutiamo il nostro caro defunto i favolosi capelli viola.
Un bel dì (ci) (ri)vedremo!

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48 pensieri riguardo “Il colore viola

    1. Ah, beh, ma chi ci pensa?
      Rosa Peppa Pig non diventa, e quanto alla ricrescita nun me ne po’ frega’ dde meno 😁
      A farmi sistemare ci vado ogni tot. mesi, secondo la disponibilità e come capita. Anche se fossero diventati mezzi castano naturale e mezzi viola, non mi avrebbe dato fastidio, ma mezzo topo morto in testa NO -.-
      E comunque m’han fatto passare la voglia. Me li taglio da sola, come viene viene, che sarà sempre meno peggio di questo impiastro (a proposito, ho provato un paio di foulard così sto a posto per i mesi a venire).
      Prima dell’estate li ritinteggio, e poi casomai in autunno-inverno passo al verde. Così le faccio faticare, tiè.

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        1. Solo perché il viola mi ha appassionato da matti, altrimenti sfanculerei tutto e ciao. Non facevo tinte da anni annorum fino alla scorsa primavera, che essendo aggràtis ho deciso di sperimentare 😉
          Next time potrei anche far coprire solo il topo morto – col verde -, così quando ho la ricrescita mi trovo in testa tre colori diversi! Eh, come disse Tonino Guerra, l’ottimismo è il sale della vita.

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        1. Su dieci volte che ci vai, otto cannano di brutto.
          Un’altra ci si avvicinano, ma comunque non esci come volevi.
          E l’ultima va tutto liscio, ma siccome è un miracolo nevica, e l’umidità te li scompiglia.

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  1. Te ne farò mandare qualcuno dalla Calva Tettuta, lei ne ha a bizzeffe. Mi hai fatto ricordare che alle superiori un mio amico ogni tanto mi usava come modello, mi portava alla sua scuola ma non avevo diritto di scelta, il taglio lo stabiliva il maestro e basta. Dittatura del pelo!

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    1. Ahahah, sì, credevo anch’io di non poter dare indicazioni, invece puoi metterli sotto quanto ti pare. Ma se gli dai compiti troppo facili poi sbarellano: meglio calcare la mano! 😝
      Ringrazio sentitamente.
      Il pacco lo confezionerà James, che ha tanto buon gusto?

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        1. Acc! Faremo con quel che passa il convento.
          Il che, per altro, è molto appropriato.
          Nel pacco facci entrare anche uno dei koala impacchettatori, che me lo spupazzo nel giardinetto del chiostro. Habemus eucaliptum!

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    1. Non sarei capace.
      Nemmeno di tagliarmeli, in verità, ma se non sono troppo corti o particolari non m’importa di avere le punte tutte diverse, e per tagliare un po’ di lunghezze posso arrivarci.
      Se penso che li ho schivati per anni, grrr.

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    1. Aggiungici pure poffarbacco, arcipuffolina, maremma bufalotta, puttana la rana e i figli girini… e via discorrendo…! 😞
      Mi scoccia soprattutto perché ne ero estremamente soddisfatta, e non solo io.
      E per una volta che faccio una cosa bella per me stessa… vabbeh, che ti devo dire… grazie per il complimento, anche se quella lì non sono più io 😞

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      1. Sì sì, certamente, si recupera. Sarà un esercizio di pazienza 😀 Io sono circa due anni che li sto facendo crescere e fortunatamente la ragazza che me li taglia ci sa proprio fare, quindi, nonostante la mia totale incapacità a tenerli in ordine, devo ammettere che il suo intervento è una mano santa.

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        1. arrivano poco sotto alle spalle.. però considera che ho un taglio undercut, quindi tutta la parte inferiore della testa è rasata completamente, i capelli che mi arrivano alle spalle di fatto sono quelli che partono dalla cima 😀 In questo modo se li sciolgo sembra che abbia un taglio classico, ma ho il vantaggio che così devo gestire metà chioma.. e in estate se li lego sono comodissimi (io vado più per la praticità…)

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        2. Ah, che sogno! 😍
          Ecco, anche per me l’obbiettivo principale è la comodità – poi, certo, è anche vero che più ho il viso libero meglio sto.
          Almeno questo l’ho ottenuto, ora devo faticare la metà a lavarmeli.

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  2. Ad agosto mi è successa una cosa simile, mi sono ritrovata le radici color nero pece (io sono castana) e le lunghezze color bruciato. Io però ho una mia teoria, il parrucchiere va’ cambiato ogni 3-4 anni, altrimenti questi si prendono troppa confidenza e fanno della tua testa un laboratorio su cui sperimentare 😉

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        1. Ooops!
          A quel punto bisogna passare in rassegna quelli collocati nei centri commerciali.
          L’unico che abbia sperimentato, però, è Jean Louis David: ha il pregio di non doverti dare appuntamento, si entra e si aspetta.
          Non posso darne alcun giudizio, perché mi limitavo a farmi rinnovare la rasatura…

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