film (marzo 2020) – pt. I

L’uomo sul treno (The commuter) – Jaume Collet-Serra

Con Liam Neeson.
Un intreccio improbabile, di genere indefinito perché ne vuole coprire troppi, con protagonista l’ex poliziotto più stupido dell’universo creato.
Pessimo Polpettone Palloso. Imbarazzante.
Per fortuna non m’è riuscito di vederlo al cinema quando uscì.

Dogman – Matteo Garrone

Pezzo da novanta. Ritmo lento, come piace a me. Impietoso sull’umanità che descrive ma senza strappi bruschi, l’ho sopportato più che bene (ho sempre questo timore di patire troppo vedendo un film bello ma pesante).

Gold, La grande truffa – Stephen Gaghan

Compagnie minerarie e finanziarie, la ricerca dell’oro fuori tempo massimo, una truffa curata ma non troppo sofisticata e sbruffona; tutta da capire strada facendo.
Carino. Onesto, senza tanti fuochi d’artificio.
Bravo McConaughey, Bryce Dallas Howard quasi non la riconoscevo.

Babycall – Pal Sletaune

Ben impostato, ma deludente. Più thriller che horror psicologico (è così che lo vendono), ha personaggi intriganti ma che alla lunga, con le loro idiosincrasie, fanno girar le balle. Da Anna, madre che scappa – o crede di scappare – dal marito violento col figlioletto Anders, già di suo mezzo sociopatico, al commesso di negozio Helge che stringe amicizia con Anna come aggrappandosi ad un salvagente (entrambi un po’ profughi nella vita, sconfitti ed alienati).
Il finale è forse la parte migliore di un lungometraggio che, forse, con meno passaggi logici e svolte narrative avrebbe funzionato di più.

Il presagio – Richard Donner

Ne avevo visto il remake al cinema, ma tanto per cambiare l’originale del 1973, con un Gregory Peck splendidamente invecchiato, è migliore, più godibile e mai noioso, seppure ormai manchi a noi la freschezza e l’impatto che deve aver suscitato negli spettatori dell’epoca.
La storia è presto detta: un ambasciatore americano di stanza in Inghilterra si ritrova ad allevare il figlio del diavolo, dopo aver accettato di sostituire il proprio neonato, morto ad insaputa della moglie, con un bimbo la cui madre è morta durante il parto.
Che Damien, così si chiama il pargolo, abbia ascendenti “illustri” lo scoprirà, naturalmente, vita vivendo. Lascio a voi il piacere di scoprire se riuscirà a fermarlo – comunque non prima che abbia seminato decessi in giro.

Aria di famiglia – Cédric Klapisch

Alla maniera francese, molto dialogato. Un po’ datato (lo si coglie anche nel ritmo e nella fotografia) ma ficcante. Più “famiglia parapiglia” che “fratelli coltelli”, direi.
La matriarca fa effetto, per alcuni versi è molto simile alla mia zia Volgarona. Brrr.

All’origine c’era un’apprezzata commedia del 1994, imbastita dagli autori-attori Agnès Jaoui e Jean-Pierre Bacri, un po’ ispirandosi al celebre motto gidiano «Famiglie vi odio» e un po’ giocando fra la tenerezza e il sorriso.
Ha pensato a trasferirla sullo schermo i cineasta Cédric Klapisch di
Ognuno cerca il suo gatto, cui lo spettacolo era risultato molto congeniale.
E anche gli spettatori italiani dovrebbero rispecchiarsi con facilità nel piccolo universo parentale di Aria di famiglia: insomma, ecco un buon film francese da raccomandare a chi cerca un’alternativa europea al solito titolo americano.

[fonte: Alessandra Levantesi, La Stampa]

Per un riassunto dell’intreccio, pedante ma utile a farsi un’idea, vi rimando alla pagina su Wikipedia. Di mio, ho apprezzato soprattutto la coppia di Betty (ribelle solo per necessità e difesa, come me) e Denis, l’aiutante del bar di proprietà di uno dei figli, nel quale la famiglia-che-toglie-aria si ritrova per festeggiare un compleanno.
Che, poi, da festeggiare c’è poco. E l’unico a capirlo senza ombra di dubbio è il cane paralitico, Caruso. Grazie a Lucius per la segnalazione.

32 pensieri riguardo “film (marzo 2020) – pt. I

  1. Dogman è un signor film e uno dei migliori italiani che siano stai fatti nell’ultimo periodo. The Omen (Il presagio) è veramente un film bello che comunque è invecchiato abbastanza bene. Io vidi prima il remake dell’originale e ammetto che per colpa del remake me ne allontanai un po’ (il remake mi fece ridere).

    Piace a 1 persona

    1. Idem: ho visto prima il remake al cinema, e soltanto ora quello del ’73. E ovviamente non c’è paragone. Anzi, per la verità quando lo vidi non sapevo neppure che fosse un remake, del resto di anticristi il cinema pullula.
      Dogman l’ho amato anche più dello sperabile. Se non temessi una locuzione abusata, e magari neppure esatta, direi che lavora per sottrazione; e per una minimalista questo è bene 😉

      Piace a 1 persona

  2. Vidi L’uomo sul treno fortunatamente non al cinema perchè condivido a pieno la tue recensione: noiosetto e con un pizzico di trash. In questi giorni ho visto “La verità di Grace” (carino, se hai due ore da perdere) e “Labor Day – Un giorno come tanti”. Nonostante ami Kate Winslet, l’ho trovata veramente noiosa in questi film. La parte clou della storia comincia a venti minuti dalla fine del film e ho detto tutto…

    Piace a 1 persona

    1. Uh, peccato. La Winslet è una mia musa (parolona!), ma ho tanto altro di suo da recuperare, perciò grazie dell’avvertimento.
      Io sono già in fermento per il Montalbano di stasera. Per me è sempre un evento, proprio come andare al cinema. Il che significa che ci vuole il dolce d’ordinanza 😉

      "Mi piace"

      1. Sinceramente è stato il primo film della Winslet che non mi ha entusiasmato. Se non sbaglio deve comunque aver vinto un Oscar, la sua è stata un’ottima interpretazione, era la storia a non essere un granché, secondo me ovviamente. Montalbano non lho mai seguito. Ora vado a cospargermi il capo di cenere per la bestemmia che ho appena scritto ma condivido a pieno la tua idea del dolce perfetto per la serata 😉

        Piace a 1 persona

    1. Anch’io viaggio a tv in chiaro. Non ho alcun abbonamento alle millemila piattaforme streaming. Sto più sulla Rai, da sempre, ma ultimamente bazzico anche altro. (Mese di magra, a parte un dvd ed un file qui ci trovi solo roba passata alla tv: e nella seconda metà, pure di più. Ahi).

      Harry Potter ❤ … quale capitolo? Ah, nostalgia!
      Sono una ragazza degli anni '80, e coi cartoni di oggi raramente mi entusiasmo.
      O almeno, con quello che passano i vari YoYo, Gulp, ecc.
      Così su due piedi, che mi piaccia, mi viene in mente solo Masha e Orso.

      Piace a 1 persona

    1. E’ una delle tante serie di cui ho sentito parlare solo bene. Ho letto da poco un post che ne elogiava la scelta di aggiungere i suoni ambientali (tipo, che so, una zip tirata su) in post-produzione, mettendoli in risalto. Se lo ritrovo, lo linko. Dovrebbe essere di AlessioT.
      Mi piacerebbe recuperare The good fight, lo spin-off del mio amatissimo The good wife.

      "Mi piace"

        1. La riconoscenza ci sta, non è un reato 😉 Però, qui proprio come su Fb, io faccio fatica ad aggiungere amici che non sono tali e blog che apprezzo, ma non mi interessa seguire (o, anche, che non apprezzo affatto, pure se magari l’autore mi sta simpatico).
          Di base è tutto qui: seguo i blog che mi piace davvero leggere, che mi danno qualcosa in più, e possibilmente che me ne danno in generosa quantità (di recente ho cancellato una quarantina di sottoscrizioni: pagine che rispetto ad altre simili mi attiravano meno, o finivo per trovare non abbastanza stimolanti. Alcune le bazzico ancora, di quando in quando, per es. arrivandoci attraverso i commenti su blog di amici comuni, altre no).
          A volte aggiungo al lettore un blog che mi intriga, e che voglio spulciare con comodo, ma che poi una volta letto per intero non ha più ragione di starci: insomma il lettore non dev’essere un archivio o una galleria di pagine statiche, onorarie, ecc., ma un flusso dinamico che mi fa venir voglia di leggere.
          Tutto qua: voglia di leggere.
          Come quando passo davanti alla vetrina del banco gastronomia e mi sale la lacrima perché non posso scegliere sia la ciambella alla crema sia il cannolo siciliano sia la crostata di frutta, e invece li voglio tutti e tre. Con i blog, posso 🙂

          "Mi piace"

  3. La grande truffa l’ho visto tanti anni fa… 🙂 Dogman non l’ho visto, dev’essere bello ma la storia del canaro la ricordo bene ed è terribile, non mi sento di riviverla specialmente di questi tempi… commedie, allegria e Don Matteo (spoiler: Terence Hill Is the new pope) 🙂

    Piace a 1 persona

    1. E’ così vecchio, Gold? Non mi pareva…
      … la vicenda del canaro, ho letto, è veramente terribile. Dicono appunto che il film sia molto più soft, al di là degli indubbi meriti. Mi sa tanto che è proprio il genere di storia che mi potrebbe coinvolgere: ci vuole una ricerchina sulla bibliografia, per capire se qualcuno l’ha resa in modo migliore di altri. (Vabbeh, che ti aspetti da una patita di serial killer?).
      D’accordissimo su Don Matteo Papa Subito. Ma è già finita anche questa stagione, peccato!

      Piace a 1 persona

        1. Boh… ma il titolo mi risuona!
          E poi c’è anche La grande scommessa, che ho trovato molto bello, ma riguarda la crisi del 2008 (che pare iersera).
          Ma a proposito di truffe, nulla supera il mitico La stangata, che ridanno su Rete4 almeno due volte l’anno 😉

          Piace a 1 persona

        2. Io ci ricavo tre cose:
          – i film del pomeriggio e della domenica, quando capita, soprattutto western e vecchi classici;
          – Colombo e Poirot (mai senza!);
          – Forum, che nei periodi di maggior abbruttimento intellettuale mi vede vorace telespettatrice. E’, comunque, una scuola di vita e di pensiero, uno specchio sulla nostra società, ecc. ecc.

          Piace a 1 persona

Lascia un commento