40enalfabeto / 4

B di Balcone

La mia salvezza: perché per quanto pantofolaia ed orsa io sia, almeno l’aria la dovrò pigliare pure io. E sul mio meraviglioso e prezioso balcone, ho questo ed altro: brezzolina rinfrescante, sole in abbondanza (sto esaurendo la crema solare e creando la base per l’estate), silenzio interrotto solo di quando in quando da suoni graditi, che mi ricordano che là fuori un mondo c’è ancora – ma intanto non mi rompe i coglioni.
Una buona approssimazione della felicità.
Ieri, in aggiunta al Kindle, mi son portata l’arancia sbucciata.
Oggi, dopo che avrò terminato spero con successo tutte le commissioni e sarò tornata di volata nel nido, credo opterò per acqua e menta ♡

M di Messa

S’era detto che le disposizioni riguardanti le celebrazioni, pari a quelle per le attività non strettamente necessarie, erano sacrosante. E lo confermo. Ma la Miriano ricorda che è sacrosanto anche chiedere che, con tutte le regole e le precisazioni del caso, si ritorni presto ad avere la possibilità non solo di accesso ai luoghi di culto (e magari senza la “scusa” che ci si passa di ritorno dalla spesa… che senso ha?), ma anche la possibilità di comunicarsi regolarmente.
C’è modo e modo, ma, stavolta, concordo con lei. Volendo, ristabilire il culto quotidiano senza con ciò infettarsi ed infettare mezzo mondo si può.
Parliamo sempre di restrizioni entro l’emergenza, non di un futuro imprecisato, non di normalità; ma, comunque, di necessità (perché se per alcune settimane lo streaming e la comunione spirituale son più che adatte, a medio e lungo termine no).

S di Sonno

La leggenda narra che sono nata sbadigliando.
Non è dunque un mio problema, che conservo la mia media di nove ore di sonno a notte, ma so che molte persone durante questa quarantena hanno visto scompaginarsi i propri bioritmi, a causa della prolungata inattività per lo meno fisica, della noia e via discorrendo.
A tutte loro può tornare (molto) utile una delle app dedicate per indurre rilassamento – o per restituire al proprio ambiente di vita una parvenza di normalità acustica, fosse pure quella strombazzante ed urlante di una piazza centrale nella capitale – della Apple. Le suggerisce la NerdWife. Si va dai classici sottofondi naturali / urbani (pioggia nella foresta o phon per capelli) al rumore bianco, ma lo sapevate che esistono anche il rumore grigio, marrone e rosa? Ecco, io no.

T di Testamento

Lo so, siamo in Italia, la prevenzione e la lungimiranza non sono il nostro forte.
Dire “faccio testamento” ai più suona come “ho un cancro allo stadio terminale, mi hanno dato un mese di vita”, peggio se vivete al sud.
E’ forse, questa, una delle pochissime cose che invidio al mondo anglosassione: il senso pratico di realtà. Di restarci secchi, anche in tempi microbiologicamente non sospetti, può capitare a chiunque ed in qualunque istante; ma noi tendiamo a rivoltarci con ribrezzo e persino irritazione se qualcuno di parla di assicurazioni, ultime volontà, disposizioni varie in previsione di eventi infelici.
Beh, io invece rispetto a tali questioni sono più propensa a trattarle col sereno distacco di chi alla vita ci tiene, ma pure a non lasciare al caso anche ciò che invece è possibile un minimo orientare.
Così, facendo una gran fatica perché m’annoio, sto impostando (prima su carta) un abbozzo di testamento appunto, metti mai che proprio ora. L’italianità emerge comunque, tant’è che dico di volerlo fare da un sacco, ad ogni modo un tentativo ora c’è. So bene che per essere regolare dovrebbe prevedere la presenza di due testimoni, ecc.; ma di variabili ne esistono mille e in una situazione in cui non è che si può consultare con comodo un notaio, la formula “o la va o la spacca” ci sta: almeno esisterà un documento scritto che, pur in assenza di vincoli formali stretti, potrebbe ben costituire una linea guida per chi ci metterà mano.

28 pensieri riguardo “40enalfabeto / 4

  1. La cosa del testamento mi intriga. Poi, ho quasi il doppio dei tuoi anni…! Più che altro, vorrei facilitare, a chi seguirà, la conoscenza e l’impossessamento corretto di tutto l’ambaradan, in cui io stesso faccio un po’ fatica a muovermi. La cosa rientra tra i doveri che una persona civile dovrebbe avvertire, verso le persone che più gli sono vicine. Lo diceva bene il mio vecchio parroco, persona di rara sapienza e di condiscendente semplicità: “Pensateci per tempo…!”

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    1. Eh, sarebbe ora mio decrepito… ehm, volevo dire, mio arzillo amico 😆 🤭
      E’ un ottimo motivo anche questo, sì: semplificare, semplificare anche il “dopo di noi”! Evviva il vecchio parroco!

      (Ho fatto due orette fuori.
      Tutto bene.
      Commissioni a bolla.
      Mascherine non prima del fine settimana, ma a pagamento, ad un prezzo normale, in farmacia si trovano comunque quelle a tre strati; non è l’ideale ma è meglio che nulla.
      Al buono spesa invece non ho diritto, e lo temevo: se superi un patrimonio di 5.000 euro sei escluso. Ancora non sono arrivati né il bonus nuove povertà né gli arretrati dell’invalidità, ma arriveranno. Per ora ho prelevato, e sono abbastanza fornita).

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  2. Giusto l’altro giorno parlavo di ultime volontà con un amico. Inutile dire che, visti i miei 27 anni, sono stata presa per pazza. Ovviamente non mi auguro di restare secca domani ma sono argomenti che, secondo me, è giusto affrontare affinchè i nostri cari possano dedicarsi al lutto con un po’ più di serenità (non che si sia qualcosa di sereno nella morte). Il testamento comunque lo puoi redarre da sola, sarà cura dei tuoi cari farlo registrare da un notaio il giorno che non ci sarai più (che ovviamente ti auguro tra almeno 60 anni 😉 )

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    1. Ecco, appunto 😕
      Con una malattia rara / cronica, poi, non dico sia peggio ma c’è pure la complicazione per cui, se non sei allettato, tutti o quasi tentano di rassicurarti e sminuire il problema (quando tu sei molto più serena e pacifica di loro…). Sigh.

      Grazie della info: io intanto scribacchio, e poi come dici speriamo davvero di avere tutti più che sufficiente tempo per rifinire e bollare e siglare e timbrare blablabla! 😉

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  3. B: mi chiedo, ma c’è qualcuno che ti spia dal balcone?! No, perché io appena mi avvicino alla finestra vedo sempre qualcuno che mi guarda (e non si tratta di forze dell’ordine che mi tengono d’occhio per vedere se prima o poi darò di matto). 😀
    M: qualcuno (come salvini) si dovrebbe dare una calmatina. E nel frattempo pensiamo che le carceri in questo momento sono doppiamente illegali, ed è lo Stato il responsabile unico, e finora non si è minimamente posto il problema, come non si è posto il problema dei senzatetto.
    S: la qualità del mio sonno non dipende da me, ma dalle sostanze che mettono in circolo quegli st£$%%$i dei miei vicini drogati. Beata te.
    T: lo farei, se non fosse che non ho quasi niente da lasciare. Le uniche poche cose che per me avrebbero valore, sinora non le potrei lasciare a nessuno…

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    1. B: eheh, no, ma solo perché non c’era in giro quasi un cane (oddio un paio di cani veri e propri sì). A volte passano dei tizi in bicicletta, di solito di mezza età o anziani, e vedendomi in pantaloncini e maglietta sgranano gli occhi, io me la rido 🙂

      M: sì, di tutte le celebrazioni che si potrebbero tenere, poi, quelle pasquali in piazza San Pietro proprio no, anche a voler distanziare la gente e fornirle mascherine; e lui (Salvini) proprio quelle mi tira fuori. Vabbeh.
      Per il resto, ovviamente io mi occupo di ciò che meglio conosco o che mi riguarda: ho citato i carcerati nelle intenzioni di preghiera e non ne ho detto altro, perché non è un ambiente che frequento (in senso lato).
      Per un credente l’eucarestia è fondamentale quanto e più del cibo stesso, di qui la richiesta; l’importante è che non si finisca a “fare a gara” tra bisogni diversi: non è che carcerati o senzatetto vengano dopo, vengono – o dovrebbero venire – con.
      Evasioni a parte, le rivolte per via dello schermo protettivo durante i colloqui coi familiari, in assenza di altre protezioni e stante che un sacco di gente pure fuori i propri familiari non li può manco vedere di persona, ANCHE NO. Ma passato il primo momento di impreparazione, se non fossimo quello che siamo, a questo punto non dovrebbero mancare né mascherine né igiene né pasti decenti né… che te lo dico a fare? I dpi mancano persino ai medici, figuriamoci.
      (Tra parentesi, ma solo per sapere: sei dell’idea che il carcere andrebbe abolito?).

      S: oddio, e che roba mettono in circolo?!
      E come, te la sparano nell’impianto di riscaldamento o nel condizionatore? 🤔
      Dimmi, dài, che tanto i tuoi vicini non leggono questo blog… spero! XD

      T: e di nuovo mi incuriosisci, ma non sto a chiederti cos’è che non puoi lasciare ad altri. Son cose delicate. Comunque fare testamento aiuta anche a rendersi conto di quante “cose” si possiedono, o ci vincolano.

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      1. M: di solito gli anarchici dicono: “fuoco alle carceri”. Perché considerano la privazione della libertà qualcosa di inconcepibile. E anche perché in questa società è più facile per un piccolo malfattore andare in galera di un grande malfattore (vedi berluscopi). La mia concezione è questa: sì, in un mondo anarchico ideale le carceri non devono esistere, ma dove li metti quelli come berluscopi, sempre se non li vuoi ammazzare così ti togli subito il pensiero? Insomma io non sono d’accordo a dire tanto per dire, a mo di slogan, aboliamo le carceri. Le carceri saranno l’ultima cosa da abolire se mai arriverà un mondo ideale (ma tanto non arriva)…
        S: io, non drogandomi, non ti so dire se si tratti di erba, cannabis, hascisc o che altro, o tutte a rotazione, però di certo è roba di questo tipo (ne ho avuto conferma anche da altri miei vicini). E per farmela finire dentro casa è sufficiente che questi ne facciano un uso smodato per tutto il giorno (come sono soliti fare) e tengano un po’ aperte le finestre.
        …Già denunciati anni fa. Polizia dove ca$$o sei?!
        T: so che sono stato un po’ troppo ambiguo. Risolvo subito: ho scritto un sacco di cose, romanzi e racconti che ancora sono inediti o da sistemare. Se come è probabile non dovessi fare in tempo a pubblicare tutto, mi piacerebbe lasciarli in “eredità” a un altro scrittore che mi apprezzi e abbia la voglia di stare lì a valutare cosa pubblicare e cosa non. Speravo in un’amica scrittrice con cui ci correggevamo le bozze a vicenda (cosa molto utile quando uno scrive) ma lei ha fatto perdere le sue tracce (avendo deciso di eliminare quella sua “facciata”). per cui adesso mi spiace pensare che tutto potrebbe andar perso…

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        1. M: grazie per la risposta. E’ scontato dire che la penso diversamente, ma quanto al mondo “ideale” che non verrà (e che quantomeno è un prerequisito, non un risultato di un’eventuale abolizione), sì.

          S: hai mai pensato di munirti di fialette puzzolenti carnevalesche e rendere pan per focaccia?

          T: capisco. Io mi pongo più il problema di evitare che persone indesiderate abbiano a mettere il naso in cose magari neppure intime, ma comunque personali…

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  4. Il testamento olografo per essere valido deve essere scritto interamente di proprio pugno, con luogo e data e firma finale. Evitare cancellature… perfettamente legale e successivamente registrabile dal notaio, lo confermo. Poi ci saebbe la questione del testamento digitale… che fare del blog, siti, piattaforme sociali ecc.? Anche su questa vale la pena di interrogarsi, nel Nuovo millennio.

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  5. Qualche mese fa, in tempi non sospetti, ho detto a R. che quando morirò dovrà mettermi in un vasetto e portarmi un po’ in giro per il mondo 😀 Ovviamente prima di aver bocciato tutte le urne che avevo trovato sul web (effettivamente erano bruttine..), mi ha anche chiesto di renderle le cose un po’ più facili 😀 Ovviamente le parole dette a voce stanno a zero, ma ho trovato “simpatico” approcciarsi ad un discorso tanto serio con un po’ di ilarità. Effettivamente non sarebbe male redigere un testamento pensandolo per bene, anche se vabbè, non ho un gran che da lasciare.

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    1. In effetti certe urne funerarie son proprio orrende… il vasetto invece mi piace, sa di familiare e casalingo ^___^
      Sì, diamine, ci vuole un po’ di leggerezza! Ti dirò, a me piacerebbe farmi una di quelle bare-libreria, che si usano come scaffalature e poi, al momento del bisogno, si riconvertono 😁 Poi ci sono le eco-bare, ehm, di legno riciclato e, soprattutto, coi disegni sopra… dai papaveri ai pinguini. Non è carino?!

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      1. Accipicchia! Sei ingegnosa! Le bare-libreria non le avevo mai sentite! Le eco-bare con i disegni personalizzati sono anche una super idea invece di certe bare pompose che trasmettono solo tristezza! A me aveva incuriosito anche l’idea di quelle bare che si trasformano in alberi.. (Il vasetto però è più pratico e mi fa sorridere 😀 )

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  6. da Sircliges:

    Ciao Cecilia, i testimoni servono in caso di testamento formale, davanti al notaio, che è opportuno se uno vuole stare particolarmente tranquillo perché ha paura che qualcuno faccia storie, magari una persona che voleva ereditare e non ha ereditato.
    Però si può anche fare il testamento cosiddetto olografo, che è molto più semplice. Basta mettere per iscritto (a mano, non al pc) le proprie ultime volontà, con la firma e la data. Il testamento è valido e chi si occuperà della successione dovrà tenerne conto.

    Comunque è vero che al Sud il testamento è visto con orrore superstizioso.

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