E’ stato diverse settimane fa, ormai, ma ho sognato di vagabondare in una soffitta. Ero insieme ad altre persone, poi la compagnia si è ridotta ad un elemento. Passando attraverso un budello, entravamo in uno spazio meno stretto ma pur sempre angusto, una sorta di caverna dalle pareti irregolari tappezzate di conchiglie.
Stavamo esplorando quella che sapevamo essere la stanza da letto di qualcuno, assente in quel momento, come a cercare la chiave di risoluzione di un delitto. La stessa sensazione l’ho provata quando in due siamo scesi nell’abitazione principale, attardandoci a controllare ogni stanza per poi addormentarci sul letto padronale.
Un sogno che mi ha ricordato quelli infantili, ripetuti decine di volte, nei quali mi inoltravo lungo percorsi improbabili, oltre passaggi nascosti, e potevo godere di mondi alternativi tutti per me o quasi.
In uno di essi sedevo sul letto matrimoniale dei genitori della mia migliore amica delle elementari, sul quale ci accomodavamo sempre a vedere i cartoni animati ed a provarci i vestiti di sua madre. Ero poggiata con la schiena alla testata, e ad un certo punto questa si muoveva ruotando in verticale su se stessa, su invisibili cardini, aprendo un passaggio segreto che dava… su un supermercato. Uno in cui non ero mai stata, per altro: della catena Margherita.
Entravo, richiudevo il passaggio dietro di me e cominciavo a scorazzare; libera di curiosare e di fornirmi gratuitamente di ogni cosa desiderassi, nascosta al mondo (questo era il privilegio più grande), e in un luogo sicuro, protetto.
Simile a questo, uno che mi spalancava i cassetti a ribaltina del letto dei miei permettendomi di salire su una delle “vetture” da parco divertimenti che scendeva lenta su un binario, tra mari di fuoco, in un paesaggio egizio senz’altro ispirato all’attrazione La valle dei Re di Gardaland.
Un altro sogno, ancora più frequente, di nuovo approfittava degli ambienti di casa di questa amica – stavolta la sua cameretta – per inscenare una fuga notturna su una sorta di trenino stregato da luna park che si immergeva ed inabissava in un percorso subacqueo – del quale ora non ricordo alcun particolare se non che attorno a me vagavano dei pesci come in un vero acquario, eppure respiravo senza problemi, nulla eccetto l’atmosfera magica e di avventurosa scoperta.
L’immersione partiva dal cassettone posto sotto il letto, di quelli in cui si ripongono i vestiti…
… entrambi questi sogni, con altri ancora, più per le sensazioni nette e palpabili, quasi pesanti, ancorché difficilmente descrivibili – com’è tipico delle esperienze oniriche -, piuttosto che per le loro “trame”, mi suscitano immediatamente un’associazione con l’utero materno: cosa faccio in essi dopotutto se non aprirmi un varco per tornare in un grembo caldo, accogliente eppure pieno di meraviglie?
E’ un parallelo che non ho mai approfondito, ma resiste tenace in me.
L’esatto opposto sembrerebbe rappresentare invece quel sogno, anch’esso molto frequente sino ad una certa età, nel quale mi introducevo insieme al mio vicino di casa ed amico maschio prediletto nella cantina del suo caseggiato, e precisamente in un breve sottoscala ingombro di oggetti.
Come da svegli fantasticavamo di liberare l’antro polveroso ed indagare su cosa vi fosse dietro la catasta, immaginandoci una porta che si aprisse su un mondo segreto e particolare, così addormentata realizzavo le nostre comuni fantasie arrivando ad aprire davvero quella porta.
Oltre, immancabilmente, si presentava un cielo azzurro munito delle sue brave nuvole sparse, nel quale non attendevo un attimo a spiccare un salto e volare.
Tutte le fotografie sono opera di Christoffer Relander
La ricorrenza di alcuni elementi, come cantina soffitta letto antro polveroso e due mi fanno pensare che appunto la fase due è giunta quanto mai opportuna. La mia è una interpretazione freudiana naturalmente, qualche dilettante potrebbe dare la colpa ai digiuni iniziati o meditati o a una pizza non lievitata come si deve.
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Potresti averci inzertato, poiché ieri sono uscita e ho fatto cose, in pieno spirito fase2, e di stanotte non ho nulla da riportare. Occorre però raccogliere altri dati – e pensa quanto carino sarebbe organizzare uno studio in doppio cieco sul materiale onirico dell’intera popolazione italiana in quarantena ❤
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Ho preso la laurea in psicologia alla Scuola Radio Elettra, posso decifrare qualsiasi sogno. Per i numeri dovrei fare un master, aspetto le sovvenzioni della BCE.
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Io non mi fiderei. Vedi che poi la BCE ti condizionerebbe a dare i numeri che fan comodo a Strasburgo, e non quelli effettivi. Son carognette, quelli.
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L’importante è che sgancino, poi se c’è da dare i numeri io li do, sono duttile
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Sogni davvero tanto. 🤔
Io non faccio un sogno da parecchi mesi. O probabilmente non li ricordo.
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Direi la seconda 😉
Oh, quello che riesco a riportare qui, ogni tanto, non è che un decimo della produzione!
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Sicuramente la seconda. Almeno leggevo così. Spesso non ricordiamo. Nel mio caso quasi mai!! 😂😂😂
Cazzo sogni a ruota continua. E ricordi sempre tutto con dovizia di particolari!! 😂😂😂
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Stanotte, ho sognato di traslocare.
L’avevo scelto io (sempre nell’ambito della possibilità di scambiare appartamento con altri inquilini delle case popolari, che è reale), ma poi mi son pentita perché mi ritrovano in un casermone orrendo con uno spazio limitato e dall’aria disagiata.
Allora ho chiesto info al portiere che mi ha rassicurato e consolato dicendomi che per altri 14 giorni, come col diritto di recesso sugli acquisti, potevo annuallare tutto e tornare indietro. Fiuuu!
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😂😂😂
Fantastico!! Ma poi dici che ci sono degli avvertimenti?? Dei segnali?? 🤔
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Non mi stupirebbe!
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Ecco non cambiare casa allora!! 😊
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Proprio no 🙂
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L’associazioni che dai, dell’utero materno, mi sembra plausibile. Si direbbe che sogni spesso queste cose, questi percorsi. A me capita raramente di fare sogni simili. Me ne ricordo uno, in cui partendo da un armadio, attraverso una serie di cunicoli nascosti, giungevo in una abitazione misteriosa… Sennò mi capita molto più spesso di sognare di eseguire lunghissimi percorsi, camminare, camminare, delle volte fare scale (ma in questi casi ho scoperto che c’entri il fatto che dovevo… andare al gabinetto!).
Se dovessi azzardarmi a fornire un’interpretazione (del tutto non scientifica) di questa tua serie di sogni direi che significano una qualche ricerca, un desiderio di scoprire o portare alla luce. Però conta anche molto le emozioni che provi facendo questi sogni. Sono più positive che non, mi sembra di capire, vero? C’è angoscia, in questi sogni, oppure è più il divertimento per le cose che stai scoprendo?
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Bello il tuo sogno 😍 Me lo passi?!
Sì, non solo questo genere di sogno è frequente, ma per anni questi singoli sogni che riporto li ho proprio ripetuti – identici – svariate volte. E’ un’altra particolarità sulla quale ho sempre voluto indagare, e magari sarebbe ora di farlo…
… emozioni positive, assolutamente sì 🙂
Un po’ come una fuga liberatoria da una realtà di cui posso finalmente appoggiare il carico, svagandomi come risarcimento. C’è anche questo, già.
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Il mio sogno si interseca nelle paranoiche avventure di Nemesis (semmai vedo se l’ho già pubblicato, lo cerco)…
La cosa più importante è che ti diano sensazioni molto positive, quei tuoi sogni. 🙂
A questo punto è anche secondario indagare troppo. Credo che più o meno, comunque, poi arrivarci a comprenderli.
Ma se c’è qualcuno che può risciuscirci, chi meglio di te, che li hai fatti?
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Esaaattooo!
Chi meglio di me, con le vagonate di autoconsapevolezza che ho?
Un minimo di cognizione in materia io posso acquisirla, mentre uno psycho di qualunque scuola è improbabile che possa acquisire la conoscenza di me come persona (parlo di me, ma ragiono in generale).
Dunque, per questa ti sei guadagnato un bacio 😘
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E io me lo prendo tutto e contraccambio :* anche se adesso mi sto interrogando sulla faccenda che mi hai appena detto della “capa pelata”. Spero che almeno ti stia bene come sin-head o’ connor in quel video che ora a causa tua mi risuona a getto continuo nella testa…
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Ahah, dicono di sì: i parrucchieri sostengono che ho un bel cranio (!), cioè tondo e senza bozzi, e il viso regolare… quanto al “pubblico”, al di à dei sostenitori strenui del capello lungo (ma più perché non ci sono abituati che perché mi ci vedano male), la cosa ha sempre riscosso un discreto successo 🙂
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Ciao adesso mi getto nel sole, spero di ribeccarti dopoooo
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Ah, ma allora lo vedi che anche tu 😁
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Mapperò io non sono vanitoso come una certa signorina che conosco. Io il sole lo prendo solo perché sennò mi prendono per minatore!
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O vampiro.
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effettivamente 😉
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Ho letto tempo fa in un libro sui sogni che la casa rappresenta se stessi. La cantina è l’inconscio, ossia la parte più istintiva. La soffitta è il Super Io ossia la parte più razionale. E la parte centrale della casa sarebbe l’Io. I cunicoli e i passaggi sono i canali di comunicazione tra le varie parti di noi stessi. Dunque se tu ci scivoli in modo facile vuol dire che hai le tue parti interiori ben collegate ed equilibrate. 😊
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Mi sembra interessante… e mi piace essere ben collegata! 😀 🙂
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