film (maggio 2020) – pt. I

Widows – Steve Mcqueen

Le vedove del titolo sono quelle di quattro criminali morti durante una rapina – più un’altra donna, anch’ella di non floride prospettive – che guidate da Viola Davis s’ingegnano per evitare di finir male e, magari, riprendersi ciò che hanno perso con gli interessi.
Mi aspettavo il tipico action-movie, solo colorato di rosa, invece le quattro non sono eroine né brillanti alla maniera dello show-biz, sono esemplari di umanità dolente – ciascuna in un suo, riconoscibile ed apprezzabile, modo – che prova ad arrampicarsi sui vetri, consapevole almeno che per riuscirci occorrono delle ventose e tanto fegato.
Non manca comunque un grosso colpo di scena, che fa da perno alle svolte narrative e lascia trasparire un po’ alla volta, fino al culmine, motivazioni e moventi di svariati personaggi. Liam Neeson anche qui è più burattino attoriale che personaggio decisivo.

Snowden – Oliver Stone

Un mix riuscito tra pellicola di denuncia e biografia apologetica di un americano dai buoni sentimenti. Dopo questo ed il documentario-intervista girato dalla stessa Laura Poitras, la prima giornalista contattata da Snowden, s’impone almeno la lettura di uno dei libri sulla storia – per esempio quello da cui ha tratto il materiale il regista.
Ci vuole il pelo sullo stomaco, però.

Rovine – Scott Smith

Scott Smith, che sento per la prima volta, ha curato praticamente tutto questo film da sé (regia, sceneggiatura, tratta per altro da un suo romanzo, ecc.).
Il risultato viaggia su due distinti binari: come prodotto vale quel che vale, un pomeriggio di svago nemmeno da cinema ma direttamente da dvd. Il contesto della storia è trito e ritrito (per altro, senza farlo apposta, nell’ultimo mese ho già visto ben tre film horror ambientati in Messico!): gruppo di escursionisti all’ultimo giorno di vacanza accetta la sfida di un tempio Maya (o Inca? E’ uguale) noto soltanto, guarda caso, al fratello di un tipo conosciuto proprio quella sera che ci sta lavorando come archeologo. Il gruppo, dotato di regolamentare ragazza che non vorrebbe andarci – e farebbe benissimo -, si avvia all’avventura ma all’avventura proprio, cioè senza uno straccio di preparazione e cognizione; e da lì sarà tutta una discesa agli inferi.
Insomma, grande classico dei canovacci senza neppure un tentativo d’abbellimento della carcassa. Eppure l’idea centrale – l’unica buona, che però buona lo è davvero – funziona. Vi dico solo che non ha a che fare con mummie o demoni, ma con una particolarissima vegetazione. Semplice nella sua antichità, ma orribile; tant’è che andando a letto ho chiuso le porte dietro di me pensando con raccapriccio alla rosa recisa in salotto – giuro.
Insomma: nel dubbio vedetelo, perché rifatto come si deve, curando la storia e costruendo i dettagli attorno alla carne viva (in tutti i sensi), sarebbe eccezionale.

The cave, Il nascondiglio del diavolo – Bruce Hunt

quest’altro invece gli escursionisti ce li ha, ma sono molto, molto più sgamati dei precedenti. Parliamo di speleologi subacquei, in cerca di un rinvenimento remunerativo fra le grotte createsi sotto le rovine di una chiesa crollata in Romania – dove già altri avventurieri decenni prima ci rimasero secchi.
Non so giudicare la verosimiglianza tecnica, ancora non mi sono nemmeno decisa a fare il percorso facile nei sotterranei bresciani, però l’atteggiamento dei protagonisti sì: ed è credibile. Ciò mi piace. Fra loro figurano anche Daniel Dae Kim e Morris Chestnut, due dei miei maschietti-idolo da telefilm, ossia il Chin del remake di Hawaii Five-Oh ed il Rosewood della serie omonima.
Non memorabile ma godibile e ben fatto, insomma, merita un più per la fotografia ed il ritmo, sempre serrato senza essere confusionario.

The Vatican tapes – Mark Neveldine

La recensione di My Movies ne dà un’idea piuttosto esatta.
La trama ricalca pedissequamente il già visto a tema possessione demoniaca, giusto con qualche particolare diverso se non innovativo che però, da solo, non basta a farne un film valido.
E l’aspetto religioso, al di là di alcune singole, contestabili affermazioni; resta irrimediabilmente piatto. Banale.

 

15 pensieri riguardo “film (maggio 2020) – pt. I

  1. Sei stata fin troppo buona con “Rovine”: la mia recensione è più… colorita 😛
    Invece i film sugli speleologi mi mettono ansia a mille, ma mica per la trama: è che il pensiero di infilarsi in un pertugio da cui non si sa di riuscire a ripassare per uscirne… brrrrr… Per fortuna poi di solito la trama è la solita minestra che allenta la tensione. Mi sono sempre chiesto chi è che “scopra” le grotte dove adorano andare gli speleologi: che è che si infila in centinaia di metri di tunnel di pochi centimetri di dialogo per vedere se magari alla fine c’è una splendida grotta? E se invece alla fine non c’è niente e non si riesce più ad tornare indietro? Brrr…

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    1. Infatti! O_o
      Orrore! 😱
      Mi hai fatto venire in mente un racconto, altrettanto da incubo, che parla proprio di uno speleologo in solitaria avanscoperta… è nella raccolta Otto personaggi (con autore) di Bjorn Larsson. Ribadisco: brrrr.
      Vado a leggerti 🙂

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  2. Tu ti segni tutto e poi vedi o leggi, eh? 😉 Felice di esserti stato utile con Snowden.
    Adesso capisci perché anche le più risibili teorie complottistiche meritano del rispetto! Ogni cosa che uno scrive sulla o tramite la rete, LORO LA VEDONO.

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    1. In realtà Snowden ce l’avevo in una vecchia lista a cui sto dando fondo in questo periodo 😉
      Well, l’idea di essere spiati dovrebbe aver cessato di apparire complottistica già dai tempi di Echelon; ma sì, senz’altro non è ancora abbastanza entrata in testa a quasi nessuno.

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  3. Snowden l’ho visto, mi è piaciuto, mi ero ripromesso anch’io di leggere la biografia, avevo letto qualche pagina in libreria e penso meriti proprio valga la pena… gli altri, anche quelli più stagionati, niente.

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    1. Fra questi pochi, è sicuramente il migliore – nulla di originale, ma ben fatto.
      Ne sto vedendo molti, quindi serviti pure dai miei elenchi 🙂
      Per un’associazione di idee, però, mi è venuta in mente la miniserie L’esorcista, ispirata a libro e film, con Geena Davis nella parte di una Regan adulta con figlie (sarà una di loro ad essere ad essere posseduta).
      https://it.wikipedia.org/wiki/The_Exorcist_(serie_televisiva)
      L’ho trovata semplicemente fantastica, una bomba. Le attrici recitano alla grande, e mette un’inquietudine addosso che non provavo da tempo.
      Dopo la messa in onda (su Rai4) l’avevano caricata in streaming su RaiPlay, ma essendo un prodotto Fox temo non si trovi più. Ad ogni modo, se puoi recuperarla in qualche maniera te la consiglio.

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