Ho intitolato questa rubrichetta “diario del digiuno” perché chiaramente quello è il nucleo di tutta la faccenda – ed anche per una ragione personale -, ma il Ramadan, come qualsiasi digiuno di matrice religiosa, non è soltanto questo.
E’ innanzitutto un’educazione all’assenza.
Non per creare un’abitudine nuova e malsana, ma per insegnare la differenza tra avere e non avere – la gratitudine, la consapevolezza che nulla dipende da noi soli, tutto ci è stato dato.
Si tratta di tornare ad avere sete di qualcosa, e qualcuno, in un mondo che pretende di non farci mancare nulla ma fallisce già nei fondamentali.
E rallentare.
Ascoltare il corpo disimpegnato dal cibo, garantendogli molti più liquidi del solito, quando corriamo tra un impegno e l’altro e ce ne scordiamo.
Reimparare a respirare.
Il resto – per esempio, ormai accendo la tv solo alla sera, e non sempre, e sto davvero scrivendo meno freneticamente sul blog – è conseguente. Non serve perseguirlo, viene da sé.
Ma, di nuovo, mai perdere di vista che il digiuno non è fatto per avvizzirci, per la morte; è fatto per riappropriarci della vita.
[…] mi sono ricordato di quella volta in cui, assalito dalla nostalgia del cuscus, sono andato in ristorante arabo e dopo qualche cucchiaio ho vomitato tutto. Solo dopo mi è venuto in mente che il cuscus è come il latte della madre, e ha un odore particolare che si può sentire solo accompagnato da baci e abbracci.
[…] E’ triste fare Ramadan lontano […]! A cosa serve rinunciare a mangiare e a bere, per poi mangiare solo? Dov’è la voce del muezzin? Dov’è il buraq? Dove il cuscus che preparava mamma con le sue mani?
– Amara Lakhous
Mi è molto piaciuta la suggestione di un digiuno radicato nell’intensità degli affetti, più che svaporato nella rarefazione dell’ascesi. Un digiuno per entrare, più che per uscire.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Esatto, Cam Cam.
Che dici, facciamo entrare anche Anna tra i nostri affetti condivisi? O l’hanno bloccata alla frontiera della Russia? 🤔 😆
(A proposito: ho fatto la spesa con un terzo dell’idraulico. Merci, mon ami).
"Mi piace""Mi piace"
Un terzo dell’idraulico? Ossignur… Mi fai venire in mente “Il campo del vasaio”! Anna si prepara a pensare di organizzare l’impacchettamento e poi il viaggio. Prima o poi arriverà. No, con la frontiera non ci sono problemi.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Urca! Povero idraulico 🙂
Ma sarò buona, via, lo faccio in soli tre pezzi anziché trenta 😀
Si prepara a pensare di organizzare: mitico! Fa in tempo a collezionare un altro paio di amanti, nell’attesa. (Scherzo! 😘 )
"Mi piace""Mi piace"