A questo giro sarò estremamente stringata, quando non mi limiterò ad un elenco nudo e crudo: l’afa incalza, la noia inscarpa e quando non riesco a metter giù i pensieri più o meno immediatamente, me li perdo per strada tipo setaccio a maglie larghe.
Chissà che non sia l’occasione per una ripartenza in grande stile, un po’ come quella dell’Italia che Conte ha raccontato alla fine degli Stati Generali (ah, ah, ah):

Magnolia – Paul Thomas Anderson
Geniale, non pesante ma comunque importante, come un pane pieno di mollìca. E per una volta trovo Anderson digeribile, per restare in metafora.
Cruise in stato di grazia, forse perché – sarò franca, maliziosa e cattivella – il suo personaggio rispecchia la sua stessa amoralità?
Boogeyman I – Steven Kay
Boogeyman II – Jeff Betancourt
Boogeyman III – Gary Jones
Mamma mia. Mai fidarsi (troppo) delle liste internettiane: m’ero fatta l’idea che questi film fossero una bomba, sostanzialmente, ma nulla del genere: al contrario, sono di una banalità e lentezza d’altri tempi. Non fanno venire un embolo, ma solo perché, per come la vedo io, non cercano di essere altro che ciò che sono: prodotti di un’ingenuità adolescenziale, ma candida ed inconsapevole.
La fuitina sbagliata – Mimmo Esposito
Molto carino, divertente, generato dalla collaborazione di svariati studenti di una scuola di teatro (non ricordo, ora, dove abbia sede). Che siano studenti lo si nota, non perché siano impostati o con grosse imperfezioni ma, al contrario, perché risultano molto freschi. Leggo che la coppia, i Palermitani, ha partecipato a Pechino Express.
Lo trovate su RaiPlay.
Io, loro e Lara – Carlo Verdone
In viaggio con papà – Alberto Sordi
Accoppiata vincente nell’anno del centenario di Sordi.
Verdone non l’ho mai seguito – non che mi dispiacesse, ma non ne ero stimolata. Ergo, lo recupererò, perché invece in entrambi i suoi personaggi, qui, mi ci ritrovo e pure parecchio. C’è un tempo per ogni cosa, si suol dire.
Cafè Society – Woody Allen
Bah. Niente da eccepire, ma potrebbe averlo diretto chiunque. E se Allen gira un film “carino”, per quanto sempre ben orchestrato ed elegante, lo si può anche saltare.
Hellraiser – Clive Barker
Maronn’, che cagata pazzesca (cit.).
Se dico che mi aspettavo mooolto di più commetto un sacrilegio?
E io lo commetto, tiè.
Grano rosso sangue – Fritz Kiersch
Si lascia guardare, ma il racconto di King è cento volte meglio.
E no, a questo giro non è un problema strettamente di trasposizione, anche se tanti dettagli aggiuntivi risultano semplicemente superflui. Grazie all’Arrotino che me l’ha fatto conoscere (il racconto)!
Consigliatissima la serie di post dell’Etrusco su tutta la saga (sì, perché qualche squilibrato ha dilatato la storia sfornando ben 10 terribili seguiti!). Come sa trasformare l’orrido in spassoso lui, nessuno ❤
Irrational man – Woody Allen
Ecco, questo sì che è un Allen degno di nota. Anche se l’idea originale è di uno scrittore che la mise su carta una vita fa – cfr. il mio sogno bislacco in cui Mentana prendeva il posto di Phoenix.
Bella prova per quest’ultimo e la Stone, anche se ci siamo abituati.
E viva la torcia 😉
Boy erased, Vite cancellate – Joel Edgerton
Insipido ed insulso. Eppure la Kidman e (quasi altrettanto) Crowe rendono bene.
Imparagonabile al libro, pur con i suoi difetti. Schivatelo, è un consiglio spassionato.
Happy End – Michael Haneke
Bomba. Da conservare e rivedere, per crogiolarsi nel cinico disprezzo degli esseri umani.
Sempre meglio che lavorare – The Pills
Altro film “del mese”, goliardico e senza pretese ma decisamente intelligente e curato più di tante smargiassate sul lavoro che non c’è e che non va. Infatti, i The Pills manco lo cercano: i miei nuovi idoli.
I 13 spettri – Steve Beck
Film senza infamia né lode che, comunque, come sottofondo ad un paio d’ore d’abbruttimento domenicale con patatine si fa guardare. Un grosso videogioco spettrale.
Se tanto mi dà tanto, non vedo l’ora di gustarmi l’originale del 1960.
Miss Sloan, Giochi di potere – John Madden
Ottimo titolo.
Politica, lobbismo, sentimenti ben gestiti e tanto, tanto carattere.
Chastain come sempre favolosa, anche grazie alla splendida sceneggiatura.
The founder – John Lee Hancock
Abbastanza agiografico nei confronti dei due fratelli che, involontariamente, diedero il proprio nome ad uno dei più grossi imperi commerciali che conosciamo. E non è detto che sia un minus: perché persone così esistono, e quindi potrebbero essere stati così onesti, lenti, conservatori, indifesi / impreparati anche loro.
D’altro canto per un cattivo sublime ci vogliono eroi di stazza adeguata.
E Ray Kroc, che fino all’ultimo lascia uno spiraglio aperto allo spettatore nella speranza che faccia meno schifo di come si comporta – o comunque faccia schifo involontariamente -, mette ai titoli di coda la ciliegina sulla torta dell’arrivismo.
Ho smesso di analizzarlo per bene quando è comparsa la Cardellini, Dio l’abbia in gloria.
- Aggiungo al carnet un monologo teatrale di Riccardo Rossi, andato in onda ieri sera su Rai5, che merita: L’amore è un gambero. Divertente ma saggio 😉
. - E quanto alle serie tv, ho iniziato a vedere Daredevil, ma le prime due puntate mi son parse un tantino lente. Magari dalla seconda serata ha preso il volo, ma finché non termina Il giovane Montalbano preferisco vedermi le repliche con Riondino.
Più intrigante, nella sua semplicità, sto trovando God friended me in onda il sabato alle 16:30 su Italia1. Carina, con qualche messaggio sparso qua e là ma in tutta leggerezza, ed i personaggi sono tutti simpatici. Non guasta.
Dulcis in fundo, il prossimo giovedì ci sarà su La7 l’ultima (coppia di) puntate di Chernobyl, il successone di HBO. Bellissima.
Si. Chernobyl da vedere assolutamente☺😘
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E sono stati molto bravi a costruire una serie breve. Non è da tutti, e quando riesce è un bel valore aggiunto 🙂
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Hai ragione😍
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Sembri condividere con me (e tanto altri) l’idea che il Woody di un tempo era un mezzo genio; quest’ultimo, che si cimenta sempre con gli omicidi, è un’altra cosa.
A me non dispiacciono i film horror di Insidious. Sceneggiatori molto a loro agio a trattare tematiche spiritistiche, anche se non mirano al capolavoro e ci sono diversi scivoloni nelle battute finto-simpatiche dei comprimari…
L’amore è un gambero l’ho visto ieri pomeriggio (e appena è terminato mi è arrivato il tuo sms. sarà un caso?). Non lo ricordavo, per cui me lo sono gustato. Anche se c’era un altro spettacolo di Rossi che faceva proprio sbellicare rispetto a questo.
Ti sono grato di avermi fatto conoscere e vedere Chernobyl, che normalmente non avrei veduto. E’ molto bella. E sinora non mi ha mai fatto addormentare! A questo punto tengo duro per il prossimo giovedì. ❤ Chissà come andrà a finire… Ah, ma io già lo so… I tumori alla tiroide che si innalzano anche qui da noi… per esempio… Sai che è stato proprio in quel periodo (avevo 12 anni) che ho cominciato a manifestare alcuni strani sintomi?
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Insidious però è un’altra saga: le sciaquette che ho visto questo mese invece sono i tre Boogeyman 😉 Di Insidious ne ho visti due: il secondo (a ottobre 2019: https://lecoseminime.home.blog/2019/11/04/carnet-ottobre-2019/ ) ed il terzo che ho commentato qui: https://lecoseminime.home.blog/2019/09/10/film-27-insidious-3-linizio/
Rossi ha quel tanticchio di acidità che esalta il resto.
E’ meno pulito e fluido di altri attori, ma dopo tante stagioni di Masterchef (che però immagino tu non veda!) ormai tutti sappiamo che l’impiattamento, da solo, non basta a fare il piatto…
… il tuo accenno al possibile collegamento con Chernobyl non mi stupisce. Anche se non sapevo che la nube fosse arrivata fino in centro Italia.
Io avevo due anni, e di quando ero più grande ricordo i discorsi sul non poter mangiare nulla dal proprio orto e così via.
Salvo casi eccezionali è impossibile stabilire con chiarezza se e quanto ci sia stata una connessione, ma bene non ci ha fatto di certo. In generale, immagino che possa aver funzionato da trigger per problemi latenti.
Del resto, per impattare negativamente sul corpo noi stessi non manchiamo di risorse più vicine: qui a Brescia è sufficiente citare la Caffaro col PCB, e l’Alfa Acciai (che io e la mia amica sospettiamo abbia avuto un ruolo non piccolo nella sua, di malattia, per altro riconosciuta per quello che era solo di recente).
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Sì, Insidious te l’ho citato solo perché so quanto ti piacciano gli Horror. Ieri ho visto il quarto della serie, di cui parlerò sul mio blog, che mi sembra della stessa qualità degli altri.
Masterchef non lo vedevo ma vedevo Cuochi e fiamme su La7 in cui Rossi fu molto presente.
Ricordo (abbastanza) bene quel periodo perché a scuola molti professori erano decisamente contro il nucleare e non facevano che parlarne. Ricordo che in principio si pensava e sperava che i venti la portassero al nord Europa o a est. Poi però i venti cambiarono e… sì, sicuramente arrivò anche qui, anche se tutti hanno fatto finta di niente. Tieni presente che gli svedesi se ne erano accorti senza saper nulla. Se dai un’occhiata alla cartina europea ti renderai conto che in fondo l’Italia non era così distante. Il problema, come detto nella serie, era che le radiazioni erano molto superiori anche a quella della bomba atomica di Hiroshima. (E vorrei proprio sapere che cosa è successo dopo in Russia e dintorni, realmente)
Certo in Italia di schifezze chimiche pesantissime per la salute ne abbiamo avute tantissime, solo che la schifezza di Chernobyl è stata peggiore di ogni altra che si è vista in terra.
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