Fascista è chi il fascista fa.

Sento dire che l’omicidio di William Monteiro Duarte prescinde dalla politica, e non è né razzista né fascista.
Sbagliato.
Se pure fosse vero – e noi non lo sappiamo – che quella feccia umana l’ha aggredito invasa dal mero piacere della violenza, senza pensare – almeno in quel momento – al fatto che fosse di origine straniera; ciò non significherebbe che la politica non ha avuto un ruolo nel creare le bestie che poi, avendone l’occasione, hanno agito.
La politica ha contribuito a formarli, in che misura non importa, ed è la politica che ha fatto risuonare la sua voce in quell’atto; piaccia o no.
Non mi riferisco alle accuse a Salvini e Meloni a proposito del “clima d’odio” – in questo caso, corretto o meno che sia tale assunto, affermazioni del genere mancano secondo me completamente il bersaglio.
Perché, checché ne dicano coloro abituati a parlare di fascismo in senso lato, come sinonimo di prevaricazione, bruttezza morale e bruttura politica, non tutto è fascismo. Salvini e Meloni, per esempio, non lo sono.

Fascismo è altro – per semplificare il discorso, diciamo che corrisponde a tutti i movimenti più e meno nutriti dell’estrema destra, in sé marginale ma in proporzione più dannosa su questo piano di Lega e FdI messi insieme.
E non vale dire, come sento dire, che è l’assenza di morale a produrre il danno, mentre il dato politico è un accidente casuale. Non lo è.
In quel tipo di violenza, praticata attraverso l’esaltazione dell’arte marziale; nelle parole da eroi guerrieri familisti delle bestie; nell’intenzionalità della rissa provocata appositamente per alimentare un’immagine di sé come persone che reagiscono a un sopruso anziché esserne artefici (per poter poi ribadire che si è brave persone, ma non disposte a subire), c’è la marca ben precisa della destra estrema fascista.
E, se mi concedete un’osservazione personale ed empirica (ma questo è un post personale, non un saggio scientifico, dunque me la concederete perché delle statistiche e delle supposizioni caute me ne fotto), direi che è pure razzista.
Un cazzone intervistato da un inviato di quarto grado, ieri sera, sosteneva (o meglio la sua faccia pixelata sosteneva: perché l’idiota neppure ha le palle di mostrarsi) che Willy non sia italiano, in quanto non gli risulta che in Italia siano mai nati dei neri che non siano figli di una precedente immigrazione.
Lasciamo perdere le obiezioni all’idea che “italiano di origine straniera” ed “immigrato” siano concetti equivalenti.
Vi dico solo che un paio d’anni fa, tornando da Milano con alcuni membri di CasaPound, uno di essi argomentò che la musica rap (che, figuriamoci, non gli piaceva: invece gli ZetaZeroAlfa, con testi scarsi e la brutta voce di Iannone, sì!) non è musica (vabbeh: pare di stare a sentire Perry Como che si lamenta del rock n’ roll), e che Marracash (non ricordo se fosse proprio lui o un equivalente) non è italiano: se ha ascendenti di origine straniera, anche se lui è nato qui, ha sempre vissuto qui, è lingua madre italiano e ha uno stile di vita italiano; non è italiano.
Logica ferrea. Io che sono contro lo ius soli, per dire, volevo aprire il finestrino dell’auto e catapultarmi fuori. Ho aspettato e mi sono catapultata fuori da Cp appena più tardi, anche perché lì per lì ero impegnata a sedare il camerata-logica-ferrea che si è letteralmente incendiato per l’eresia che avevo osato proferire.

Ma c’è di più. Se pure le bestie non fossero affiliate (alla luce del sole o sottobanco) a nessuna formazione simile, domandatevi quali reazioni ha sollevato l’accaduto. Di nuovo, non mi riferisco né a Salvini né a Meloni, ma nemmeno a qualunque altro rappresentante della politica nazionale o delle istituzioni. Parlo della gente comune, a partire – sì – da chi come noi, e noi compresi, ne scrive sui blog.
Non abbiamo parlato solo di violenza fine a se stessa (che c’è).
Non abbiamo parlato solo di intreccio con la criminalità organizzata (che c’è).
Se ci siamo concentrati sul colore della pelle della vittima, e sul valore che questo dato assume, è perché anche fosse incidentale il fatto che sia morto un negro per molti, e non solo della cerchia di conoscenti delle bestie e della zona in cui è accaduto, è un dato positivo. Un valore aggiunto. La ciliegina sulla torta dell’azione (altro concetto caro al fascismo, storico come odierno).
Lo capite?
E’ una cosa che si fiuta.
Non serve una tessera o una dichiarazione pubblica formale, perché sia chiara. Non in questo caso.
“Dai frutti li riconoscerete”: da semplice campagnola quale sono, se avverto odore di letame penso che, da qualche parte, c’è letame.
O se preferite, per dirla alla Pasolini – e alla faccia di chi spacca il capello in quattro per sostenere che il fascismo come entità politica non esiste più -: se cammina come un fascista, parla come un fascista, vive come un fascista; allora è un fascista.

6 pensieri riguardo “Fascista è chi il fascista fa.

  1. Metterei 10 mi piace, se fosse possibile. Purtroppo questa è la realtà con cui dobbiamo fare i conti. Tu parli della politica, certo ha grandi responsabilità, ma mica solo quella. Trent’anni di Uomini e Donne, Grandi Fratelli e similari hanno creato modelli di riferimento orripilanti e un vuoto siderale a livello valoriale. Su quest’ultimo cresce e prolifica il fascismo. Ma è un discorso lungo e molto più complesso di così

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    1. Grazie, Romolo.
      Sono d’accordo (a parte che U&D alimenta stupidità, ma non una violenza così specifica), infatti ho messo un like a questo post di Guzzo che va addirittura oltre:
      http://giulianoguzzo.com/2020/09/09/latragediadiwilly/
      Ho voluto però mettere un accento sulla politica, perché alle volte scadiamo nell’eccesso opposto, e cioè siamo così prudenti nell’assegnare responsabilità che, alla fine, niente e nessuno sembra aver generato un certo sistema di pensiero.
      Pensa a Traini: tra il dire che era un cane pazzo sciolto e negare che i suoi commilitoni l’abbiano modellato com’era, e non abbiamo per converso impedito in modo serio che venisse associato a loro, c’è un bel salto.

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  2. Ai tuoi ex amici destrorsi dovresti chiedere come mai al sud d’Italia ci sono così tante persone con la pelle scura e i capelli scuri. Poi, se come prevedo non ci arrivano, dovresti rivelargli la pura verità: perché l’Italia è un porto di mare e in secoli di storia ha avuto fittissimi rapporti (di tutti i tipi) con l’Africa. Quindi tutti gli italiani hanno sangue africano nelle vene, pure quelli con la pelle chiara chiara che sembrano svedesi. Punto.
    Probabilmente c’entra il razzismo nell’omicidio del ragazzo nero. Cioè forse, vallo a sapere, non si sarebbero accaniti tanto, fosse stato bianco. Ma a dire il vero non credo che cambi molto (cioè cambia che se ammazzi uno per il colore della pelle ti devi beccare anche l’aggravante per la tua idiozia, e qui torniamo al discorso accennato qualche giorno fa sul quale mi sembra tu non fossi d’accordo). Non cambia, dal mio punto di vista, perché un atto fascista è un atto fascista. E non può essere tollerato. Punto.
    Allo stesso modo, negli USA sicuramente esiste un problema razzismo all’interno delle forze dell’ordine. Ma quello è un sotto-problema. Il problema vero è che la polizia è fascista. Se non fosse fascista non potrebbe essere neppure razzista. Il problema è che tutte le polizie del mondo sono identiche. Certo qualcuna è più corrotta di altre ma sono tutte fasciste perché è nella loro natura esserlo.
    Di chi è la colpa se in questo paese in particolare i fascisti sono liberi di girare a piede libero (anche quando hanno già dato ampiamente prova di essere pericolosi per la comunità) se non di chi fa le leggi e le applica? Dunque lo Stato è il vero responsabile dell’omicidio del ragazzo nero, diciamo che è come fosse il mandante. Questo Stato che gode se si creano queste situazioni di caos sociale e si inaspriscono i tono. Perché in questi casi la gente comune (dall’alto della loro ignoranza) non darà la colpa allo Stato come faccio io, al contrario penserà che servirà allora maggior “controllo”, maggior “ordine”, affidandosi allo stesso Stato che in realtà ha creato il problema. Ma questo, avrai capito, è un pensiero anarchico…
    E mi fa piacere che hai citato Pasolini, alla cui visione di fascismo sento di essere molto vicino. Per Pasolini il capitalismo è fascista, la società moderna tutta lo è (per come lo interpreto io). Perfino lo Stato, credo sia arrivato a dire che lo sia. E sicuramente salvini e meloni li avrebbe giudicati fascisti.

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    1. Abbiamo, diciamo, una “tassonomia” diversa – la mia rispetto al fascismo è molto più restrittiva.
      Così come non penso che né lo Stato, né le forze dell’ordine abbiano una ineliminabile natura, chiamiamola così, prevaricatrice.
      Come sai, per me il male sta nell’uomo, non nelle istituzioni quali che siano, ed è (non solo, ma essenzialmente) questo a rendere utopicamente insensata l’idea che i popoli, gli uomini possano essere liberi – non solo di gestire da sé la cosa comune, ma soprattutto liberi dalla corruzione della volontà, dal capriccio dei sentimenti, e dalla brama di potere.

      Detto questo, che la polizia americana sia razzista, oltre che violenta, mi pare innegabile. Come dire: hanno un “problema”.
      Su quella italiana non dirò nulla, perché rispetto all’eventuale razzismo non ne so nulla, ed anche se è sempre da condannare siamo lontani anni luce da un tratto sistematico qual è il loro.
      Posso dire invece che condivide con ogni tipo di istituzione e di organizzazione, con poche eccezioni, il male del nostro tempo (che, questo sì, è eminentemente capitalista): l’irresponsabilità. Che si traduce in individualismo, menefreghismo, bassa professionalità, qualunquismo e autogiustificazioni come se piovesse. In presunzione e nel calpestare le persone che si dovrebbero al contrario servire.

      (Ora vado a prendermi i dannati calamari).

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  3. e omofobo è chi l’omofobo fa?
    …ma le leggi per osservare meglio i reati di “fascismo” non erano liberticide perché le “opinioni” (anche quelle fasciste) sono sacre? e non portavano a derive di censura staliniana? (anche se chi ammazza di botte i ragazzi, statisticamente parlando, in Italia, sono, oggi, i fasci: anche chi ha sparato, Traini, era un fascio: il primo attentato sul suolo italiano dopo il 1993 era di un fascio, però s’ha paura dei siriani perché sono neri)…
    …e anche le leggi contro l’omofobia (nonostante le botte contro i transgender, statisticamente, siano pari alle botte contro i neri) non erano liberticide?
    sicché?

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    1. Sicché, se io da omofobo non mi comporto (oggettivamente, non perché non mi piego alle pretese di certi rappresentanti di categoria, o perché esprimo un pensiero ed un’aspirazione sociale legittima che però a quegli altri non piace perché ne hanno una diversa), omofobo non sono.
      Se parlo di comportamento parlo di sostanza, di fatti; non di fantasie e piagnucolii a vuoto.

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