E’ un periodo in cui sogno spesso di dover / poter scegliere, e portarmi via gratuitamente, una quantità illimitata di oggetti (cibo, vestiario, giocattoli, e altro) da grandi mucchi posti a mia completa disposizione. Non accade – quasi mai – in un supermercato vero e proprio, tutt’al più se l’ambiente è tale ha comunque caratteristiche bizzarre e insolite. Inutile specificare che la cernita e l’accumulo di roba sono per me fonte di grande soddisfazione.
Le ultime occasioni in cui mi è capitato sono state giusto ieri notte e stanotte, in due episodi contigui. Rievocare i dettagli è fattibile, ma in minima parte: se pure riesco a recuperare uno sparuto numero di elementi dei quali mi impossessavo, la vastità dell’insieme era tale da non consentirmi di renderne un’idea adeguata.
C’è in questi sogni tuttavia non solo il piacere di possedere, e senza sforzo né costo, ma anche un aspetto di conflitto: anche se non devo lottare per acquisire i vari oggetti, che già mi sono destinati, in qualche modo so che a volte questo significa far torto a qualcun altro, o quantomeno lasciarlo scontento.

Dopo questa prima fase del sogno, stanotte ho anche avvistato, e rincorso, e poi allertato (perché altre che erano con me la volevano danneggiare) una donna che conoscevo e non incontravo da tempo. Accadeva all’interno di un parco acquatico, o comunque di un mosaico di piscine all’aperto.
A seminare le comari e raggiungere quella donna ci riuscivo, sì, ma proprio in quel mentre l’inseguimento altruista si trasformava nella scena di un film, nella quale sapevo avere una parte – tanto che mi ritrovavo davanti al viso un microfono. Anziché recitare la mia breve battuta, però, che consisteva nel chiamare la donna per nome e in poche altre parole, mi confondevo, dimenticavo; e sostituivo il nome del personaggio con quello dell’attrice: Vera Farmiga (gran bella donna, ohè).



Una terza tranche onirica, infine, mi vedeva correre, sotto la direzione di una severa preparatrice atletica, lungo un percorso sospeso in aria fatto di morbide tessere tipo domino, sulle quali dovevo trottare insieme a un nutrito gruppo di altre ragazze.
Attraverso alcuni passaggi intermedi che ormai mi sfuggono, la corsa si concludeva con me sdraiata su una tessera orizzontale, avviluppata nell’abbraccio & bacio saffico e imprevisto di una sconosciuta che nemmeno vedevo bene in faccia, in quanto miope.

Che bello portarsi via di tutto e di più ovunque🤣
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Un significato dovrà avercelo ‘sta cosa, visto che una notte sì e l’altra pure mi immagino di fare razzie!! XD
Ma soprattutto, la roba da mangiare, ragazza mia. E in particolare, che te lo dico a fare, i dolci ❤
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🤣🤣🤣🤣🤣il paese dei balocchi…. ❤
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