What I am

What I am is what I am, you what you are, oh what? Così recitava una vecchia canzone di quand’ero giovane (aha).
Cosa, o meglio chi sono io è presto detto; e non se ne avranno a male i miei lettori se lo ribadisco qui a beneficio dei nuovi acquisti.
Càpita che un follower o anche più d’uno s’aggiungano al feed di questo modesto blog, e che pochi giorni dopo altrettanti – non necessariamente gli stessi – se ne vadano. Poco male: così funziona. Siccome però spesso e volentieri ciò accade in concomitanza con la pubblicazione di qualche post “divisivo”, come si dice al giorno d’oggi (scontatamente, a tema religioso e/o politico), è opportuno dirne qualcosa.
Per pochi che ne scriva – e non è detto che le cose non cambino, portando questi temi in evidenza ed il loro numero in prevalenza – hanno sempre una grande risonanza, espressa a parole o col silenzio.
Voglio perciò riassumere in maniera molto sintetica i tratti che mi contraddistinguono, che mi strutturano, che mi identificano; per permettere a tutti di chiarirsi chi hanno davanti (non sempre è ovvio, soprattutto per chi arriva a blog già avviato da un pezzo e vedendo alternarsi le considerazioni, gli interessi e le atmosfere più disparati).
E poi anche per affermarlo, semplicemente: io sono questo, tant’è.

Io sono cattolica.

Al primo posto di ciò che mi costituisce ci metto questo: l’essere cattolica (riconvertitasi da circa sette anni). La fede, per sua natura e per importanza, si riflette su ogni altro aspetto della mia vita e ne determina la direzione e la forma.
Ed essere nella Chiesa, anziché altrove, è un dato imprescindibile e dirimente.

Io sono minimalista.

Può sembrare una caratteristica accessoria e tutto sommato, marginale; invece la metto al secondo posto perché, come la fede pur senza rivestire la medesima rilevanza, rappresenta un’impronta profonda della mia persona.
Non solo ricerco, ma anche necessito di semplicità, chiarezza, sobrietà ed essenzialità.
Se la forma è sostanza, ed io lo credo, questa forma di vita elementare e profonda mi si addice. Non è un abito, un’habitus, ma una mia componente integrante.

Io sono di destra.

Politicamente e più ancora intellettualmente, io sono di destra. C’è chi digrigna i denti constatandolo, e chi viceversa lo nega – come potesse saperne più di me – travisando il concetto e confondendolo con il mero, e peggio schematico, orientamento partitico.
No, sono di destra in maniera alquanto più complessa e decisamente più positiva di come costoro intendano. Del resto, con chi non intuisce nemmeno la quantità e qualità di materia compressa dietro e dentro un vocabolo tanto denso, tipo stella nana, non ho gran discorsi da fare né pensieri da spartire.
Per chi invece li sappia comprendere e ne abbia l’interesse, basterà dire che parlo di destra in senso – primariamente, non esclusivamente – metafisico. Sono conservatrice, non reazionaria. Dunque tradizionalista, non “bigotta”. Punto.

12 pensieri riguardo “What I am

    1. Concordo. È teologicamente vero.
      È anche vero che l’uomo, naturaliter, è “cattolico” in sé, se si spulcia al di sotto del limo di peccato e deviazione, appunto, dallo stato di natura originaria.
      Posto che in quel primigenio stato di Chiesa e dottrina e confessioni di fede non c’era bisogno.

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  1. Non ne conoscevo nessuna delle 3! A questo punto mi dispiace ma debbo abbandonare il tuo blog… Addio per sempre! ;-P

    PS: scommetto che almeno una di queste tue caratteristiche su tre nel tempo cambierà, o perlomeno verrà “rimodulata”. Oggi è il 23/12/2020, segnatelo che io questo giorno l’ho detto… :-)))

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