Decluttering .15: Le sudate carte

Che non sono quelle di Leopardi, per gli amici (pochi) “il Giacomino”.
Bensì bollette, dichiarazioni dei redditi, scontrini, manuali d’istruzioni, bolli auto falciati dalla mia solerzia nel weekend (referti medici e dispense universitarie li avevo già abbondantemente potati tempo fa).
Se ne sono andati 4 – 5 chili tutti, tra una borsina di carta strapiena ed una scatola da scarpe perfetta per gli A4.
Per evitare di gettare cose che ancora mi possono essere richieste o contestate, mi sono riferita innanzitutto a questa tabella di Altroconsumo.

Naturalmente esistono diversi altri tipi, e categorie, di documenti più e meno burocratici – ad esempio le buste paga: un’utente del migliore fra i gruppi sul minimalismo che seguo su Facebook, impiegata presso un commercialista, specificava che seppure la legge richieda si conservino per 10 anni, è più prudente tenerle tutte fino alla pensione: non per un eventuale controllo, ma perché spesso al momento della ricostruzione e conteggio dei contributi le aziende si trovano con qualche dato mancante, dei buchi che poi riempire è possibile ma complicato.
(A questo proposito, consiglio anche di richiedere periodicamente all’INPS il proprio estratto conto contributivo: verificare se ci sono errori di tanto in tanto evita che ci piovano addosso tutti insieme quando già abbiamo un piede, in pantofola da pensionato, sul ponte di una nave da crociera per festeggiare…).

Va da sé che tendenzialmente io sono una garantista, una prudente, ed anche in questo caso ho abbondato un poco (per esempio ho tenuto le bollette degli ultimi dieci anni, buttando solo quelle precedenti: non sarebbe necessario, ma già così ho dimezzato lo spazio che occupavano).
Tuttavia non avrei avuto tanta serenità nel gestire, sfogliare e selezionare materiale così sensibile se non avessi alle spalle alcuni anni di minimalismo: una fissa nata quasi per caso e che incredibilmente non si è persa e dispersa come spesso càpita agli inconstanti come me.
Un cambiamento enorme, se si pensa che una delle cose che più mi pesano e, quando accadono, mi mettono in angoscia è l’eventualità di trovarmi sotto la lente di, se non in contrasto con, le istituzioni.

I maggiori intoppi, come in altri casi, sono nati in realtà da questioni emotive: mi sono fermata e soffermata più su cose vecchie che sulle nuove (la vendita della licenza del bar dei miei, semplici fotocopie del codice fiscale di mio fratello, un 730 di mio padre risalente ad un lontanissimo 1978 – ancora non ero nemmeno nata!).
Tutti frammenti di un passato che li vede vivi, presenti. Attestati della loro esistenza e scogli cui attaccarmi per ritrovare un sentore del nostro essere (stati) una famiglia. Loro non sono nelle carte. Ma le carte, lasciandosi in(tel)leggere, me li ri-suscitano dentro.

11 pensieri riguardo “Decluttering .15: Le sudate carte

  1. Grazie dei consigli. Penso che fotocopierò alcuni bollettini pagati dal tabaccaio che col tempo svaniscono… 😉
    E devi essere contenta perché ho buttato 4 scatole di scarpe vuote di mia madre, con il suo avallo, e sto facendo fuori un sacco di carta nel mio armadietto: trattasi purtroppo di vecchi fumetti che io stesso vergai, disegnati malino, ma con storie bellissime. Peccato che la matita sia quasi del tutto sbiadita e dunque… non sia neppure in grado, nella maggior parte dei casi, di leggerli. 😦

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    1. Eh sì, meglio fotocopiare. Anche per questo (e perché costa comunque meno) preferisco pagare i bollettini in posta.
      Certo che sono contenta! ❤ E non è vero che dà una gran soddisfazione? 😉
      Peccato per i tuoi fumetti… erano un pezzo di storia. Ma chissà, se ti daranno la spinta e la motivazione per qualcosa di nuovo, avranno compiuto la loro missione ^________________________^

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      1. I miei fumetti sono stati una bella palestra! 🙂 Mi piacerebbe tanto poter riutilizzare quelle idee in qualcos’altro, ma funzionano solo lì, per i fumetti… Non posso farci romanzi perché ci impiegherei troppo tempo (troppi personaggi, e i fantasy non è un caso se sono sempre tomi giganteschi)…

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