Luca 10, 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali […]

Un sudario non ha tasche, si usa dire. Forse l’ho già detto oppure accennato in un post precedente, ma la méta del mio percorso minimalista vorrebbe essere il lasciar andare ogni cosa. Ogni cosa, per vivere in uno stato – almeno dal punto di vista pratico – di impronta monacale.
Essendo in quaresima, è inevitabile pensare all’invito di Cristo: lasciare tutto per uno scopo, lasciare tutto per servire Lui – e in particolare Lui nel prossimo.
Certo: non sono i beni materiali, è l’atteggiamento mentale che fa testo. Ciò non toglie che i beni materiali vincolino o comunque indirizzino desideri e pensieri.
Certo, lo so: c’è un tempo per ogni cosa, recita l’Ecclesiaste; e no, non ho fretta di anticipare troppo le tappe, al limite faccio esperimenti, pregusto come potrebbe essere non avere quasi nulla. Vivere a mani vuote così come a mani vuote siamo nati.
Come sarebbe essere acqua anziché marmo.
Bellissimo l’invito iniziale, keep calm and… mo’ me lo stampo, perché spesso me ne dimentico. Grazie!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Scippato a magisamica che a sua volta l’ha trovato su Facebook 😉
Serviti pure! 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
L'”impronta monacale” mi ha spesso attirato, e continua ad esercitare su di me il suo fascino. Bisogna però fare un lavoro in più, e piuttosto complesso, quando si vive in famiglia, perché gli spazi comuni, essendo comuni, non possono essere disegnati su esclusiva misura o scelta nostra. Cosicché, la vita comune diventa un esercizio molto raffinato di conciliazione e di adattamenti.
"Mi piace"Piace a 2 people
Non solo gli spazi, ma anche i modi di vita.
Eppure “lasciar andare” significa anche aver meno cose e preferenze da adattare.
"Mi piace""Mi piace"
Mi accorgo di aver trascurato una componente molto importante del problema. Si tratta delle cose altrui, sulle quali non hai potere e che possono condizionare anche pesantemente il clima e l'”impronta” della convivenza.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sì, lo consideravo implicito: per un minimalista è una delle regole auree, non agire sugli oggetti e scelte altrui.
"Mi piace""Mi piace"
E questo può diventare pesante, se le cose altrui occupano troppo gli spazi comuni (o i “modi” altrui condizionano troppo la vita comune).
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ricevuto, Aquila2.
"Mi piace"Piace a 1 persona
I modi nel mio caso pesano in misura preponderante.
Gli spazi invece tenderei a ridurli, cioè potrei arrivare ad avere una stanza solo mia e permettere che al di fuori di essa tutto sia regolato secondo le preferenze altrui.
"Mi piace""Mi piace"
😂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Spesso sono necessari compromessi ed indulgenza, non solo con gli altri, ma anche con noi stessi. Alla fine comunque, indipendentemente dalle scelte, bisognerebbe capire davvero cosa si vuole, cosa è prioritario, cosa è più importante. Insomma anche una “scrematura” delle idee in base al tempo che si sta vivendo ha la sua utilità. A volte lasciare andare è prioritario, altre volte è fondamentale tenere stretto per andare avanti.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Essenziale, preciso.
Adesso posso permettermi una sospensione nell’indefinito, nell’abbozzo e nel temporaneo.
E intendo sfruttarla al meglio, oltre che godermela.
In futuro dovrò però scegliere più nettamente.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Mi sa che anch’io mi trovo nella sospensione dell’indefinito. Bella questa espressione. Buona idea godere del momento. 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona