Primavera in cucina

È una cosa piccola, davvero piccola, come tutto ciò che richiede allenamento non mi durerà – per riemergere poi nuovamente a più riprese in futuro.
Ho preparato un sughetto per la pasta, ieri – cavoletti di Bruxelles, aglio, olio, Grana Padano e noci: una specie di pesto alternativo – e per due volte mi sono “condita” della frutta per il pomeriggio (zucchero e alchermes, zucchero e una spolverata di cannella).
Sciocchezze, banalità; tuttavia dal momento che io in cucina me la cavo ma per ragioni laterali cucino ben poco essermi riappropriata, nel mio piccolo, di questo spazio (che è un ambiente, un paesaggio mentale ed un insieme di elementi molecolari in funzione corporale), stare riaccostando, alla cucina sana ma un tantino noiosa dell’Arrotino un guizzo più libero e creativo, mi fa felice.

Photo by Nataliya Vaitkevich on Pexels.com

Così dovrebbe essere l’alimentazione vegetariana: libera e creativa, mentre spesso per pregiudizio o per inesperienza, difficoltà pratica o mancanza di fantasia diventa appunto qualcosa di misero, sempre uguale e triste.
(Per essere chiari, soprattutto a beneficio dei nuovi lettori, l’Arrotino è da tempo pescetariano aka semi-vegetariano come preferisco dire io, mentre la vostra affezionata è flexitariana, ma vorrebbe arrivare al vegetarianesimo – o almeno, per cominciare, sfanculare definitivamente quegli sporadici affettati che ancora compra quando ha bisogno di una dose più massiccia di ferro, nonché di affetto).
Per queste semplici ragioni, in questi giorni, mi sto godendo la lettura di un manuale di cucina che sta andando per la maggiore, ossia Cucina botanica di Carlotta Perego. Costei è vegana ma gentile (di solito è, purtroppo, un ossimoro), ben informata ma non fa pesare – incredibilmente – il bagaglio di nozioni pur necessarie per capire ed agire (insomma è come avere la nonna che ti segue passo passo e ti spiega le cose, e fa sembrare semplice quel che è articolato, soprattutto te lo fa amare).
Lo ripeto, non durerà. Ma intanto voglio sognare un po’ piatti come questi:

Se l’argomento ti interessa, puoi leggere anche: Prima di cena.

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15 pensieri riguardo “Primavera in cucina

    1. Lo conosco da poco, forse un annetto, anch’io.
      Sta per “flexible vegetarian”, ossia uno che si sforza o comunque tende al vegetarianesimo, ma consumando carne molto sporadicamente (o per fatica, o perché cede, ecc. ecc.).
      A patto di non perdersi nella giungla di neologismi, in effetti ha la sua utilità; evita molte lunghe e penose perifrasi…!

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      1. Avevo fatto dei conti, eticamente mi piacerebbe, ma non capisco come starci dentro. Mi servono 2300 kcal. Il 20% devono arrivare dalle proteine, quindi 460 kcal. 1 grammo di proteine dà 4 kcal, quindi mi servono 115 grammi di proteine al giorno. Un uovo ne dà 13. 100 grammi di lenticchie ne danno 9. Senza carne a 115 non ci arrivo mai più. (E non voglio prendere polverine)

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        1. Temo di non poter essere d’aiuto su questo, perché non calcolo le calorie (nemmeno saprei dire obiettivamente di quante di esse necessito…). Pure le percentuali consigliate le ho scordate, anche se quelle basterebbe poco per recuperarle. Però così a naso qualcosa non mi torna… se le proporzioni sono queste, secondo me nemmeno con la carne ci s’arriva. Poi le proteine stanno in realtà in molti alimenti, non solo prevalentemente proteici, ma è difficile fare un computo preciso.
          In ogni caso se di integrazione si abbisogna come vegetariani, è solo della B12 – non di proteine però. Dovrei rimettere in ordine le idee, posso solo dire che su questo fronte non ho mai ritenuto vi fossero problemi – casomai è importante scegliere e combinare proteine ad alto valore biologico anziché no, per esempio unendo cereali e legumi.

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  1. Intanto noto che in casa hai l’alchermes, sparito purtroppo da troppe cucine. Brava! Ci vuole fantasia anche in cucina, anche così i rapporti durano, scoprire e scoprirsi. Io solo con le verdure dopo un po’ sclererei, ma è abitudine…

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    1. Oh, “i vegetariani mica mangiano solo verdure”, per sfoggiare una risposta mai abbastanza inutile 😉
      Ma per te, avrò sempre una bottiglia di Alchermes (e pure di Chinotto rinforzato con whiskey) per affogare la tristezza pandemica nell’alcool ❤
      Dì grazie a mia mamma, che mi ha insegnato ad arricchire banane e zabaione!

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