Fermenti digitali vivi .1: Sondaggi

Dovrei scrivere un postone per raccontarvi come si deve tutto ciò che sto facendo combinando in quest’ultimo periodo – diciamo da dicembre in qua – di nuovo. Probabilmente, alla fine, tanti dettagli interessanti mi sfuggiranno, anyway io mi lancio.
Vi dico subito comunque le parole chiave: soddisfazione. Senso di padronanza. Morte al senso di inutilità da disoccupazione cronica.

Sondaggi retribuiti online

È una cosa, questa, che da tempo vagheggiavo. Almeno una volta ho provato a mettermici, col prevedibile risultato di mollare tutto in brevissimo tempo (forse anche prima di aver cominciato), per manifesta incapacità di sostenere l’attività nel suo insieme: in sé non è affatto complicata, ma essendo allora tutto nuovo per me, l’accollo era eccessivo.
In realtà, una volta che ci sono entrata, mi sono chiesta come milioni di miei predecessori ominidi davanti ad una “challenge”: quanti problemi mi sono fatta per niente? La sostanza è: ci si iscrive ai vari siti dedicati (che vi elenco sotto), si compila nel modo più esauriente possibile il proprio profilo (che consiste in una serie di domande piuttosto particolareggiate sulla vostra vita), e si è pronti per rispondere ai sondaggi che vi verranno segnalati.
I sondaggi per i quali siete considerati (in base alle informazioni fornite) papabili, cioè nel target richiesto, vi vengono segnalati nell’apposita sezione e di solito in home-page, una volta effettuato l’accesso, e/o per mail se vi iscrivete per essere avvisati. Un singolo sondaggio può richiedere dai 5 minuti effettivi ai tre quarti d’ora, che sicuramente dipendono dalla vostra rapidità ma che tutto sommato mi sento di poter dire corrispondano sempre ad un tempo più lungo rispetto a quello indicato come necessario dal sito.
Preciso che capita, non raramente, di iniziare a rispondere ad un sondaggio e venire interrotti dopo poche domande (di solito anagrafiche e generali, appunto per verificare se il rispondente rientra nel target dell’indagine) oppure anche dopo aver fatto un bel pezzo di strada – diciamo un terzo. È una scocciatura, certo, ma è normale: se vorrete prendere in considerazione questa possibilità di guadagno – spicciolo ma concreto – dovete sapere che la prima caratteristica richiesta è la pazienza. Sia per per questi piccoli intoppi sia per la durata della compilazione, e nondimeno perché (a seconda del sito, ma più o meno vale per tutti) raccogliere i punti necessari per riscattare i premi richiede tempo.
Ma c’è ancora un’altra cosa su cui dovreste riflettere.

Volete cedere i vostri dati?

Il fulcro di tutto è questo. I sondaggi retribuiti (poi vi dico anche in che modo) sono tali perché, per offrire alla persona che li compila un ritorno economico, ne hanno prima di tutto garantito uno a chi li sviluppa e sottopone agli iscritti. E quest’ultimo consiste nel possesso e diritto di utilizzo dei vostri dati (da quelli elementari a quelli più sensibili), che voi stessi volontariamente cedete all’atto dell’iscrizione e successivamente – vale per una qualsiasi, banale tessera fedeltà del supermercato, ed a maggior ragione vale qui.
Non sto a tediarvi (e a tediare me stessa) con le implicazioni e le controimplicazioni di questo fatto, ora; penso che in una certa misura tutti siamo informati dell’esistenza di simili meccanismi – per quanto di educazione in tal senso ve ne sarebbe molta da fare, ed essere informati superficialmente è molto differente dall’essere adeguatamente consapevoli.
La domanda è: ne vale la pena? E la risposta, come per tutte le cose più rilevanti e degne, è: dipende. Da quanto alto e specifico valutate essere il rischio cui esponete informazioni, opinioni, affermazioni, e da quanto ritenete di ricavarne in termini di denaro e soddisfazione personale. Solo ciascuno di voi può determinarlo per se stesso.
Di certo, da me non sentirete dire che siccome i dati sono in forma aggregata o anonimizzata non esiste alcun rischio. Chi ve lo dice mente sapendo di mentire. Ma, venendo al dunque, cosa vi può capitare che vi chiedano durante un sondaggio? A me, finora, sono capitati questi casi:

a) il gradimento di un prodotto (o marchio) già in commercio, oppure di una sua variante di cui un’azienda sta programmando la produzione e del relativo marketing. In questo caso vi si chiederà di mantenere la segretezza: sì, se ve lo state chiedendo, io so di una certa novità a proposito di pasta secca che tra un po’ potreste ritrovarvi sullo scaffale 😉

b) un’intenzione di acquisto (o gli acquisti effettuati nell’ultimo periodo, solitamente fino all’ultimo anno) per una determinata categoria o gamma di prodotti, anche in maniera dettagliata (per esempio quante volte, a che ora avete mangiato fuori casa oppure ordinato da asporto, dove, cosa, in quanti eravate e quanto avete speso)

c) le vostre abitudini di consumo (supermercati, prodotti di bellezza, videogiochi, farmaci, e chi più ne ha più ne metta): preferenze, frequenza, utilizzo di servizi quali la spesa online, aspettative e desideri per servizi nuovi…

d) un’indagine epidemiologica, ossia informazioni sulla vostra salute a scopo statistico.
Ho compilato, più di una volta, un articolato questionario che mi chiedeva di elencare tutte le problematiche di cui soffro (io ed eventuale un mio familiare e/o convivente), ordinate per specialità medica.

e) l’espressione di opinioni politiche, religiose, propensioni e giudizi etici; e poi set di domande sul modello dei test di personalità.

Esistono poi diversi modi collaterali, e divertenti, per arrotondare il punteggio raggiunto: giochini estemporanei (per esempio una ruota della fortuna, o una sorta di Tetris), la possibilità (solo su Toluna) di creare personalmente contenuti quali mini-sondaggi (voto rapido a risposta singola o multipla, sfide e opinioni da discutere commentando) – se siete tra i più prolifici per un determinato mese, o anche per tre-cinque di seguito, guadagnate punti – e sempre su Toluna di rispondere a domande veloci da 15 punti sponsorizzate.

Per tutto questo, quali premi?

In ordine di importanza crescente, dal mio punto di vista s’intende:
Donazioni ad attività benefiche di vario genere (per es., per piantare un albero in culo ai lupi: in Thailandia).
Oggettistica di piccola utilità (al momento mascherine, gel disinfettante e compagnia).
Coupon aka buoni sconto da utilizzare per acquisti online (es.: Amazon, Feltrinelli, Kasanova, Decathlon, Zalando, Bennett, Steam…).
Versamenti in denaro su conti digitali (primo su tutti, PayPal, ma anche Virtual Mastercard).

Sino ad ora i due principali siti ai quali mi sono iscritta (dal 25 febbraio, dunque meno di un mese fa), trovandomi bene e riuscendo a collezionare una quantità decente di punti, sono:

Toluna: sono a quota 51.000 punti secchi mentre scrivo, per ottenere il premio a cui miro cioè 35 € su PayPal me ne occorrono 145.000. A questo ritmo, compilando in media 3-4 sondaggi al giorno, tra altri due mesi posso farmeli accreditare
Se doveste decidere di iscrivervi, vi chiedo la cortesia di farlo cliccando sul bottone con il link di affiliazione qui sotto: in tal modo mi aiutereste ad ottenere altri 500 punti:


LifePoints: qui mi arrivano meno proposte, ma nel frattempo, complice una tornata di 10 sondaggi in un giorno solo, ho già richiesto – per due volte – la conversione di 600 punti in 5 € sempre su PayPal.

Altri siti che sto testando (affidabili ma meno coinvolgenti, secondo me) sono: Centro di Opinione (ben fatto ma scarso di proposte) e Maximiles.

In conclusione…

… a me questo modo di fare qualche soldo (spiccio: non aspettatevi in nessun caso di diventare ricchi o campare con sondaggi e affini) e impiegare quel tempo inesorabilmente libero (che è un bene) a causa dell’assenza di lavoro e quindi di stipendio (che è un male) condividendo fatti e pensieri, piccoli e grandi, sulla vita piace. E pure parecchio.
Dell’utilizzo dei miei dati ed opinioni da parte di datori di lavoro, compagnie di assicurazione e simili mi preoccupo poco, o forse sarebbe meglio dire che so di poter subire ben pochi contraccolpi: se pure fossero immediatamente disponibili (come sui social network) agli interessati, e qui non lo sono (salvo illegalità delle quali come utenti non siamo a conoscenza), a determinati contratti già non ho diritto e non avrei comunque accesso. Ergo, come si dice in gergo – e ho fatto pure la rima – fanculo.


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20 pensieri riguardo “Fermenti digitali vivi .1: Sondaggi

  1. La causa dei lupi thailandesi privi di alberi in culo mi ha sempre trovato sensibile: la sosterrò! 😀
    Scherzi a parte, una quindicina di anni fa (all’incirca) mi giunse voce di questi sondaggi retribuiti e subito mi sono iscritto, ma temo di essere stato troppo in anticipo sui tempi: mi arrivava uno striminzito sondaggino tipo ogni dieci-venti giorni, la cosa è durata anni e ovviamente non ho mai visto un centesimo. Sono contento di scoprire che hanno migliorato il servizio.
    Navigando in Rete dal 1997 non ho più un solo dato sensibile che non sia noto alle grandi compagnie, anzi mi sembra che mi ignorino volutamente perché sono stufe di sapere tutto di me! Per le big company sono come il noioso cugino di cui sai tutto ma di cui non ti frega nulla 😀 Mi sono capitati diversi sondaggi (inviati da Amazon o eBay) in cui già alla seconda schermata mi cacciavano: quando non hai figli per cui spendere un mare di soldi, perdono subito l’interesse in te.

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    1. Comprendo benissimo 😀 Nel 1997 ancora ero in terza media e seguivo il mio primo corso d’informatica, ma in effetti di lì a breve, pur non sparaflashando i miei dati in giro, ero già immersa nel mare magnum.

      Ti dirò, per la prima settimana mi sono comportata bene, sono stata onesta.
      Poi ci ho preso la mano, ho capito che i dati sul profilo servono giusto per inquadrarti e mandarti determinati sondaggi e non altri, ma di fatto ogni sondaggio poi chiede nuovamente le informazioni di base, non c’è un controllo incrociato.
      A quel punto ho cominciato a giocare di ruolo ❤
      Assecondo il mood del giorno e posso essere me stessa, oppure un uomo sui cinquanta con reddito medio.
      A volte ho due figli (di solito una bimba appena nata ed un maschietto sugli 8-10, nonché nipoti a muzzo), per i quali ho comprato giochi e giocattoli per l'equivalente di un anno della mia pensione.
      Altre sono una single modaiola che si trucca accuratamente ogni giorno con la qualunque, esce sia a colazione che a pranzo (o se lo fa portare a casa un giorno su due) passando da Eataly e trovandolo rozzo.
      Ma soprattutto amo avere diversi animali, almeno un cane ed un gatto (peccato che sinora mi abbiano chiesto cosa mangiano, ma non la razza né se li ho presi in canile o da un allevatore ecc.).
      Si accettano suggerimenti per le prossime personalità multiple! 🙂

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        1. Il mio guardaroba è diviso a metà: a destra tutto il nero e a sinistra tutti i colori, compreso il bianco. Come vedi splitto pure io 😂😂😂

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    1. Esatto… ormai per evitarlo bisogna essere dei ninja, e soprattutto aver capito ed iniziato ad imboscarsi da giovanissimi. Per noi, è tardi! 😉
      (Nel frattempo stamattina mi sono stati accreditati i primi 10 euro).

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      1. Beh ok grande fratello ma ancora tutte tutte le informazioni su di noi non ce le hanno, a meno di non averle sbandierate in qualche (troppi) post che vengono analizzati (anche questo per esempio)… Di tanto in tanto consiglio di utilizzare la “Apine Chicco strategy” … devo fare un post per spiegarla, prima o poi.

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        1. Tu prova a cercare, di tanto in tanto, qualcosa su amazon o ebay o su google, che non c’entra niente con te, nel mio caso le apile chicco… e farlo magari per un tre o quattro giorni, vedrai che i sistemi di profilatura cominceranno a non capire chi sei! 😀

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        2. Ah, beh, se è per questo a me piace dissimulare e camuffarmi, con questi giringiro tra mille aziende diverse e ricerche pure su cose lontanissime dal mio sentire non faccio che peggiorare il mal di testa degli algoritmi. Way right 😉

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  2. Io non ho mai fatto un sondaggio. Sono molto riservata e poi non amo marche e brand conosciuti, anzi di solito vado in cerca di cose poco conosciute. Poi sarei anche limitata da alcune intolleranze, nel dover provare certi prodotti 😆

    "Mi piace"

    1. Da un lato anch’io sono riservata, ma più con le persone a me “vicine” che con gli sconosciuti, e negli ambienti che frequento: se invece si tratta di espormi con chi non mi conosce, non ha a che fare regolarmente con me ecc. è già diverso. Poi su alcuni temi non ho alcun imbarazzo – al massimo posso temere di inalberarmi se l’interlocutore non è all’altezza, ma questo è un altro discorso.
      Le marche devo dire che le valuto con cinismo e non rappresentano una mia priorità negli acquisti, ma al tempo stesso apprezzo quelle che oggettivamente riconosco essere sinonimo di qualità, o che mi offrono un piacere estetico che ad altre manca.
      (Nel caso dei sondaggi i prodotti non si devono testare, anche se faccio pure quello. Ma a voler essere precisi al millimetro può essere che ti scartino, se hanno bisogno di persone che già ne fanno uso).

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      1. Io son cresciuta con una madre stilista che notatutti i difetti pure nei vestiti firmati. Nota le trame delle stoffe, le cuciture, il tipo di punti usato, le piegature delle stoffe… Tutto quello che molti non vedono. Il cotone di qualità, il puro lino, la pura lana vergine,… Neanche i grandi stilisti usano più certi materiali perchè sono diventati introvabili. Io ho avuto una casa piena di stoffe preziose e qualsiasi tipo di orpello, gioiello e decorazione, e mia madre mi ha trasmesso il senso estetico della bellezza. Ma se da una parte apprezzo certe cose dall’altra mi rendo conto che adesso molte cose le si usa per uno status simbol e non per l’apprezzamento dell’oggetto in sè. Io sono riservata per i miei dati personali, intendevo questo, e non per le mie opinioni su certe cose. Però a volte trovo difetti in certi prodotti che altri non notano. Ma non avrei proprio il tempo per mettermi a descrivere ogni prova o prodotto. Credo che ci sia già gente brava come te che ne parla 😉😊🤗

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    1. Visti… grazie di cuore! ♡♡♡
      Assolutamente no, PayPal è un’opzione che ho scelto di avere per comodità proprio per queste attività, ma di indispensabile al mondo c’è ben poco: apprezzo molto di più il pensiero, che porta altrettanta caffeina 😊
      Ovviamente, per qualsiasi difficoltà scrivimi pure (la mail è nel menu in alto a destra) – per quel che posso aiuterò!

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