Sogni .28: Spigolature

Molti sogni interessanti e suggestivi in quest’ultima settimana: peccato aver tergiversato, cazzeggiato e non averli appuntati come si deve, né raccontati subito. Ma ero appunto in preda alla noia, e non mi andava. Mi limito a segnare qui, con un rapido schizzo, qualche scena o dettaglio rimastomi impresso anche a distanza di giorni.

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Esploro un labirintico centro commerciale, in cerca di qualcosa, in attesa di qualcuno, e provo inutilmente a chiedere alla cassa di un bar di poter avere la copia omaggio d’un paio di riviste di cui mi hanno spedito il codice-coupon.
Girando l’angolo entro in un lungo corridoio pieno di tavolini occupati, sempre facente parte del bar, ciascuno addossato ad una colonna che regge al centro un grande bignè, e ad uno di essi siede una coppia con un cinghiale al guinzaglio che mi abbaia contro.

^{Maialino vietnamita sul treno Roma – Lido}

Ho catturato un assassino, sfuggito alla giustizia per più di vent’anni, grazie ad una sola prova: un paio di sue scarpe, con una scritta sulla suola, e cioè Indocina… Illuminati… Integrale… acc, non me lo ricordo più di preciso, ma iniziava con la I ed era bislacco, avulso dal contesto.
Nella parte finale, a bloccare il criminale, si formava una staffetta – una catena di persone, chine verso terra, che si passavano le manette da stringergli ai polsi.

E poi gli ascensori: in più di un’occasione resto chiusa in ascensore, o scopro che è impazzito e schizza verso l’altro senza fermarsi al piano – una volta ne esco fortunosamente infilandomi, insieme ad E., in un lungo tubo di plastica del tipo di quelli di scarico delle fogne (meno male che non conteneva nulla), come fanno i ladri strisciando nelle condotte di aerazione.
Periodicamente queste sono immagini che mi si ripresentano.