Mi verrebbe da dire che non ho mai avuto animali domestici, così come ho sempre detto spontaneamente (accorgendomi del falso in atto pubblico solo dopo) che ero figlia unica. Ma la verità è che avevo un fratello, seppure faticassi a considerarlo tale a tutti gli effetti, com’è vero che ho avuto ben tre animali domestici: di quelli basic per ragazzini che si devono accontentare senza troppo sforzo, certo. Chiedete a mia madre.
Sapete tutti di cosa parlo: pesci in boccia, tartarughine d’acqua, infine – la punta massima raggiungibile – un criceto. In quest’ordine. Non fraintendetemi: ho voluto bene a tutti loro, e tanto più quanto più il livello evolutivo saliva (inutile nascondercelo: ciò vi faccia riflettere sul ruolo dell’uomo nel mondo eccetera eccetera).
Fatto sta che, con queste lodevoli ma insufficienti eccezioni, io da ragazza e ancor più da piccola non ho avuto quello che so essere un grande privilegio, ma anche una grande occasione esperienziale (perdonate la virata tecnico-aulica). Insomma: mi è mancato qualcosa, e quel qualcosa molto l’avrei desiderato.
Ma veniamo al presente, e dunque al momento in cui non ho più vincoli familiari che mi impediscano di realizzare questa aspirazione.
Sì, l’ora è vicina. Sto concretamente ragionando su che tipo di animale sia più adatto a me, alla vita che faccio, perché la sua non sia penalizzante per me né la mia per lui.
Per una moltitudine di motivi che sto ad elencare qui, i papabili risultano essere:
- coniglio
- maialino nano
- capra
Dalla terna tocca però subito escludere la capra, poiché nonostante il giardino condominiale non sento di poterle garantire uno spazio all’aperto adeguato ai suoi bisogni.
Il coniglio, per contro, sarebbe molto gestibile in casa, soprattutto considerando che oltre ad alcuni spazi a lui dedicati lo lascerei quasi costantemente libero di girare come e quanto gli piace. Tuttavia so che è un essere molto delicato, facile ad ammalarsi, e stanti la mia inesperienza e la mia sensibilità rappresenta forse un’opzione troppo rischiosa.
Il giusto mix tra facilità di gestione, comodità (di entrambi) e resistenza fisica, oltre che taglia abbordabile per le mie scarse energie, sembra allora essere il maialino, rigorosamente nano.
Ho molto sui cui informarmi per poter decretare che è effettivamente, non solo a naso, la scelta giusta; ma son fiduciosa e già piuttosto orientata. E sorrido ironica pensando alla mia dolce mamma, che da lassù sta sicuramente gridando allo scandalo, perché il maiale per lei è una cosa che si fa al forno con le patate. Té ta hét màtö, mi direbbe. Poi però, ne son sicura, alla lunga si affezionerebbe.
Sono tutti e tre animaletti adorabili 😀 Fai bene ad informarti, credo sia super importante per favorire la migliore esperienza per entrambi 😉 Spero tu possa presto realizzare questo tuo desiderio.
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La ricerca prosegue… ti dico subito che ho scoperto non esistere i maialini davvero “mini” o “micro”: tolti i vietnamiti nani, che sono stati selezionati per la ricerca scientifica ed hanno poi avuto successo come domestici (nani per le dimensioni ridotte rispetto alla media dei suini, ma non certo piccoli), in realtà di stazza inferiore non ce ne sono 🙁
E dunque, addio maialino, a meno che un domani non vinca la lotteria e mi faccia la villa con giardino.
Mi sto già ri-orientando, nonostante i dubbi, sul coniglio, che nel complesso ha buone caratteristiche e, a conti fatti (letteralmente), mi verrebbe a costare meno dell’auto. E l’auto non durerà in eterno, né penso di sostituirla con un’altra. Sto pensando alla combo mezzi pubblici + bici elettrica + monopattino non elettrico / skate. Una cosa del genere.
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Eh.. tanti sono gli aspetti da considerare quando si decide di prendere un animale. Per esempio avere un ambiente adatto, i costi di accessori, spese veterinarie, cibo, manutenzione, il tempo e le energie che gli si possono dedicare, il tipo di rapporto che si vorrebbe, i possibili imprevisti/limitazioni che si possono verificare. Un esempio tra tanti: nel caso dovessi andare da qualche parte per qualche giorno, l’animaletto prescelto è facile da gestire? Lo puoi portare con te o lasciare a qualcuno? C’è un veterinario vicino a te nel caso non dovessi più avere l’auto? Qual è la vita media dell’animale? (Se vive un po’ di anni considera che la tua situazione attuale potrebbe cambiare in futuro..) Io credo che avere un animale sia una bellissima esperienza, ma da affrontare anche con molta consapevolezza, quindi non prendere i miei “punti” come un modo per scoraggiarti, ma pensaci bene. Ps. Il gatto l’hai scartato per qualche motivo particolare?
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Agli spostamenti ho pensato soprattutto perché qui a Roma l’aria spesso è tossica… e questo fattore per un coniglio è problematico, ben più del viaggio.
Hai fatto bene a suggerirmi tutta una serie di riflessioni, non si finisce mai di chiarirsi le idee!
Il gatto no, nonostante sia tra i miei animali preferiti, perché richiede ancora qualche accortezza in più rispetto al coniglio (ma anche al maialino, se fosse stato), in termini di libertà di movimento, di “finezze gastronomiche” (si sa che il gatto disdegna ciò che è preparato con cura appositamente per lui e pretende un servizio top-level inventato sul momento, e poi, quando soddisfi le sue richieste, riflette a lungo se per caso non sia il caso di chiedere una modifica allo chef…). E via dicendo!
Certo è un bene, almeno per me, che sia così indipendente. Ma al tempo stesso, ora, ho bisogno di qualcuno che affettivamente sia meno volubile 😉
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Capisco 😉 Non ho mai gestito direttamente un gatto, ma te lo chiedevo perchè mio fratello, seppur alla prima esperienza con un animale, non ha trovato alcuna difficoltà. E’ super comodo che non ci sia neppure bisogno di insegnargli dove sporcare e che si pulisca da solo. Per me che ho un cane che deve uscire 3/4 volte al giorno e necessita di molte più cure, il gatto per certi versi mi sembra molto più facile nella gestione. Anche per il cibo, è vero che ha le sue preferenze, ma non le ho trovate eccessive. Poi al cane devo dare cibo con una regolarità (il mio mangia due volte al giorno in orari precisi), il gatto mangia quando ha voglia e si autoregola.. Sicuramente però ci sono gatti e gatti e questo è un altro aspetto da non sottovalutare. Qualsiasi animale prenderai avrà la sua personalità che può discostarsi molto anche da quella di altri suoi simili. L’ideale è farsi consigliare da qualcuno che conosce bene la specie e ti sappia un po’ guidare nella scelta anche dell’esemplare. Del coniglio non so nulla… mi sembra però simpaticissimo e dolcissimo 🙂 In bocca al lupo con la tua ricerca 😉
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Grazie! ❤
(In effetti di solito si restringe molto il campo, e nelle discussioni tra conoscenti la domanda verte soltanto, da principio, su cane o gatto. Con relative fazioni 😀 In quel caso, allora sì, concordo pienamente con te e sceglierei il gatto mille volte. Non per nulla, anche se ho imparato ad apprezzarli molto di più in quest'anno, ho detto più volte all'Arrotino che se mai volessimo avere un cane, io lo coccolo e lui se ne occupa: modernamente, ci si divide i ruoli in modo libero, ma devono essere chiari 😉 )
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Essere chiari è utilissimo! 😀
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Adotta un gatto del/nel giardino condominiale. certamente ce ne saranno.
Si affezionerà, ogni tanto quando siete in vena di coccole puoi farlo entrare qualche ora in casa, poi lo lasci andare alla sua vita “naturale”.
Lui non sarà “prigioniero” in un appartamento (amano troppo la libertà) e potrà conservare l’opportunità di riprodursi (quelli di casa li … mamma mia!); tu sarai libera nei tuoi spostamenti. Bingo!
Un cordiale saluto.
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Eh, sì, ma per quanto l’ambiente del nostro condominio non brilli per civiltà, il degrado non è ancora arrivato al punto di attirare randagi 😉 Del resto, son solo dieci appartamenti, di gatti nel giardino ne circola solo uno (di una vicina) e saltuariamente due della casa di fronte, ma solo di passaggio.
Un saluto a te, buon weekend 🙂
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L’atroce pratica della sterilizzazione di questi poveri animali sta dando tristi risultati. Un giardino senza gatti è una giornata al mare con la pioggia.
Buone cose.
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Riporto quello che ha detto la mia gatta dopo aver letto il tuo commento:
“Non esistono gatti randagi, siete voi umani che siete stanziali. Noi semplicemente ci aggiriamo per il creato (che voi umani state rovinando). Se non abbiamo amici umani -perché noi gatti rifiutiamo i “padroni”- è perché di certi umani c’è poco da fidarsi.”
Non te la prendere, Micetta è puntigliosa.
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😂😅
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Su sterilizzazione e randagismo il discorso potrebbe dilungarsi sino alla nostra dipartita e oltre, io, tanto per cambiare, sono del parere opposto (in linea del resto con i volontari dei rifugi per animali, di canili e gattili, ecc.). Il mare d’inverno, e con la pioggia, sa essere affascinante 😉
Ciao!
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