In un post su Facebook (che non riporto perché impostato su privato) un mio contatto faceva presente come, nel doloroso caso Eternit, furono proprio i tecnici (non a caso stipendiati dalla multinazionale stessa) a propalare con dolo – e insistendovi con perizie e campagne informative – falsità: da esperti asserivano e confermavano che l’amianto fosse non cancerogeno, bensì del tutto innocuo.
Oggi, in materia di Covid e di tutto ciò che gli gira intorno, le cose non stanno diversamente. Oggi infatti si sta per commercializzare (al solito, in procedura d’emergenza: come se esistesse ancora un’emergenza) un farmaco in pillola o pastiglia, della Merck, per il coronavirus più calunniato di tutti i tempi.
E sapete cosa mise in commercio la Merck (non la associavo, l’ho scoperto in questi giorni), a seguito delle solite inutili prove su animali (parleremo anche di questo), e proseguendo per anni anche dopo che era emerso il gran numero di gravi eventi avversi su neonati nati da madri che lo assumevano? Il Talidomide.
La nuova pilloletta magica si chiama mulnopiravir, segnatevi questo nome.
E tenete presente che potrebbe essere modificato o diversificato nei paesi non USA.
Nell’articolo del Post che la “presenta” si citano anche le monoclonali, ricordando che costano tre volte tanto – ma questo non è un dato ineluttabile: è una scelta politica, ancora una volta – e che richiedono una supervisione professionale durante la somministrazione (per un farmaco testato per pochi mesi su un totale di 1.500 persone, invece, questa supervisione si dà per scontato non occorrerà: dopotutto in questo modo non occorre ricoverare, la gente può morire comodamente a casa propria e si risparmiano un mucchio di soldi).
Spiace scoprire che proprio Il Post, da più di un anno impegnato in una neswletter dedicata specificatamente al Covid, annessi e connessi, sinora da me moltissimo apprezzata per il raro equilibrio, la professionalità, la capacità critica e di analisi ora – improvvisamente – perda la brocca, rinneghi anche cose scritte in precedenza e si faccia testata partigiana della dittatura sanitaria, con codazzo di elogi alle case farmaceutiche e spade tratte a difendere i tutt’ora letali vaccini. Tanto da titolare quest’ultimo invio, di ieri, Occhio alle “cure domiciliari precoci” – così, con le virgolette.
Pazienza: ora provvedo a cancellare l’iscrizione.
Nel frattempo, ho provveduto ad aggiornare la mia bio sul profilo Fb: ora recita: “Minimalista. Cattolica. Vegetariana. E dal 2021, pure novax”. Il che non è (più) una mera provocazione.
Sono sempre gli stessi delinquenti, più delinquono, più li salvano dalla galera e più ritornano a fare le stesse cose finanziati e corrompendo a piene mani chiunque.
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All’epoca i ricercatori e l’azienda se la cavarono sostenendo – purtroppo correttamente dal punto di vista legale, anche se questo non risolve l’intera faccenda – che, avendo loro effettuato le sperimentazioni su animali imposte e non avendone ricavato alcuna controindicazione, non gli si poteva imputare di non aver “verificato”.
Al di là del fatto che la sperimentazione animale è ‘na ciofeca, assumendo che pur essendone a conoscenza allora la consapevolezza di doverla abbandonare non fosse sufficientemente matura (eppure ancora oggi la utilizzano…), resta il fatto che furono abbondantemente avvertiti e messi in guardia, senza con questo prendere alcun provvedimento.
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Infatti, e vogliamo ricordare la strage di persone e bambini in africa fatta da Pfizer e salvata all’ultimo secondo dal giudice amico?
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Vogliamo.
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il problema amianto ed Eternit assieme all’Ilva lo conosco abbastanza bene ed il tempo che è sempre galantuomo ha detto la verità a dispetto di quei prezzolati tecnici che asserivano l’innocuità dell’amianto.
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La verità prima o poi emerge, almeno per chi la vuole ascoltare.
Ma nel frattempo la realtà ha seminato morte.
(Mi dispiace. Non so in che termini tu abbia a che fare con Ilva ed Eternit, ma la sostanza è nociva in tutti i modi possibili).
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sono cresciuto proprio nel Quartiere napoletano dove esisteva l’ILVA.
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Sai che stamattina pensavo proprio la stessa cosa… per anni si negò a spada tratta la pericolosità dell’amianto. A Pistoia, dove vivo, c’è stato un numero importante di morti per mesotelioma tra gli operai che lavoravano alle officine Breda e le loro mogli, che scuotendo la polvere dalle tute di lavoro respiravano amianto. E pensavo che magari, fra qualche anno, verrà fuori che tra la vaccinazione e certe morti improvvise il nesso c’era eccome. Lo dico da vaccinata, da persona cioè che ha preferito affrontare il rischio del vaccino a quello del covid (che peraltro ho avuto, prima di vaccinarmi: e chissà che non ptessi fare a meno del vaccino…)
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