Dare un nome alle cose

Leggendo Al di là delle parole di Carl Safina, ho apprezzato molto che l’autore insistesse, in ciascuna delle tre parti di cui si compone il suo saggio (incentrate sugli elefanti, sui lupi e sulle orche), sul fatto che gli animali non sono oggetti animati ma soggetti – e dotati non soltanto di senzienza, ma altresì di coscienza, di intelligenze specifiche variamente ramificate, di intenzionalità e volontà -, non un cosa ma un chi, un qualcuno, e che dunque il pronome adatto, in un inglese che per loro ha sempre usato il terzo genere, non è il neutro it ma piuttosto he / her, lui o lei: individuo vivo e dotato di personalità.
Se pensate che “personalità” sia un attributo eccessivo – e preferireste magari “individualità”, o “carattere”, ricordate che gli elementi sopra indicati rappresentano proprio ciò che occorre a definire il concetto di persona.
Sì, gli animali sono persone. Persone non umane, così come noi siamo animali che si distinguono dagli altri per la verbalizzazione (che è diversa dalla comunicazione tout-court: si comunica anche senza linguaggio, e del resto, alcuni animali non umani hanno anche quello, per quanto sintatticamente, lessicalmente e grammaticalmente limitato).

Nominare le cose implica farle proprie, conoscerle e riconoscerle, insomma amarle.Chiara Mongiello, “Le parole sanno di”.
Nominare le cose significa (ri)crearle; cioè, senza scomodare l’Onnipotente, attribuire loro una fisionomia interiore, secondo la capacità che ci è data di leggerne i tratti.
E non è un caso se diamo agli animali coi quali conviviamo nomi propri, non tanto elevandoli quanto appunto riconoscendoli fra la massa (il branco, il gregge, lo sciame, lo stormo, il banco, la cucciolata…): azione possibile nei confronti di un vivente, mai di un oggetto inanimato e, come tale, dotato di specificità, singolarità, unicità, ma privo di una vera e propria individualità, personalità.
Individuo e, a maggior ragione, persona è infatti chi può riempire la propria esistenza al mondo di vita (bìos e psyché): che è esistenza attiva, agente.

2 pensieri riguardo “Dare un nome alle cose

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