Nasi

Con un naso si può fare molto, con due nasi addirittura di più.
Si può comunicare, ad esempio. Io ho preso in prestito dagli inuit, senza pretese antropologiche di corrispondenza fedele, lo struscio orizzontale tra nasi a mo’ di saluto, di “ti voglio bene”. Lo facevo con mia mamma, ed ora lo faccio con l’Arrotino.
Analogo a questo gesto mi pare essere lo struscio naso contro guancia tipico del gatto, anch’esso da me rubato e imitato (ma con felice spontaneità).
Restando fra animali, con le gemelle aka Sorelle Materassi ho scoperto che, davvero, se si vuole tranquillizzare un coniglio dalla respirazione accelerata è efficace imitare il movimento del suo naso col proprio, dandogli un ritmo lento sul quale lui / lei si sintonizzerà.
Un bacio sul naso sta a cavallo tra il desiderio di dare e quello di ricevere amore; è una tenerezza che apertamente si auto-dichiara indifesa.
Ma l’uso migliore che, a mio giudizio, se ne può fare è quel bellissimo pas de deux del respiro di una coppia nel dormiveglia: mentre lui espira, lei inspira il suo fiato; e viceversa. Ci vogliono la giusta vicinanza e la giusta posizione. Ci vuole sincronia nella respirazione. L’Arrotino direbbe che è male: che mi respiro la sua anidride carbonica. Ma siccome è la sua a me piace, e tanto basta.

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5 pensieri riguardo “Nasi

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