Regali

Il compagno della vita. Un lavoro decente e sufficiente alla sussistenza. Una casa sicura. Tutto questo, più che averlo ricevuto per grazia di Dio dopo aver sopportato cristianamente traversie varie, l’ho ottenuto perché il Signore ad un certo punto deve essersi rotto le divine balle delle mie insistenti lagne (nelle Sacre Scritture si chiamano, con maggior eleganza, lamentazioni), da brava testa d’Ariete.

Se solo imparassimo a fidarci dell’amore di Cristo, che ci ha promesso meraviglie, e di Maria Sua madre – l’unica madre pienamente ma non solamente umana, inflessibile nel curarsi dei suoi figli terreni senza mai stancarsene!

Lei è un porto sicuro anche per la signora A., arrivata stamattina da noi tremante e piangente. Da me ha avuto una bottiglietta d’acqua ed una salviettina umidificata, un ascolto partecipe ma necessariamente limitato e una briciola d’affetto che spero abbia percepito. L’acqua che può darle la Madonna però non cessa mai di scorrere, e di più fresche e dolci non ce n’è. L’ascolto che la Madonna può darle è perfetto, mai stanco frustrato o arrabbiato. Di Maria non dobbiamo temere ubbie, dubbi o fatiche che frenano anche le migliori mamme di questo mondo; il suo affetto è puro e duraturo.

Siccome sono appunto umana, prima c’è la pappa ed un attimo di decompressione e relax. Poi, però, la prima decina sarà riservata ad A. E la seconda alla bella persona – una persona che stavo aspettando di scoprire – che mi ha regalato il rosario proveniente da Medjugorje.