Caccia alla gatta

Stamane appena svegliata mi sono rotolata di lato, ho aperto gli occhi sul mio braccio piegato e lì, proprio lì sulla rosa collina di carne ho visto a distanza ravvicinata l’intreccio, la foresta di peli che ricordava una foresta vera, di erba ed alberi.
Osservandola – oltre a quelle che mi son sembrate doppie punte! – ho notato un punto in cui l’ammasso fitto lasciava spazio ad un’immagine ariosa e delicata: i fusti cheratinosi s’eran chinati a formare la sagoma d’una gatta, corpo tondeggiante orecchie a punta; e sul lato sinistro della testa cadeva un piccolo nastro: dettaglio che mi ha fatto capire che quella gatta ero io. Perché mi sento gatta, l’Arrotino mi chiama (tra le altre cose) Micia, e quel nastro pendulo altro non era che il nastro bianco a chiusura della coroncina di fiori indossata sul capo venerdì, quando mi sono sposata il mio bell’uomo.
L’ho poi cercata nuovamente, la gatta, dopo aver aggiustato la posizione a letto, ho mosso il braccio di lato e circolarmente per esaminare ogni combinazione di segni e disegni tra la peluria, ma senza risultato.

Peccato.
Mi è venuto da pensare a quella volta in cui interpretai le forme d’una macchia d’olio motore sull’asfalto, iridescenti e sinuose, come l’immagine di una fiamma ardente.
La mia mente ne trasse un preannuncio di fuoco: se incendio, metafora di innamoramento o cos’altro non sapevo; ma ritenevo qualcosa dovesse significare. Un pensiero magico, irrazionale ma sempre affascinante e quasi sempre divertente. Da allora molti altri ne ho avuti.
Ed anche stamattina mi è stato spontaneo cercare un significato. Se quella ero io, cos’avevo attorno? Dove mi trovavo, e per fare cosa? Ma ero solo una sagoma, e non avevo un’espressione facciale da scrutare.
Ad ogni modo, alla fine, pochi giorni dopo l’aver letto il mio futuro nella macchia d’olio come lo si fa nei fondi di caffè, mio padre mi svelò d’aver avuto una moglie precedente a mia madre, d’aver avuto con lei una figlia, ed i loro rapporti successivi al divorzio. L’ex moglie si chiamava Fiammetta.

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3 pensieri riguardo “Caccia alla gatta

    1. Noi no, ma la figlia della mia testimone effettivamente si è sposata con rito druidico. E con corona di fiori.
      Siccome il bouquet m’impicciava e manco lo volevo, ho accondisceso all’offerta di regalarmelo purché non dovessi tenerlo in mano.

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