Freddo

Oggi mi sento fredda.
Pietrificata.
Non so se non riesco a muovermi perché troppo tesa o perché troppo debole, vuota, senza nerbo, come mi avessero sfilato la spina dorsale.

Mi sento fredda come una morta, a dirla tutta mi sento già morta.
Dov’è la mia esistenza, che sembrava appena cominciata e che sembra ora ridursi ad un paio d’ore di televisione mentre ceno, rifaccio lo zaino – sempre lo stesso – per il giorno dopo, inseguo uno scampolo di libertà e condivisione.
Sono stanca. Di tutto. E sono stanca, e basta. La mattina, il pomeriggio, la sera, che lavori oppure no (ma soprattutto se lavoro); lavarmi uscire di casa metter su un thè che strazio sempre lavoro è. Il weekend è già finito, ho fatto appena in tempo a pronunciare la parola, a sentire l’idea.

Il mio cuore è una bomba, è un cuore di toro.
Ho visto il futuro, me l’ha cantato la risonanza con i suoi suoni robotici e ribadito il respiro risucchiato da disperata, da donna che affoga dell’ecocardio sotto sforzo: quando sarà (non mettiamo limiti alla Provvidenza!), sarà come per mia madre: cercando aria che non entra più nei polmoni, morirò soffocata.

Sarò d’umore pessimo a causa del ciclo?
Forse, certo.
Pensa un po’ che vita di merda quella delle donne, sentirsi una pezza e al lumicino per un quarto del mese, ogni dannato mese.
Malinconia.
Manca mamma (l’ho sognata, anzi no l’ho ricordata e desiderata in pieno giorno, insieme ai miei molti morti), manca papà, manca fratellone che poi dentro era più piccolo e indifeso di me.
Ma davvero sono già così avanti, così danneggiata, davvero la vita è corsa via? Non è l’adolescenza che rimpiango, ma ieri l’altro: quando camminavo (ora come, quanto a lungo, quando mai?).
Vorrei camminare liberamente.
Vorrei essere non magra, ma normale. Normopeso. Forse normodotata (ma questo non ho mai saputo fino in fondo come sia). Vorrei poter decidere che farò sparire la pancia – oggi mi faccio schifo, tutto mi fa schifo – sapendo che dipende unicamente da me, che ne ho i mezzi.
Non ho più i mezzi.
Dove sono i miei mezzi?

21:30, a letto ogni sera perché di più non reggo.
E la vita dove finisce? Cosa posso mai costruire o godere nei ritagli tra una necessità ed un dovere?
Non ho nemmeno più grandi progetti, ma persino quelli piccoli sembrano uccelletti malnutriti senza ali.

Sono fuori tempo per tutto.

31 pensieri riguardo “Freddo

  1. Accipicchia pensavo di essere un pessimista degenerato … ma c’è chi mi frega !!!
    Capisco che non c’è proprio nulla da essere allegri, ma leggendo il tuo pensiero, ho pensato che stanno riuscendo a strizzarci come limoni dal punto di vista psicologico.
    La Psico Polizia e il Ministero della Verità di orwelliana memoria, stanno lavorando proprio alacremente e bene.
    Purtroppo….

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  2. Ok, fuori piove, ma ti stai buttando troppo giù! Sei una giovinetta, hai pure il ciclo. Anch’io avevo un ciclo ma me l’hanno fregato. A parte scherzi, su con la vita! Lì per lì dalle prime righe temevo ti fossi beccata il Covid. Ti tocca vivere invece: uscire, lavorare, mangiare, amare. Ma perché ti vai a immaginare come morirai? Di sicuro c’è solo che succederà, non sei mica Berlusconi. Il come è il quando è nelle mani di Dio, dicevano una volta… buona serata!!

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    1. Mi fai sempre sorridere anzi ridere di gusto. Grazie, caro.
      Potrebbero farci un nuovo format: Chi vuol essere Berlusconi? (Io no. Sono allergica al lucido da scarpe in testa).
      Vivere per vivere, mangiare per mangiare, oggi lasagna agli spinaci con acciughe e parmigiano. Made by Arrotino aka Marito 😉

      Tra le cose rimastemi indietro, ma che arriveranno (credo), c’è un post con libri e film orrorifici che sto leggendo e vedendo in questo periodo.
      Un capitolo di “Fascisti da Yuggoth” – il titolo è già tutto un programma – mi ha ricordato molto la tua Olena e le sue avventure (il cui ultimo viaggio sto trascurando, ahimè). C’è pure un pappagallo di nome Benito, che insieme alla cameriera di un locale chic si unisce alla Resistenza! ❤

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  3. Mi dispiace molto per quello che stai provando e vivendo. Spero che oggi sia un giorno migliore, ma in ogni caso coccolati e fatti coccolare il doppio😉 Questi momenti giù penso insegnino ancora di più a godere di quello che ancora c’è. Un abbraccio grande e buona giornata ❤️

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    1. Grazie, carissima: ricambio l’abbraccio e spero che le vostre cose stiano proseguendo bene.
      Farsi i conti in tasca è inevitabile, se non porta alla disperazione fa anzi bene. Poi, si riparte con quel che si ha.

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    1. Sì. E’ stata una settimana, anzi più di una settimana, intensa e a tratti molto pesante. So che può sembrare eccessivo o frutto di malumore, ma in realtà io penso alla morte spesso e serenamente. Certo, in questi frangenti proprio serena non sono… ma passano. Passano sempre.
      Ora ho qualche giorno di pausa per recuperare forze, lasciar andare i pesi che si sono accumulati e ripartire.
      Grazie!

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  4. Dire che ti capisco è poco, io So cosa senti. La mia disperazione è diversa dalla tua, le motivazioni diverse ma conosco bene il senso di vuoto, di ineluttabilitá. È pesante, ci si sente attaccati a un carro di pietre pesanti, non più sopportabile. Tesoro cipolloso, ti leggo e vorrei prendere qualche tua pietra e spistarla sul mio carro, darti sollievo per un po’, finché posso. Come sappiamo bene entrambe, questi momenti acuti passano. Passano sempre. Guarda attorno a te, accogli e raccogli tutto l’amore che ti vogliamo.

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  5. Non ho ben compreso Celia, se il tuo sconforto venga dal ciclico periodo o dai risultati della risonanza magnetica di cui parli…

    Certo è che nell’uno e nell’altro caso, ti trovi difronte (credo, se mi è concesso ipotizzare) a qualcosa che non vorresti, che allontaneresti da te, che vivi come una croce… e con te non uso questo termine a caso.

    Ma qual è il “senso” della croce?
    «…scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani»

    Dobbiamo quindi tornare alla fonte, porci delle domande difronte alla precarietà o alle precarietà della vita. Al senso stesso della vita… soprattutto quando la vita, anche solo per il suo apparentemente inutile “tran tran”, sembra scorrere senza senso.
    Mi alzo, mi lavo, faccio colazione, vado al lavoro, torno a casa, ri-mangio, aspetto sera o al massimo il fine settimana… è veramente tutto qui?

    Sono domande e un po’ “provocatorie” (nel senso buono), ma che vorrebbero spingere all’urgenza della risposta, perché non basta “tener duro”, abbiamo un limite e talvolta la corda si pezza.

    Io in anni e anni di cammino, le mie risposte le ho trovate, e di croci, le mie, potrei parlare. Le risposte le ho trovate in quel Cristo che la croce ha trasformato di senso e di concretezza e non credo d’essere più intelligente o sapiente di te come di altri.
    Sono risposte che possono essere certo condivise, ma non spacciate per “regole” o “stratagemmi”, quindi qui mi astengo.

    «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;» (Mt 7,7)
    Basta sapere dove cercare e a Chi chiedere… 😉

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