La transizione

La consueta transizione tra estate ed inverno quest’anno tarda ad avvenire. E’ uno strano, stranissimo Halloween, con ventidue gradi ed un cielo troppo chiaro.
Il cero però (un cero di qualità, fatto in Italia, e vero, non un giocattolaccio elettrico cinese) lo accendo e lo poso tra l’erica sul cordolo della tomba, con lo stesso caldo fervore di sempre. Ha una bella Madonna, dall’espressione seria ma non troppo, stampata davanti sull’adesivo.
Controllo gli orari e scopro che in questi giorni il cimitero resterà aperto più a lungo, potrei tornare domani dopo le cinque di pomeriggio e godermi l’atmosfera. Avrei voluto – è un piccolo sogno che faccio ogni anno – andare a Gardaland per la spooky season, ma anche stavolta ho lasciato cadere l’idea; per il solo motivo che l’attrazione che amo di più (casualmente anche quella più a tema) è chiusa per lavori di ristrutturazione. Sto parlando naturalmente dei Corsari. Ma sto già rilanciando, potenziato, il progetto…

… uscendo passo dalla bancarella della solita donna che prepara frittelle, un rito a cui non rinuncio. A questo giro, ci faccio mettere anche la Nutella, e come di consueto contribuisco all’economia zingara.
Non c’è niente da fare: squisita, leggera, si sente che l’olio non è strausato e che gli ingredienti sono ottimi – persino il sacchetto di carta è robusto ed onesto, il tovagliolo poroso e resistente. Conosco questa famiglia da anni ed ogni volta la soddisfazione è massima. L’unico difetto della frittella è che, ahimè, finisce troppo presto. Toccherà fare il bis.
Dopotutto, questa giornata tranquilla e piacevole al lavoro ha trovato una degna conclusione.
Come sempre, non occorrono grandi cose per andare al cuore delle ore.

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8 pensieri riguardo “La transizione

    1. In effetti… temo che, quando sarà, il cambio di stagione arrivi drastico e violento.
      I Corsari riaprono, ma non so quando. Intanto, io mi sto allargando e medito di raggiungere addirittura Disneyland Paris. Lì c’è il Phantom Manor! 😍

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      1. Detto fatto, oggi la temperatura è scesa di dieci gradi.A Dysneyland Paris ci sono stato conio figlio che aveva una decina d’anni… lì si vive veramente la favola! E tra l’altro intorno c’erano degli hotel che costavano veramente poco, chissà se ci sono ancora. Formule 1, mi pare, era la catena.

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