Sul mare .12: Sotto la soglia delle tenebre

Edith Widder, biologa marina ed oceanografa di lunga esperienza, ha appena pubblicato questo saggio per Bollati Boringhieri che ho avuto il piacere di leggere fresco di uscita. Memorie di luce e vita è il limpido sottotitolo: di luce (cioè della meravigliosa caratteristica di moltissimi animali oceanici chiamata bioluminescenza) e di vita (quella che ne popola in abbondanza, ma chissà ancora per quanto, le acque profonde) parla infatti di come la carriera dell’autrice sia stata interamente centrata su questi nuclei d’interesse.
E’ un libro corposo e ricco, che ripercorre passo passo l’evoluzione delle conoscenze scientifiche in merito, degli strumenti tecnologici (in primis sommergibili) che le hanno permesso in prima persona di aggiornarle in quanto tra i massimi esperti della materia, e dei rapporti con le ditte di produzione televisiva di documentari naturalistici (spesso contrastati e quasi mai davvero soddisfacenti).
Di fatto sono questi ultimi due aspetti su tre ad occupare la maggiore attenzione ed il maggiore spazio nel testo: non che l’aspetto prettamente naturale, di studio degli animali e dei loro comportamenti sia secondario, anzi viene descritto bene quanto il resto, epperò se cercate un approfondimento specifico e minuzioso come lo è stato quello di Altre menti sui cefalopodi potreste non esserne del tutto sazi.

Che gli oceani rappresentino i tre quarti dell’intero ambiente terrestre (tanto che più volte s’è detto come un nome più appropriato per il nostro pianeta sarebbe piuttosto Acqua che Terra) è cosa risaputa. Lo è anche il fatto che essi rimangono per lo più inesplorati, o quanto meno pochissimo compresi nella loro importanza così come gli innumerevoli ecosistemi che li compongono; però quest’ultimo dato riceve ancor meno attenzione cosciente.
Il numero e la bellezza degli organismi viventi che popolano le acque profonde, in particolare mesopelagiche, sono incredibili; eccone alcuni:

Se è vero com’è vero che gli oceani sono densi di vite che esprimono con la luce bisogni, richieste, paure e richiami, è altrettanto vero e necessario che tali segnali vengano adeguatamente captati; del resto, prosaicamente, solo dimostrandone la concreta e diffusa utilità – e formulando ipotesi sensate sul vantaggio evolutivo che simili capacità debbono aver garantito nel succedersi delle ere – gli scienziati ed i loro team hanno una, comunque non scontata, possibilità di accesso ai fondi di ricerca.
Le spedizioni dedicate alla bioluminescenza cui la Widder ha partecipato prima da specializzanda e poi da guida si sono susseguite in buon numero, ed è chiaro in questo resoconto a posteriori che hanno avuto abbastanza successo da consentire di ampliare via via l’ambito di studio: dall’oggetto di interesse iniziale (i messaggi luminosi inviati) il focus si è spostato, com’è naturale, sui destinatari e riceventi di quei messaggi ed in particolare sugli organi di senso sviluppati ad hoc. Non finisce mai di stupire la formidabile capacità visiva dei calamari (di Humboldt, vampiri, giganti che per altro sono presenti in quantità molto maggiore di quanto l’originario mito del kraken lasci supporre), di vari squali e pesci abissali.

Non si tratta naturalmente solo di grandezza dell’organo, benché pure questa conti per catturare la maggior quantità di luminosità possibile là dove ne filtra in misura esigua. I “giochi” di visibilità tra le creature sono innumerevoli, e coinvolgono la sensibilità agli infrarossi, recettori differenti da quelli umani, modulazioni di percezione dello sfondo; nonché varie astuzie mimetiche.

Affascinante.

Nelle puntate precedenti:
Sul mare .1: Avventura nell’artico, Arthur Conan Doyle
Sul mare .2: L’isola del tesoro, Robert Louis Stevenson
Sul mare .3: Il mare d’autunno
Sul mare .4: Il mare d’autunno (bis)
Sul mare .5: Long John Silver secondo Björn Larsson
Sul mare .6: Giona, Ismaele, Geppetto.
Sul mare .7: Le acque del Nord, Ian McGuire
Sul mare .8: Vedi Venezia e poi vivi
Sul mare .9: La cucina della filibusta, Melani LeBris
> Sul mare .10: Terrore dal mare, William Langewische
> Sul mare .11: Romanzo di un naufragio

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16 pensieri riguardo “Sul mare .12: Sotto la soglia delle tenebre

  1. Da qui, davanti al mare, mi rendo conto ora di quanto il mare occupi la tua attenzione. Ma il mare come universo profondo, non il mare-veduta, come il mio. Un universo ampio e sconosciuto, una dimensione dell’ignoto, che saggi come questo aiutano a svelare. Oggi sono affascinato da un altro universo, quello chiamato comunemente proprio così; con le sue dimensioni smisurate, e il mistero della relazione tra spazio e tempo; e con lo stupore davanti alla evidenza, quasi sempre occultata, che si tratta non di filosofia, ma di materialissima realtà.

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    1. Sì, io amo le tue foto del ben noto orizzonte di spiaggia, perché è da quel punto appena oltre gli ombrelloni che comincia un rapporto diverso e più intenso col mare, anche solo osservato e non solcato.
      Lo spazio è senz’altro un altro “ambiente” che mi affascina da sempre, con la differenza che conoscerlo implica dimensioni nuove, conoscenze molto interconnesse e che talvolta superano la mia comprensione (ho appena interrotto, per esempio, quel libro che ho preso in prestito per primo nell’ultima infornata: La geometria del cosmo del luminare Luminet). Anche la fisica quantistica, che adoro e che incredibilmente capisco e riesco a seguire più del previsto, ha per me i suoi limiti. Un autore, studioso famoso e che ho trovato più accessibile è invece Roger Penrose, ma ti avverto: scrive bestioni alti così XD

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      1. Io avrei bisogno di capire appena qualcosa dello spaziotempo, della radiazione di fondo, dell’espansione dell’universo, ma a livello elementare. Già la figlia di mio cugino, ingegnere aerospaziale, penso che potrebbe aiutarmi, ma si trova a lavorare un po’ fuori tiro.

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        1. Eh già! (Se questo commento me l’avessi scritto su Fb, avrei subito pensato che fosse nella cerchia dei tuoi parenti ed amici dimessi di cui ogni tanto posti una foto… e invece esiste davvero! XD)

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      1. Con una scrittura ricca, appassionata e qualche volta romantica riesce a trasmetterne una conoscenza non soltanto scientifica. Oceanografia, delfini, divinità, sirene, pirati ed esploratori in uno scenario di onde, venti e tramonti.
        Il tutto dal quale e stata generata la vita.

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