Ultime letture del 2022

Piena di niente – Alessia di Giovanni (testi), Darkam (disegni)
Se questo fumetto (edito da Becco Giallo) vuole sostenere le ragioni dell’aborto, fallisce miseramente.
Al di là delle convinzioni personali, non ha pregnanza né presenta situazioni, per quanto reali, che adducano motivazioni valide a tale scelta: la storia di Loveth è quella d’un aborto subìto, causatole dalla sua protettrice e che nulla dice sulla volontà della donna, prostituta, rimasta incinta a seguito di uno stupro sul “lavoro” (che tale stupro sia ad opera d’un prete, è un dettaglio provocatorio che non ha peso).
Le altre tre vicende riguardano donne, e ragazze, che non si trovano in una condizione costrittiva, in cui la scelta pare inevitabile; ed anzi la stessa condizione di gravide controvoglia l’avrebbero potuta evitare senza difficoltà – ma anche su questo, le autrici ci tengono a giustificare qualsiasi atto sconsiderato agito da una donna, perché l’unico messaggio evidente è: non sentirti mai responsabile, nemmeno quando lo sei.
Preferisco donne vere a donne simili, minorate morali e che pretendono la libertà degli adulti ma l’imputabilità dei bambini.

Ciò detto, i disegni non mi son piaciuti (e questo è personale) e l’intreccio risulta un po’ confusivo (e questo è oggettivo).

Zanzare: il più micidiale predatore della storia dell’umanità – Timothy C. Winegard
L’idea era assai promettente, ma l’ho mollato: certo, racconta le sue brave curiosità ed è declinato secondo una prospettiva storica più scientifica, ma il contenuto concreto resta carente, superficiale; non aspettatevi insomma uno Spillover entomologico. Da un docente universitario mi aspetto di più che una minestra di fatterelli e commenti su cose già esplorate da altri.

Sottomissione – Michel Houellebecq
Breve e fulminante; sgradevole poiché verosimile (nel raccontare l’indolenza ed il vuoto morale del protagonista, più ancora che l’avvento di una pseudo-repubblica totalitaria islamica).
Mi ha stupito positivamente lo stile sobrio e puntuale; per qualche motivo mi aspettavo un bestione arzigogolato, futuristico sì ma da intellettuali. Invece è un bel romanzo di fantapolitica, che io adoro (a differenza della fantascienza, territorio più vario e complicato, spesso a me indigesto).
Ora penso che recupererò anche Serotonina, pur se l’argomento-pretesto un tantino mi angustia (psicofarmaci e chimica cerebrale).

Lo zen del gatto – Ludovica Scarpa
Molto breve (ma denso) e molto bello, insegna cosa sia lo zen senza spiegarlo – com’è giusto: spiegare, farfugliare pensieri è non vivere – osservando e lasciandosi accompagnare da Zorro, gatto d’una famiglia del vicinato che l’ha adottata e che regolarmente le fa visita.
I disegni sono parte integrante dell’esperienza di immaginare l’esperienza dell’animale, immediata e priva di sovrastrutture che lo allontanino dall’esistere nel qui-ed-ora.

Ore giapponesi – Fosco Maraini
Ottimo reportage di uno dei nostri più noti antropologi sul paese del Sol Levante, nel quale visse e fu a suo tempo internato dopo la IIWW.
E’ lungo ma molto scorrevole, con inserti fotografici ad opera dell’autore stesso; un calderone di riflessioni, ricordi ed analisi mai pesantemente accademiche. Alcune fra le parti più riuscite sono quelle dedicate ad esplicare lo spirito dei tre indirizzi spirituali che nel Giappone confluiscono e si intrecciano (shintoismo, confucianesimo e buddhismo), meno lo sono i pensieri relativi al cristianesimo, validi unicamente per un rapido raffronto e per cominciare a delineare i motivi per cui l’Oriente lo rigetta.

Tra le tante chicche, segnalo questa storia di cui non ero a conoscenza, quella del peschereccio Dragone Fortunato, che fu vittima dell’esplosione d’una bomba H in tutto e per tutto uguale a quelle che devastarono Hiroshima e Nagasaki – eppure ancora più potente.

Visto per Cuba (Segretissimo SAS) – Gerard de Villiers
Primo giallo spionistico di quest’autore che leggo – e anche ultimo: la scrittura semplice è al servizio di una storia leggera e leggibile, non troppo tecnica, ma per questo nemmeno memorabile; fra i personaggi fioccano macchiette, per lo più disgustosamente misogine (se uomini) o supine alla misoginia di questi (se donne).

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11 pensieri riguardo “Ultime letture del 2022

  1. Altra infornata di titoli intrigantissimi!
    Per anni su siti e blog che gestivo ho presentato i romanzi di SAS, quindi posso assicurarti che hai scelto il peggio del peggio di uno stile d’altri tempi. Esploso in italia negli anni Sessanta, quando se ricordi bene pure al cinema gli agenti facevano quello che fa SAS su pagina, poi è rimasto uguale negli anni, ripetendo identica la sua formula per ben 200 romanzi, interrotti solo dalla morte dell’autore: è chiaro che l’editoria francese non sia più interessata, visto che non è stato proposto alcun ghostwriter come invece si usa tranquillamente in America, dove ci sono saghe librarie arrivate al 400° episodio e firmate da autori morti trent’anni fa!

    Ho parlato anche con gli editori di SAS, e nessuno sa spiegarsi come sia possibile che i suoi romanzi siano i più venduti in Italia nel genere spy-action-thriller: non parlo di fenomeni momentanei, SAS totalizza cifre fuori misura dal 1966 ad oggi! Ogni ristampa uscita ha venduto a bestia, il che fa capire come mai il genere spy in Italia non esista, essendo incancrenito in quel vecchiume che la nostra sensibilità ci spinge per forza a rigettare. E te lo dice un maschio d’altri tempi, che è cresciuto con quella cultura, ma a tutto c’è un limite 😀
    Purtroppo la collana “Segretissimo” ha SAS come standard qualitativo, quindi anche i bravi autori italiani che ci scrivono sotto pseudonimo “ammerigano” sono costretti a usare quel formato. Te lo dice uno che per anni e anni ha comprato su bancarella decine e decine di volumi, in cerca di qualcosa di ghiotto da leggere, senza mai riuscirci: se non ti è piaciuto SAS, lascia stare tutta la collana. E l’intero genere, che tanto è tutta la stessa minestra 😛

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    1. Oh, lo so bene, ce li ho presenti i tuoi post 🙂
      questo titolo più che sceglierlo l’ho pescato dalle tue ultime “segnalazioni private”, in un momento in cui, sul lavoro, avevo terminato un libro e cercavo un riempitivo per arrivare a fine giornata XD
      Che poi, con giusto un po’ più di misura, ci stavano pure le avventurette e non è che faccia schifo; certo come tu stesso noti non è cosa che dia brividi letterari.
      In effetti, anche se ne leggo sporadicamente, mi piacerebbe trovare un buon autore di spionaggio – magari italiano ma anche no, visto l’andazzo – possibilmente contemporaneo o almeno moderno; tanto io vado poco oltre Le Carré e Cruz Smith.

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