Roba Gennaio 2023 – prima parte

Libri

I miei ricordi: scalate al limite del possibile – Walter Bonatti (2008)
Prima lettura dell’anno, e prima dedicata alla montagna.
La prosa di Bonatti è molto scarna e quasi scolastica, stavo addirittura per mollarlo e questo sarebbe stato un peccato: più avanti, diciamo dalla metà, i racconti si fanno meno monotoni, piatti ed emerge qualche emozione, qualche impressione che va oltre l’aspetto tecnico e lineare delle ascensioni.
Non si può dire che, nonostante l’apparenza della scrittura, l’autore sia persona secca e dura: al contrario, l’ultimo terzo di libro – che concentra vari interventi riguardanti il pasticciaccio brutto della conquista italiana del K2 – svela un uomo retto, dalla moralità solida, ed anzi persin troppo buono, candido.

Leggi anche: Walter Bonatti e la sua “Epoca” d’oro, di Salvatore Giannella, sui suoi contributi per il noto rotocalco.

Bonatti (a dx) insieme a Nonsochi (a sx) – ehm.

I fantasmi di pietra – Mauro Corona (2008)
Ne ho parlato in questo post.

La psicologia dei soldi – Morgan Housel (2020)
Un percorso molto ben strutturato tra aneddoti tratti tanto dal gran mondo finanziario quanto da quello piccino del buonsenso economico; condotto seguendo il filo rosso (o meglio: verde) di una scelta di investimento precisa: evitare di comprare e vendere in continuazione cercando (inutilmente) di seguire e magari pure prevedere l’andamento dei mercati, e lasciare invece che il denaro investito generi un interesse composto sempre maggiore col passare del tempo, senza interrompere tale investimento neppure in periodi di crisi (per esempio le grandi “bolle” che scoppiano lasciando morti e feriti sul terreno). Prima si investe, e dunque più tempo il denaro trascorre a “maturare”, più si guadagna.
In effetti, è proprio la parola, anzi il concetto stesso di guadagno che andrebbe rivalutato: in genere si punta tutto, o quasi, sull’accumulo di nuove ricchezze, spesso senza adeguati margini di sicurezza né alcuna seria riflessione sulle proprie motivazioni e sugli obbiettivi personali (argomento sul quale l’autore insiste molto, poiché non esiste un metodo, una linea di investimento valida per chiunque… la finanza non è matematica!). Va invece potenziato il valore del concetto di risparmio. L’unico vero scarto tra chi non solo ottiene nuove ricchezze (grandi o piccole che siano, poco cambia) ma sa anche conservarle, e chi gioca forte coi soldi ma tende a perdere altrettanto forte, è il tasso di risparmio – qui un buon articolo in proposito.
Un ottimo libro, per tutti sia perché chiaro e non prolisso sia perché mostra come investire ed in generale far fruttare il proprio denaro non sia cosa riservata ad una élite.

L’immagine di copertina

Vajont: storia di una diga
– Francesco Niccolini (testi), Duccio Boscoli (disegni) (2013)
Ne ho parlato qui.

Film

Lolita – Stanley Kubrick (1962)
Avevo in mente di leggere il romanzo, è arrivato prima il film: bello, e quilty è un buon esemplare di narcisista patologico; io e l’Arrotino l’abbiamo annusato e respinto subito.

D.N.A. Decisamente Non Adatti – Lillo e Greg
(Claudio Gregori, Pasquale Petrolo) (2020)

Mi è piaciuto tantissimo! Ammetto di conoscere molto poco Lillo e Greg, e per questo ne sono stata ancor più deliziata. Il pretesto narrativo (due ex compagni di scuola, l’uno fu bullo ora criminale e l’altro privo di spina dorsale, attraverso un esperimento scientifico si scambiano il carattere) poteva scadere nel già visto e nel banale, ma la cura dei dettagli e la recitazione l’han reso fresco e per nulla noioso.
Recupererò anche l’altro loro film. Da vedere.

Una pura formalità – Giuseppe Tornatore (1994)
Bello, originale e sorprendente; meglio vederselo senza sapere nulla se non che Depardieu è un credibile sospetto d’omicidio che si ritiene vittima d’un sorpuso poliziesco, e Polanski è il commissario che lo tormenta, molto più sottile di quanto appaia all’inizio.
Dopo i suoi 600 tentativi di farmelo vedere (per me, ahimè, non è mai il momento giusto…) ho accontentato l’Arrotino: soddisfatta.

Alita, angelo della battaglia – Robert Rodriguez (2019)
Per essere un film sci-fi, genere che non amo, mi è piaciuto, l’ho trovato ben fatto e mi ha catturato. Mica poco.
Dovrebbe, a logica, avere un seguito; bisogna che verifichi se già esiste o se è in cantiere.

Il film ha colori vividi, ma quest’immagine mi piace

Il papà di Giovanna – Pupi Avati (2009)
Temevo risultasse troppo doloroso e/o faticoso da reggere per me, invece è guardabile: la malattia mentale di Giovanna solo in un paio di occasioni mi ha fatto alzare la guardia, per il resto il mix tra ritratto storico (epoca fascista e primissimo dopoguerra), dinamiche familiari e sociali, e intreccio amoroso alleggerisce la vicenda.
Ci tenevo, comunque, a vederlo perché anni fa fu mio padre a parlarmene, e tra le altre cose il legame padre – figlia qui presente e centrale mi ha commosso e, ovviamente, spinto a difenderlo da ogni critica.

L’arcano incantatore – Pupi Avati (2008)
Sto recuperando i titoli più noti di Avati dopo aver visto, credo lo scorso anno (?), La casa dalle finestre che ridono. E’ una pietra miliare dell’horror nostrano ed è cosa dovuta conoscerlo almeno in parte, farsi un’idea: devo dire che, pur nell’ingenuità quasi fiabesca della loro costruzione, questi film mi garbano e mi divertono. Sotto la resa candida e un po’ scioccherella di storie popolaresche c’è un’idea grezza ma solida, un sentimento radicato che ritorna. E che riconosco, e coltivo, perché dopotutto sono una donna di campagna: questo tipo di male che è come nebbia, ma densa come polenta, mi appartiene.

Lupin III: il sigillo di sangue, la sirena dell’eternità – Teiichi Takiguchi (2011)
Bella storia, con disegni rinnovati e più piacevoli rispetto alla versione originale che seguivo da bambina, e persino Fujiko, coi capelli arancio ed i tratti più morbidi, risulta più simpatica.

Pubblicità

8 pensieri riguardo “Roba Gennaio 2023 – prima parte

  1. Permettimi di fare i complimenti all’Arrotino, “Una pura formalità” lo annovero fra i migliori film che io abbia mai visto, e gli voglio un bene dell’anima, dopo che mi ha completamente spiazzato e spezzato da ragazzo. Mi sono comprato pure la sceneggiatura: nei primi Novanta c’erano ancora queste perversioni in libreria ^_^
    Sono contento che abbia insistito e te l’abbia fatto vedere.

    Da adulto ho scoperto una insospettata passione per le storie di montagna, grazie al fortuito incontro con saggi su spedizioni disastrate e/o mortali: non ho ancora letto nulla di Bonatti, ma per ora mi appassionano di più le disgrazie della montagna, anche se non necessariamente mortali, e per fortuna ho letto autori bravi che sanno acchiapparti e non mollarti più.

    Ho troppo amato il manga di “Alita” per trovare accettabile il film, che ne è un pallido riassuntino: già l’anime degli anni Novanta riusciva a creare più emozioni del gelido film che pare la cinematica di un videogioco: avere poi una protagonista “non umana” non aiuta minimamente a provare empatia. Comunque essendo la versione filmica del primo volume e mezzo del manga – non ho capito come mai questa strana divisione – sin da subito era scontato un seguito, anche se poi i tempi di questi giocattoloni digitali si allungano sempre più, costando tantissimo e non avendo più il successo d’un tempo.

    Piace a 1 persona

    1. Posso capirlo.
      Io del resto non conosco il manga, ed anzi non pensavo nemmeno che il film mi acchiappasse, contavo di leggere mentre se lo vedeva l’Arrotino.
      Sui tempi hai ragione, purtroppo anche se il taglio mi è sembrato sensato (da profana) poi l’attesa abnorme ti fa facilmente perdere interesse per il seguito.

      Giro i complimenti all’Arrotino ✌️Il film ce l’ho tra le cartelle di roba che mi aveva passato un compagno di corso per disoccupati nel 2016 (Comunicazione e Marketing, ma dentro ci stava la fotografia ed un pizzico di cinema 😀)

      Le disgrazie in montagna, come tutte le disgrazie di ogni genere, mi affascinano; vorrei però orientarmi anche ad aspetti più pacifici delle altezze ⛰️

      Piace a 1 persona

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...