La luce tenue del primo mattino rifrange sulle coste sinuose, sulle morbide valli abbandonate alla gravità. È una distesa di latte, gradatamente dipinto: biscottato su un versante della duna, appena dorato sull’altro, e sotto l’incavo: il centro del mondo.
Il sole sul deserto. Che c’è e non c’è, appare e si stempera e poi. Che la nostra stella incendia di vita, mentre la vita tace, assopita, sdraiata, ascoltando altre voci.
Non si può raccontare la vita alla vita stessa; la bevo, la assorbo, la assimilo cioè provo a farmi simile: a conformarmi, confondermi in essa. Senza essere notata, liberata dal silenzio.
manca il tag! 😉
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WOW!
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EHI! ^__________________________^
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