ddd: diario del digiuno / 4

Nonostante il piccolo stress di inizio settimana, alla fine dalla mia socia per terminare il Ramadan ci vado. Sono persino psicologicamente pronta per riempirmi di pelo e bava canina, la quale per altro è un ottimo disinfettante.
Voglio chiudere questo brevissimo ciclo di post con un paio di considerazioni.

La prima, banale ma necessaria, è che sono contenta di averlo fatto.
Al prossimo giro, potrei persino fare le cose “per benino”, e seguire altre regole oltre ad approfondirne lo spirito – per esempio una cosa inimmaginabile per me: cioè alzarmi per la colazione ogni giorno alle 4.00.
(Non fate quella faccia: è comunque una festa ed una scelta, non un supplizio!).

intreccio marocchino

La seconda è che, purtroppo, ciò di cui il digiuno non mi ha privato, ossia il benessere, sta già dando qualche (piccolo) segno di cedimento causa caldo. E siamo solo a fine maggio! Non demordo, ma che noia.

Infine.
Con l’arrivo dell’estate, ho messo in lavatrice / nell’armadio gli ultimi indumenti più coprenti e controllato quelli leggeri, dei quali già avevo fatto una prima grossa cernita, ma che in molti casi non avevo provato.
Ho così eliminato (per la vendita o per donarli) ulteriori: 6 paia di pantaloni, 7 gonne (più una tenuta ma messa da parte perché è un ricordo di mia mamma), 4 abiti, 2 magliette ed 1 camicia a maniche corte.
Ho anche tirato fuori le scarpe adatte, e su questo fronte sono messa un po’ peggio; ma nulla di irreparabile. Sogno di ritrovare delle babbucce arabe come quelle che avevo comprato nell’ormai lontano 2007, leggerissime e comodissime oltre che belle, oppure di adattare quelle che già ho (ma che sono aperte dietro e sciabattano, una cosa odiosa).

Trafficare coi vestiti implica spogliarsi e guardare il proprio corpo, e qui ahi, una lacrimuccia me la dovete lasciar versare. Seppure schifo non mi faccia, e quando sono in buona (quasi sempre negli ultimi anni) veda più i miei pregi dei miei difetti, comunque piacersi è un’altra cosa.
E tra il desiderio di essere meno formosa (ma giusto un po’!), meno abbondante, e quello di trasformare il mio guardaroba, decisamente il secondo è più realizzabile.
Alla fine, ognuno ha il corpo che si ritrova, e se guardo alle mie “antenate” so che devo rassegnarmi: prima dea madre africana e poi reduce da un campo di concentramento, la via di mezzo è solo una chimera.

7 pensieri riguardo “ddd: diario del digiuno / 4

  1. “prima dea madre africana e poi reduce da un campo di concentramento”… poi mi racconterai.

    PS: se gli esami del sangue dicono che non hai il colesterolo alto, qualche chiletto di troppo non è una tragedia. 🙂

    "Mi piace"

    1. Eh sì, ti spiegherò meglio; ma la cosa in sé è semplice e presto detta: dea madre africana perché, anche se non somigliamo a certe belle matrone cicciute, comunque le donne del ramo materno della mia famiglia sono appunto formose di costituzione (non grasse, ma comunque robuste. E poi ognuna è a sé…).
      Tutte quante quelle colpite dalla malattia, però, alla lunga han mantenuto appena quel po’ di baghetta, cioè di pancetta, per tenerci lo stomaco: per il resto, pelle ed ossa. So che il paragone coi lager non è felice, ma è appropriato – altrimenti va da sé che non mancherei di rispetto scegliendoli come pietra di paragone.

      Il colesterolo dovrebbe essere in regola, grazie 😉
      Per carità, non mi voglio lamentare del sovrappeso, già sai che NON son una fanatica. Però certi giorni, un bel saio ampio farebbe comodo… soprattutto dopo stasera, mi farà comodo! 😀

      Piace a 1 persona

  2. Complimenti per aver completato il tuo periodo di digiuno. La colazione ogni giorno alle 4:00 immagino sarebbe una bella sfida da quello che ci racconti 🙂 Hai proprio ragione, ognuno ha il corpo che si ritrova.. io non mi lamento del mio, ma piuttosto della mia pigrizia nel renderlo migliore.. sto mettendo più impegno a sfornare pizze che altro 😀 Buona giornata!

    Piace a 1 persona

    1. Grazie 🙂
      In effetti è un po’ prestino, ma potrei magari adattare l’orario – tipo alle 6.00, che per me è già una levataccia. Lo scopo è fare sì colazione, ma presto, di modo da non crollare ma avere pur sempre davanti tutta la giornata di digiuno, e una giornata lunga… dalle 4.00 alle 20-21.00 secondo l’orario del giorno!
      Sono particolarmente contenta perché anche S. sentiva il bisogno di condividere almeno la chiusura del mese con qualcuno: ha fatto sue diverse cose che appartengono all’Islam (sufi), ma non ha una comunità, e quest’anno poi col virus anche volendo non avrebbe comunque potuto aggregarsi a nessuno.
      Anche se sono giusto tre o quattro formule ripetute, e anche sapendo che l’arabo l’aveva iniziato a studiare anni fa (anche se poi ha smesso), sentirla snocciolare tutta la preghiera a memoria m’ha fatto cascare la mascella O_o

      Sfornare pizze rinforza le braccia, continua! 😉

      "Mi piace"

      1. È stato un bel gesto da parte tua “gestire” le tue preoccupazioni e condividere la chiusura del Ramadan con S.. Mi fa piacere sia andato tutto bene. 👍👍 Sarei rimasta anch’io a bocca aperta per la sua capacità di ripetere la preghiera in arabo a memoria, sia per l’arabo che per la memoria! (ho una memoria pessima..) Riguardo l’orario della colazione.. beh.. il tuo adattare è un atteggiamento furbo 😝 (ma lo farei anch’io!!)

        Piace a 1 persona

        1. Ad essere troppo “devoti” senza averne le forze si rischia solo di piantar lì tutto 😉

          Guarda, per certe cose abbiamo una memoria volenterosa, poi però non ricordiamo nemmeno cos’abbiamo detto un minuto prima… ci siam trovate 😀
          Io, lei e la cana compensiamo le reciproche psicopatie! (Pure la cana è un soggetto che te la raccomando, ecco).

          "Mi piace"

Lascia un commento