Tutti i cittadini sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.

14 pensieri riguardo “Tutti i cittadini sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.

  1. E pensa che Roberto Fico ieri ha detto che il Green Pass non è obbligatorio per i parlamentari così come non è obbligatorio chiedere e dimostrare di essersi vaccinati per non ledere i diritti della privacy. Invece quelli delle persone si possono violare tranquillamente, ovviamente per un bene superiore eh?!

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  2. A me le parole di Paragone sembrano alquanto pretestuose. Applicando lo stesso meccanismo potremmo inventare frasi come “Tutti i cittadini hanno il diritto di insegnare in un’aula scolastica purché abbiano ottenuto una laurea e superato un concorso per il quale hanno studiato su libri di case editrici non perseguibili se pubblicano fregnacce”.

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    1. E’ un ragionamento (perdona l’apostrofo, sono pigra) che sento ripetere spesso, ma io vedo una differenza tra la richiesta di determinate competenze per svolgere un lavoro professionalmente, cioè in modo adeguato, o anche – altro paragone, scusa il gioco di parole, molto in voga – il possedere determinati requisiti e sostenere un esame per godere dell’uso d’una patente.
      (A margine questo mi fa pensare, ahinoi, alla vicenda freschissima dell’assessore leghista con porto d’armi e pistola carica in tasca che ha sparato ad un uomo iersera, ma lasciamo perdere).
      Una professione, o la guida di un veicolo, sono certo attività degne ed utili ma non obbligatorie a nessuno, né di per sé il non svolgerle impedisce la normale esistenza di nessuno. Poter viaggiare sui mezzi pubblici, entrare in esercizio commerciale, partecipare ad un evento culturale sono invece atti minimi che se limitati in questi termini diventano sì una “minorazione” del cittadino; atti per i quali non è richiesta alcuna abilità o condizione particolare e diversa da quella di far parte della popolazione e rispettare le leggi dello Stato (faccio tra l’altro presente, come ha giustamente commentato un utente di Wp che qui non riporto a meno che non mi dia il placet per ripubblicarlo, che finora non si è nemmeno parlato di obbligo vaccinale in senso proprio: il green pass di fatto lo istituisce surrettiziamente, ma scrollando dalle spalle dello Stato la responsabilità di dover rispondere dei danni, purtroppo poco eventuali, che il vaccino comporta ed una tale politica produrrebbe. Non è che un modo per avere capra e cavoli, botte piena e moglie ubriaca: costringendo le persone a fare ciò su cui non si vuole legiferare ufficialmente, appunto per non doverne pagare le conseguenze già in atto).

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  3. Io credo proprio che tutti dovrebbero sentirsi in dovere di vaccinarsi, anche i giovani e giovanissimi, anche chi, grazie al cielo, è un quasi cinquantenne buona salute come me. Lo penso proprio per quelle persone che hanno problemi di salute e non possono vaccinarsi (non so se la tua patologia ti permetta di vaccinarti, ma se ti avessero sconsigliato di farlo, spererei che le persone con cui viene in contatto po’ fossero.

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    1. Lo crederei, quasi, se parlassimo di un vaccino adeguatamente testato e validato, creato con tecniche e presupposti in uso non da stamane ma da tempo.
      Ma queste condizioni mancano tutte, e l’idea della vaccinazione come tutela della salute pubblica non sta in piedi – purtroppo!
      Per dire: non ricordo quale fosse l’anno, ma in una delle tante occasioni di ondate dell’aviaria o suina, il solito antinfluenzale fu preparato in modo frettoloso e non ancora abbastanza sicuro (cioè supportato da dati) nel momento in cui si cominciò la somministrazione. Io rifiutai di farlo iniettare a mia madre, pur col timore che s’ammalasse non essendo protetta, persino di “farla fuori”, e dunque con un discreto peso sul cuore, ma anche con la coscienza di aver ragionato e scelto il male minore; a mio avviso s’intende. Non con leggerezza, insomma.
      Fu l’unica volta che dopo aver sudato freddo mi risolsi a farglielo saltare, ma allora come ora le circostanze presentavano un profilo di rischio maggiore CON il vaccino anziché SENZA.

      Grazie per l’augurio.
      Io ancora tergiverso, non ne ho parlato con i neurologi nel timore di sentirmi dire che non c’è verso di ottenere una relazione che mi esoneri; ma a questo punto è doveroso.
      Al mio sistema nervoso basta una scossettina qualunque (anche in sé benefica, come un vaccino necessario oppure una felicità dirompente), potenzialmente, per far scattare un focolaio infiammatorio e indebolire qualche funzione corporea o cognitiva. Non è un bell’andazzo, ma tale è, e dunque anche un semplice vaccino che solleciti in maniera forte l’organismo – figuriamoci poi se, come in questo caso, imprevedibile e nient’affatto noto in tutte le sue manifestazioni – può aggravare la situazione.

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    1. Si capisce, si capisce 😉

      p.s.: se non erro, col profilo precedente ti avevo tra i contatti di Facebook. Se ci sei, batti un colpo a Cecilia Diodati, quella con due codini viola, occhiali tondi ed il banner “No Ddl Zan” 🙂
      (Lo so, sono un disastro, non faccio che chiudere e riaprire e poi modificare perennemente le mie impostazioni e intenzioni).

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