Carnet (Dicembre 2019)

Stavolta non ho “lo sbatti”, come dice la mia amica Eleonora, di mettere stellette e commenti lunghi, mi limiterò alla cifra e ad un paio di sghiribizzi.
Siccome la maggior parte dei titoli li ho recensiti negli ultimi giorni e li ho in bozza, o non li ho ancora commentati, andrò ad aggiungere l’apposito link quando sarà il momento. Dunque questo è più un mero riepilogo, oltre che un’anticipazione.
Prossimamente su questi schermi, arriveranno le mie top ten (o five, secondo il caso) dell’intero 2019. Stay tuned 😉

Libri

123. Diari segreti di Spandau – Albert Speer [4,5]
Un primo pensiero in merito, qui.
124. Lavorare piace – Alain de Botton [5]
125. L’invenzione della solitudine – Paul Auster [4]
126. La casa – John Dickson Carr [2,5]
Un giallo molto classico, ma oltremodo irritante nel suo vizio di porre miriadi di quesiti al lettore, sia da parte degli investigatori titolati sia, più spesso, da parte degli altri personaggi che si stuzzicano l’un l’altro coi loro segretucci, e non dare alcuna risposta se non all’ultimissimo minuto; con una serie di lezioncine.
127. Identità di genere: Manuale di orientamento – Joseph Nicolosi [4]
128. Curare i gay?, Oltre l’ideologia riparativa dell’omosessualità 
– Paolo Rigliano, Jimmy Ciliberto, Federico Ferrari [2]
129. Dialoghi con Albert Speer – Joachim Fest [5]
@ Autobiografia di una rivoluzionaria – Angela Davis [interrotto]
130. Oltre l’omosessualità, Ascolto terapeutico e trasformazione – Joseph Nicolosi [5]
131. L’identità ferita: Come superare le ferite sessuali e relazionali
– Andrew Comiskey
[4,5]
132. Boy erased, Vite cancellate – Garrard Conley [3]

Film

186. La casa di famiglia – Augusto Fornari [3]
Carino, ma simile a tanti altri.
187. Festen – Thomas Vinterberg [4,5]
188. Cane di paglia – Sam Peckinpah [5]
189. Brokeback Mountain – Ang Lee [5]
190. Il compleanno – Marco Filiberto [4,5]
191. Non guardarmi, non ti sento – Arthur Hiller [5]
Classicone con Gene Wilder e Richard Pryor,
rivisto mentre armeggiavo con l’albero di Natale.
192. Frontiera – Tony Richardson [4]
Jack Nicholson agente di frontiera tra Texas e Messico, alle prese con la simpatia per una profuga con figlio. Toni pacati e personaggi lontani dalle schematizzazioni.
193. Weekend – Andrew Haigh [3,5]
194. Il destino di un cavaliere – Brian Helgeland [4,5]
Ottimo prodotto leggero.
195. Jurassic World – Colin Trevorrow [2,5]
Sarebbe anche ben fatto, se fosse un film a sé inventato di sana pianta, ma disgraziatamente fa parte di una trilogia che tale non dovrebbe essere, ed ha alle spalle l’intoccabile. Non si tratta di idealizzare o di essere feticisti del primo JP, è che proprio ‘sta roba non c’azzecca nulla. Non è nemmeno un sequel. Se al posto dei dinosauri c’avessero messo dei panda geneticamente modificati e devastatori, sarebbe andato benissimo. Punto.
196. Scream – Wes Craven [3,5]
197. La sottile linea rossa – Terrence Malick [5]
198. Chiamami col tuo nome – Luca Guadagnino [3,5]
199. The water diviner – Russell Crowe [3]
Scolastico, ma decente. Niente a che vedere con la prova di regia di Clooney.
200. Closer – Mike Nichols [5]
Capolavoro. Bestiale.
201. 7 psicopatici: hanno rapito lo shi-tzu sbagliato – Martin McDonagh [3]
Mi aspettavo di più, ma alla fine nel suo essere sconclusionato si fa apprezzare.
202. La caduta, Gli ultimi giorni di Hitler – Oliver Hirschbiegel [5]
203. Assassinio sul treno – George Pollock [5]
E’ un treno, ma non è l’Orient-Express. Non l’avevo mai visto.
La Rutherford spacca i culi ai passeri!
204. Assassinio a bordo – George Pollock [4,5]
205. Casablanca – Michael Curtiz [4,5]
Glicemia in salita libera. Bello. Buona fortuna, bambini miei.

Serie Tv

Prosegue Supernatural.

6 pensieri riguardo “Carnet (Dicembre 2019)

    1. Sì ❤
      E comunque ho cannato di nuovo, ho scritto che c'è Mel Brooks, ma quello è Gene Wilder! E' da una vita che lotto con questa cosa: continuo a confondere i due… sarà perché han lavorato insieme, perché non si somigliano neppure! (L'ho scoperto ieri sera guardando lo speciale su Wilder su Rai5).

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    1. Uh! Io non ne sono stata delusa, ma certo è molto intimistico e particolare: del resto in questo periodo mi cascava a fagiolo.
      Cosa consiglieresti, allora, dell’autore?

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